Esito rmn multiparametrica della prostata per psa alto
Buonasera, vorrei sapere cosa ne pensate dell'anamnesi e dell'esito di quanto segue.
Il consulto è per mio padre, anni 68, che ormai da più di 10 anni ha un'ipertrofia prostatica benigna con valori molto alti del PSA (il massimo dei quali intorno ai 33 ng/ml).
Premetto che in questi anni i valori del PSA si sono mantenuti sempre alti (>10), spesso altalenanti, e cha ha eseguito biopsie della prostata con anche più di 24/28 campioni analizzati ogni volta.
Tutte le biopsie sono sempre state negative ed evidenziavano sempre infiammazione cronica.
All'esplorazione rettale, la prostata è apparsa sempre liscia e con una consistenza leggermente (appena percettibile) aumentata per il lobo sinistro.
Come sintomi, ha quelli tipici dell'IPB.
Abbiamo avuto l'esito dell'ultima RMN fatta pochi giorni fa e vorrei un vostro parere, in attesa di parlarne con l'urologo.
PSA prima della RM: 32, 3 ng/ml.
Esito:
Vescica a pareti inspessite per ipertrofia detrusoriale, con voluminosa formazione litiasica in sede laterale sinistra (circa mm 13).
Prostata aumentata di volume (mm 56 x 44 x 45, volume di 58 cc).
Il segnale della ghiandola appare marcatamente disomogeneo per spiccata degenerazione fibroadenomatosa della zona transizionale che assume aspetto multinodulare ed impronta il pavimento vescicale ed il decorso uretrale.
Anche la zona periferica appare disomogenea, con aree di sfumata ipointensità compatibili con esiti metaflogistici.
Non si rilevano, comunque, franche aree di restrizione della diffusività o aree di focale/asimmetrico enchancement in fase perfuzuonale, nel contesto, tuttavia, di un'anarchica impregnazione ghiandolare.
Congeste le vescicole seminali.
Non si rilevano linfoadenopatie iliaco-otturatorie.
PI-RADS score 3; indispensabile stretto monitoraggio clinico/bioumorale/strumentale, onde valutare l'opportunità di accertamento diretto.
Vorrei il vostro parere, non tanto sui prossimi passi da seguire (un'altra biopsia sarà sicuramente fatta), tanto quanto il valore del PSA davvero molto alto e al contempo questo caos che si riscontra nella ghiandola prostatica, la quale, a quanto posso capire, non presenta evidenti zone assai sospette per neoplasia maligna.
Come consigliate di procedere?
Inoltre, per una curiosità personale, vorrei chiedervi se fosse possibile sottoporre un paziente con PSA alto e biopsia negativa (cioè senza evidenze certe di cellule tumorali) ad una cura ormonale abbattente come prevenzione per una futura e probabile conversione di scenario.
Vi ringrazio.
Il consulto è per mio padre, anni 68, che ormai da più di 10 anni ha un'ipertrofia prostatica benigna con valori molto alti del PSA (il massimo dei quali intorno ai 33 ng/ml).
Premetto che in questi anni i valori del PSA si sono mantenuti sempre alti (>10), spesso altalenanti, e cha ha eseguito biopsie della prostata con anche più di 24/28 campioni analizzati ogni volta.
Tutte le biopsie sono sempre state negative ed evidenziavano sempre infiammazione cronica.
All'esplorazione rettale, la prostata è apparsa sempre liscia e con una consistenza leggermente (appena percettibile) aumentata per il lobo sinistro.
Come sintomi, ha quelli tipici dell'IPB.
Abbiamo avuto l'esito dell'ultima RMN fatta pochi giorni fa e vorrei un vostro parere, in attesa di parlarne con l'urologo.
PSA prima della RM: 32, 3 ng/ml.
Esito:
Vescica a pareti inspessite per ipertrofia detrusoriale, con voluminosa formazione litiasica in sede laterale sinistra (circa mm 13).
Prostata aumentata di volume (mm 56 x 44 x 45, volume di 58 cc).
Il segnale della ghiandola appare marcatamente disomogeneo per spiccata degenerazione fibroadenomatosa della zona transizionale che assume aspetto multinodulare ed impronta il pavimento vescicale ed il decorso uretrale.
Anche la zona periferica appare disomogenea, con aree di sfumata ipointensità compatibili con esiti metaflogistici.
Non si rilevano, comunque, franche aree di restrizione della diffusività o aree di focale/asimmetrico enchancement in fase perfuzuonale, nel contesto, tuttavia, di un'anarchica impregnazione ghiandolare.
Congeste le vescicole seminali.
Non si rilevano linfoadenopatie iliaco-otturatorie.
PI-RADS score 3; indispensabile stretto monitoraggio clinico/bioumorale/strumentale, onde valutare l'opportunità di accertamento diretto.
Vorrei il vostro parere, non tanto sui prossimi passi da seguire (un'altra biopsia sarà sicuramente fatta), tanto quanto il valore del PSA davvero molto alto e al contempo questo caos che si riscontra nella ghiandola prostatica, la quale, a quanto posso capire, non presenta evidenti zone assai sospette per neoplasia maligna.
Come consigliate di procedere?
Inoltre, per una curiosità personale, vorrei chiedervi se fosse possibile sottoporre un paziente con PSA alto e biopsia negativa (cioè senza evidenze certe di cellule tumorali) ad una cura ormonale abbattente come prevenzione per una futura e probabile conversione di scenario.
Vi ringrazio.
[#1]
L'esito della risonanza magnetica è sostanzialmente negativo per sospetti neoplastici. Se non fossero già state eseguite in precedenza delle biopsie, anche ripetutamente, probabilmente oggi la maggioranza dei nostri Colleghi avrebbe comunque consigliato di provvedere. In effetti, alla luce dei trascorsi, noi non lo riterremmo così indispensabile. Ogni urologo è incorso nel tempo in qualche caso come questo, che costituisce la prova lampante dell'inadegatezza del PSA come marcatore tumorale. Purtroppo nonostante tutto non vi è tuttora una valida alternativa.
Non riteniamo ragionevole esporre un paziente agli effetti collaterali di una terapia ormonale solo per il gusto di veder scendere il PSA.
Non riteniamo ragionevole esporre un paziente agli effetti collaterali di una terapia ormonale solo per il gusto di veder scendere il PSA.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 27/11/2021.
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