è necessario fare il tampone uretrale in questo caso?
Salve a tutti ho 33 anni, da circa un paio di mesi ho cominciato a sentire la sensazione di ano bagnato, dolore pelvico e disturbi urinari (aumentata frequenza di minzione e sensazione di irritazione sulla punta del pene).
Avendo sofferto 3 anni prima di una prostatite acuta da escherichia coli (piuttosto traumatica invero per i dolori) mi sono concentrato più sui problemi urinari temendo una recrudescenza della prostatite e mi sono recato da un urologo che notata la prostata lievemente congesta senza analisi colturali mi prescrive cicli di 3 mesi di antibiotici ad ampio spettro (Allgram500 e Diaxone1g) ed esami colturali (urina e sperma) solo al termine dela terapia.
Io ne parlo con il medico di famiglia e pensiamo che valga la pena fare invece gli esami colturali prima, solo che causa Covid me li danno da fare con il ssn addirittura un mese dopo, nel frattempo visto che ero rimasto perplesso dal primo urologo, ne visito un altro che non notando particolari anomalie (EO urogenitale negativa per flogosi in atto) mi prescrive si di fare gli esami colturali ma mi dice anche che non crede che il fastidio sia di natura batterica e quindi mi prescrive Pelviprost 2cp per 2 settimane poi 1cp per un mese.
Aspettando di fare gli esami colturali mi decido a trattare il problema anale (nel frattempo diventato più fastidioso) e decido di fare una visita proctologica perché credo di avere le emorroidi.
Dalla visita risulta che ho i Plessi emorroidari lievemente congesti con ragade a ore 5 in decubito supino), sto quindi curando la ragade con bagni in acqua tiepida e Antrolin pomata da applicare 2 volte al giorno.
Decido infine di anticipare i tempi dei colturali facendoli in un laboratorio privato ed entrambe le colture risultano negative, mi reco quindi da un ulteriore urologo vicino a dove vivono i miei (sono tornato purtroppo dai miei avendo passato con certa ansia l’ultimo periodo) che visitandomi sente sempre la prostata lievemente congesta anche se non dolente.
Mi dice di assumere Venoman 1mg a sera per 20 gg e di fare anche un tampone uretrale anche se le colture risultano negative.
Ora la mia domanda è se secondo voi è necessario fare anche il tampone uretrale nonostante sia urinocoltura che spermiocoltura siano risultate negative.
E poi, è possibile che sia il problema ragade a essere la causa dei problemi di sensibilità all’area urinaria?
Ho assunto Pelviprost fino a 4 giorni fa (in attesa che mi arrivi la nuova scatola).
Mi sembra che da allora i fastidi siano lievemente peggiorati, qui di penso che mi facesse effetto.
Può essere conveniente proseguire con Pelviprost almeno fino a quando non risolverò anche il problema della ragade?
Grazie in anticipo delle risposte.
Avendo sofferto 3 anni prima di una prostatite acuta da escherichia coli (piuttosto traumatica invero per i dolori) mi sono concentrato più sui problemi urinari temendo una recrudescenza della prostatite e mi sono recato da un urologo che notata la prostata lievemente congesta senza analisi colturali mi prescrive cicli di 3 mesi di antibiotici ad ampio spettro (Allgram500 e Diaxone1g) ed esami colturali (urina e sperma) solo al termine dela terapia.
Io ne parlo con il medico di famiglia e pensiamo che valga la pena fare invece gli esami colturali prima, solo che causa Covid me li danno da fare con il ssn addirittura un mese dopo, nel frattempo visto che ero rimasto perplesso dal primo urologo, ne visito un altro che non notando particolari anomalie (EO urogenitale negativa per flogosi in atto) mi prescrive si di fare gli esami colturali ma mi dice anche che non crede che il fastidio sia di natura batterica e quindi mi prescrive Pelviprost 2cp per 2 settimane poi 1cp per un mese.
Aspettando di fare gli esami colturali mi decido a trattare il problema anale (nel frattempo diventato più fastidioso) e decido di fare una visita proctologica perché credo di avere le emorroidi.
Dalla visita risulta che ho i Plessi emorroidari lievemente congesti con ragade a ore 5 in decubito supino), sto quindi curando la ragade con bagni in acqua tiepida e Antrolin pomata da applicare 2 volte al giorno.
Decido infine di anticipare i tempi dei colturali facendoli in un laboratorio privato ed entrambe le colture risultano negative, mi reco quindi da un ulteriore urologo vicino a dove vivono i miei (sono tornato purtroppo dai miei avendo passato con certa ansia l’ultimo periodo) che visitandomi sente sempre la prostata lievemente congesta anche se non dolente.
Mi dice di assumere Venoman 1mg a sera per 20 gg e di fare anche un tampone uretrale anche se le colture risultano negative.
Ora la mia domanda è se secondo voi è necessario fare anche il tampone uretrale nonostante sia urinocoltura che spermiocoltura siano risultate negative.
E poi, è possibile che sia il problema ragade a essere la causa dei problemi di sensibilità all’area urinaria?
Ho assunto Pelviprost fino a 4 giorni fa (in attesa che mi arrivi la nuova scatola).
Mi sembra che da allora i fastidi siano lievemente peggiorati, qui di penso che mi facesse effetto.
Può essere conveniente proseguire con Pelviprost almeno fino a quando non risolverò anche il problema della ragade?
Grazie in anticipo delle risposte.
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Giudicare a distanza è ovviamente impossibile, ma la nostra esperienza ci porta a pensare che molto probabilmente tutti i suoi disturbi sono originati dal problema ano-rettale e l’interessamento prostatico sia solo riflesso. In assenza di una secrezione uretrale consistente noi siamo perlopiù contrari ad eseguire il tampone uretrale, che spesso conduce a risultati discutibili e che possono indurre alla erronea prescrizione di antibiotici. Pertanto, in prima battuta priviligeremmo le terapie proctologiche.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 30/10/2021.
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