Recidive polipi vescicali
Gentili dott.ri,
desideravo un parere sull’iter terapeutico seguito, e su possibili azioni future.
Dal 2006 a oggi ho effettuato 3 TURV per polipi alla vescica, di piccole dimensioni (< 1 cm).
I referti sono stati rispettivamente:
2006 Neoformazione papillare a piccola base di impianto parete laterale dx --> Frammenti di carcinoma uroteliare papillare G1, basso grado WHO, non evidenza di infiltrazione stromale.
2007 Neoformazione vescicale recidiva di piccolissime dimensioni (pTab1) --> Minuto fustolo papillare riferibile a carcinoma G1 (basso grado WHO). Invasione stromale assente pTA G 1
2008 Piccola recidiva parete posteriore --> Carcinoma uroteliale papillifero G2 (basso grado WHO) senza aspetti di infiltrazione della lamina propria (Pt1a, G2). Inoltre minuti frammenti di carcinoma uroteliale papillifero G2 (basso grado WHO) senza aspetti di infiltrazione della lamina propria.
A seguito dell’ultimo intervento ho effettuato 8 instillazioni con Farmorubicina e un mapping dei 4 quadranti che ha rivelato solo lieve flogosi cronica e mucosa vescicale disepitalizzata.
Adesso siamo da capo: l’ultima cistoscopia ha rivelato un piccolo polipo “quasi staccato”. Confesso che ho alcune perplessità sul livello e la tempestività con cui sono seguita:
1) I tempi di attesa nel frattempo si sono allungati: sono in lista ormai da due mesi per la resezione, e pare che non si andrà prima dell’estate. Il medico che ha effettuato la cistoscopia ritiene non vi sia urgenza, in quanto “date le dimensioni del polipo il grado di malignità/infiltrazione non può aumentare in questo lasso di tempo”. La cosa però mi sta dando ansia, anche perché nel frattempo ho perdite di sangue nelle urine.
2) Vorrei sapere se a seguito dell’intervento, sarà consigliabile effettuare un altro ciclo di chemioterapia, ed eventualmente di che tipo, ed entro che tempi (avevo letto che in alcuni casi è preferibile effettuare il trattamento in maniera tempestiva; la terapia con Farmorubicina l’ho fatta dopo circa un mese dall’intervento).
Confesso che, contrariamente alle profilassi da voi descritte, in cui si parla di chemioterapia topica endovescicale anche dopo il primo intervento, nella realtà è stato “difficile” arrivarci. In una struttura pubblica, il medico che effettua la cistoscopia non è necessariamente colui che interviene, né chi ti da il referto bioptico, e dall’uno all’altro le opinioni cambiavano sempre. Dopo il terzo intervento, ho quasi dovuto “proporlo” io di tentare una terapia…
Vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi supporto o suggerimento vorrete darmi, e mi scuso per la prolissità!
desideravo un parere sull’iter terapeutico seguito, e su possibili azioni future.
Dal 2006 a oggi ho effettuato 3 TURV per polipi alla vescica, di piccole dimensioni (< 1 cm).
I referti sono stati rispettivamente:
2006 Neoformazione papillare a piccola base di impianto parete laterale dx --> Frammenti di carcinoma uroteliare papillare G1, basso grado WHO, non evidenza di infiltrazione stromale.
2007 Neoformazione vescicale recidiva di piccolissime dimensioni (pTab1) --> Minuto fustolo papillare riferibile a carcinoma G1 (basso grado WHO). Invasione stromale assente pTA G 1
2008 Piccola recidiva parete posteriore --> Carcinoma uroteliale papillifero G2 (basso grado WHO) senza aspetti di infiltrazione della lamina propria (Pt1a, G2). Inoltre minuti frammenti di carcinoma uroteliale papillifero G2 (basso grado WHO) senza aspetti di infiltrazione della lamina propria.
A seguito dell’ultimo intervento ho effettuato 8 instillazioni con Farmorubicina e un mapping dei 4 quadranti che ha rivelato solo lieve flogosi cronica e mucosa vescicale disepitalizzata.
Adesso siamo da capo: l’ultima cistoscopia ha rivelato un piccolo polipo “quasi staccato”. Confesso che ho alcune perplessità sul livello e la tempestività con cui sono seguita:
1) I tempi di attesa nel frattempo si sono allungati: sono in lista ormai da due mesi per la resezione, e pare che non si andrà prima dell’estate. Il medico che ha effettuato la cistoscopia ritiene non vi sia urgenza, in quanto “date le dimensioni del polipo il grado di malignità/infiltrazione non può aumentare in questo lasso di tempo”. La cosa però mi sta dando ansia, anche perché nel frattempo ho perdite di sangue nelle urine.
2) Vorrei sapere se a seguito dell’intervento, sarà consigliabile effettuare un altro ciclo di chemioterapia, ed eventualmente di che tipo, ed entro che tempi (avevo letto che in alcuni casi è preferibile effettuare il trattamento in maniera tempestiva; la terapia con Farmorubicina l’ho fatta dopo circa un mese dall’intervento).
Confesso che, contrariamente alle profilassi da voi descritte, in cui si parla di chemioterapia topica endovescicale anche dopo il primo intervento, nella realtà è stato “difficile” arrivarci. In una struttura pubblica, il medico che effettua la cistoscopia non è necessariamente colui che interviene, né chi ti da il referto bioptico, e dall’uno all’altro le opinioni cambiavano sempre. Dopo il terzo intervento, ho quasi dovuto “proporlo” io di tentare una terapia…
Vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi supporto o suggerimento vorrete darmi, e mi scuso per la prolissità!
[#1]
Cara signora,
le neoplasie vescicali superficiali tendono a recivare nel 70% dei casi. La chemioterapia topica endovescicale serve a prevenire la recidiva ovvero a destadiarla (=la recidiva èpiù benigna della neoplasia originaria). Finora le cose sono andate bene e la terapia e congrua.
Alzi pure la voce e non tema.
le neoplasie vescicali superficiali tendono a recivare nel 70% dei casi. La chemioterapia topica endovescicale serve a prevenire la recidiva ovvero a destadiarla (=la recidiva èpiù benigna della neoplasia originaria). Finora le cose sono andate bene e la terapia e congrua.
Alzi pure la voce e non tema.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 17.1k visite dal 26/05/2009.
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