Cistiti recidive
Buonasera dottore,
Sono una donna di 59 anni, in menopausa da 13, madre di 3 figli nati con parto naturale.
Ho sempre sofferto di cistiti infettive da e.
coli (1-2 anno) ma purtroppo negli ultimi 20 mesi sono divenute molto più frequenti (circa 15).
Durante questo periodo ho effettuato 2 ecografie che non hanno evidenziato né prolassi nè ristagni in vescica e ne ematuria.
La visita ginecologica ha rilevato lieve atrofia uterina.
Attualmente in trattamento con estriolo locale 50 microgrammi/g, normix 10 gg/mese per 6 mesi, melura cist, ialuril soft gel, monurelle plus, furecis 100mg 3 volte al di per 10gg (per recente positività esame colturale).
Nonostante le infezioni siano state eradicate ad ogni trattamento (con urinocoltura negativo) anche dopo una settimane si ripresentavano.
Sinceramente dopo svariati consulti con urologi e ginecologi non riesco a risolvere il problema.
Confido in un suo gentile parere.
Cordialmente.
Sono una donna di 59 anni, in menopausa da 13, madre di 3 figli nati con parto naturale.
Ho sempre sofferto di cistiti infettive da e.
coli (1-2 anno) ma purtroppo negli ultimi 20 mesi sono divenute molto più frequenti (circa 15).
Durante questo periodo ho effettuato 2 ecografie che non hanno evidenziato né prolassi nè ristagni in vescica e ne ematuria.
La visita ginecologica ha rilevato lieve atrofia uterina.
Attualmente in trattamento con estriolo locale 50 microgrammi/g, normix 10 gg/mese per 6 mesi, melura cist, ialuril soft gel, monurelle plus, furecis 100mg 3 volte al di per 10gg (per recente positività esame colturale).
Nonostante le infezioni siano state eradicate ad ogni trattamento (con urinocoltura negativo) anche dopo una settimane si ripresentavano.
Sinceramente dopo svariati consulti con urologi e ginecologi non riesco a risolvere il problema.
Confido in un suo gentile parere.
Cordialmente.
[#1]
I batteri coinvolti in queste cistiti sono di evidente origine intestinale, assai verosimilmente legata ad uno squilibrio della flora batterica locale (microbiòta). Questo presuppone una funzione intestinale non ottimale o comunque qualche problema locale in grado di condizionare la qualità della flora batterica (es. intolleranze alimentari). La vescica può essere più o meno predisposta a subire l’impianto dei batteri, su questo si può cercare di agire con i vari palliativi ed integratori che lei ha già assunto, ma de non si affronta la situazione all’origine si rischia di non uscire mai dalla spirale delle recidive. Pertanto è essenziale che il caso venga seriamente valutato dal punto di vista gastro-enterologico e sopratutto nutrizionale. L’urologo ha di solito abbastanza poco da dire, dopo aver escluso che vi possano essere degli importanti fattori favorenti, nel suo caso già valutati e d esclusi con l’ecografia. Molto importante è la massima parsimonia nella prescrizione di antibiotici, che non deve mai essere empirica e sempre limitata alla presenza di complicazioni (febbre, sanguinamento, sintomi violenti).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 31/10/2021.
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