Urologia
Buondì Dott.
Piana,
Abbiamo avuto un fitto scambio in Aprile riguardo a problematiche legate all'apparato urinario conseguenti a una TURP praticata in Italia nel Novembre 2018, mai risolte da allora, con sintomatologia frequente di bruciore durante e dopo la minzione, e con occasionali macro-ematurie a volte accompagnate dall'emissione di grumi di sangue finora non ostruenti.
Il mitto rimane perlopiù valido, e il residuo post-minzionale non significante, però durante gli episodi sopracitati sopravvengono difficoltà ad urinare e peggioramento dei sintomi - con mitto a tratti bifido o "a spray" - che in genere si risolvono in serata.
Se si ricorda, vivendo in Giamaica, gli esami iniziali fatti quaggiù attribuivano le cause alla presenza di calcoli renali bi-laterali.
Due mesi fa invece, dopo un ecografia sovrapubica, confermata poi da UroTac, abbiamo appurato la presenza di un calcolo in vescica di 2, 3 x 1, 4 cm. di forma atipica,
sito nel collo vescicale, che collassa con la sezione apicale nella loggia prostatica.
La prima misurazione nell'immagine dava una misura di 1, 7 nella sezione piú lunga per cui il calcolo sta crescendo.
Secondo l'urologo, i sintomi sono causati dal flapping del calcolo, che muovendosi a volte peggiora la situazione, specie dopo attività sportive e rapporti sessuali.
Con lui siamo orientati a rimuoverlo con Cistolitotrissia percutanea sovrapubica, sia per le dimensioni, sia per il fatto che due anni fa in Italia dopo la TURP ho avuto una lieve stenosi uretrale che risolsi con alcune dilatazioni ma con strascichi di flogosi.
La mia perplessità principale è dovuta alla pressoché totale assenza in Giamaica di un Pronto Soccorso 24 hrs supportato da specialisti, nel quadro di una Sanità quasi completamente privatizzata.
L'operazione in anestesia generale, prevede il ricovero in Day Hospital con dismissione post-intervento.
Per cui mi troverei praticamente da solo a gestire una cistostomia sovrapubica con un catetere che fuoriesce da un fianco per circa una settimana.
I rischi legati alla dislocazione dello stesso, infezioni varie ed eventuali coaguli bloccanti, mi costringerebbero a un'emergenza difficile da gestire per quanto detto.
Da Lei vorrei un parere ponderato, anche sul fatto se sia opportuno procrastinare almeno per fine anno, cercando di rientrare in Italia.
Il calcolo sembra in crescita, anche se per ora non blocca la funzione, ma non ho idea del suo evolversi.
Attendo Suo gentile riscontro, grazie mille.
Piana,
Abbiamo avuto un fitto scambio in Aprile riguardo a problematiche legate all'apparato urinario conseguenti a una TURP praticata in Italia nel Novembre 2018, mai risolte da allora, con sintomatologia frequente di bruciore durante e dopo la minzione, e con occasionali macro-ematurie a volte accompagnate dall'emissione di grumi di sangue finora non ostruenti.
Il mitto rimane perlopiù valido, e il residuo post-minzionale non significante, però durante gli episodi sopracitati sopravvengono difficoltà ad urinare e peggioramento dei sintomi - con mitto a tratti bifido o "a spray" - che in genere si risolvono in serata.
Se si ricorda, vivendo in Giamaica, gli esami iniziali fatti quaggiù attribuivano le cause alla presenza di calcoli renali bi-laterali.
Due mesi fa invece, dopo un ecografia sovrapubica, confermata poi da UroTac, abbiamo appurato la presenza di un calcolo in vescica di 2, 3 x 1, 4 cm. di forma atipica,
sito nel collo vescicale, che collassa con la sezione apicale nella loggia prostatica.
La prima misurazione nell'immagine dava una misura di 1, 7 nella sezione piú lunga per cui il calcolo sta crescendo.
Secondo l'urologo, i sintomi sono causati dal flapping del calcolo, che muovendosi a volte peggiora la situazione, specie dopo attività sportive e rapporti sessuali.
Con lui siamo orientati a rimuoverlo con Cistolitotrissia percutanea sovrapubica, sia per le dimensioni, sia per il fatto che due anni fa in Italia dopo la TURP ho avuto una lieve stenosi uretrale che risolsi con alcune dilatazioni ma con strascichi di flogosi.
La mia perplessità principale è dovuta alla pressoché totale assenza in Giamaica di un Pronto Soccorso 24 hrs supportato da specialisti, nel quadro di una Sanità quasi completamente privatizzata.
L'operazione in anestesia generale, prevede il ricovero in Day Hospital con dismissione post-intervento.
Per cui mi troverei praticamente da solo a gestire una cistostomia sovrapubica con un catetere che fuoriesce da un fianco per circa una settimana.
I rischi legati alla dislocazione dello stesso, infezioni varie ed eventuali coaguli bloccanti, mi costringerebbero a un'emergenza difficile da gestire per quanto detto.
Da Lei vorrei un parere ponderato, anche sul fatto se sia opportuno procrastinare almeno per fine anno, cercando di rientrare in Italia.
Il calcolo sembra in crescita, anche se per ora non blocca la funzione, ma non ho idea del suo evolversi.
Attendo Suo gentile riscontro, grazie mille.
[#1]
Un calcolo vescicale delle dimensioni che ci riferisce può essere agevomente trattato per via endoscopica retrograda (attraverso l'uretra) con frammentazione mediante laser. Sinceramente non vediamo la necessità di eseguire un intervento chirurgico o comunque per puntura diretta della vescica. In genere il catetere vescicale inserito al termine dell'intervento viene mantenuto per 24 ore al massimo. Questo ovviamente dal nostro punto di vista e con le nostre strutture. Non abbamo idea di quali siano le strutture e le competenze in Giamaica. La sua situazione mrita ovviamente di essere risolta, ma tutto sommato non ravvediamo un'urgenza assoluta, deve essere lei sostanzialmente a decidere dove farsi operare.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio Dott Piana, ancora una volta.
Vorrei sapere se fosse possibile prenotarsi a Torino presso una delle strutture dove Lei interagisce, ed eventualnente i tempi indicativi di attesa.
Se fossero troppo lunghi, valuterei la possibilità di rientrare in Italia prima, ai fini di operarmi in regime solvente, sempre presso una delle medesime.
Il calcolo cresce, per cui vorrei evitare che diventi troppo grosso complicando poi l'intervento.
Attendo questo Suo ultimo riscontro.
Grazie e buon weekend
Vorrei sapere se fosse possibile prenotarsi a Torino presso una delle strutture dove Lei interagisce, ed eventualnente i tempi indicativi di attesa.
Se fossero troppo lunghi, valuterei la possibilità di rientrare in Italia prima, ai fini di operarmi in regime solvente, sempre presso una delle medesime.
Il calcolo cresce, per cui vorrei evitare che diventi troppo grosso complicando poi l'intervento.
Attendo questo Suo ultimo riscontro.
Grazie e buon weekend
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2k visite dal 18/10/2021.
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