E. coli resistente agli antibiotici nel liquido seminale
Gentili dottori,
A seguito di bruciore che si protraeva da diversi mesi al tratto terminale dell'uretra, in fase di minzione, su suggerimento dell'urologo ho effettuato spermiocoltura a fine Giugno.
L'analisi ha evidenziato infezione da E.
coli (discreto numero di colonie).
L'urinocoltura ha dato, invece, esito negativo.
A seguito della terapia antibiotica prescritta dal mio medico curante (Ciprofloxacina per 6gg), il fastidio non era sparito del tutto, e la spermiocoltura effettuata a distanza di due settimane dalla conclusione della terapia antibiotica ha dato nuovamente esito positivo (E.
coli, numerose colonie).
Medico curante e urologo hanno stavolta suggerito terapia antibiotica con Bactrim 10 gg.
Purtroppo il problema non si è risolto, infatti i sintomi non sono scomparsi e la spermiocoltura effettuata a distanza di tre settimane dalla conclusione della terapia antibiotica ha nuovamente dato esito positivo (E.
coli, numerose colonie).
L'urologo suggerisce terapia con Oki per 7 gg, ma mi domandavo se, oltre a combattere i sintomi (infiammazione), non andasse in primo luogo affrontata la contaminazione da E.
coli, con antibiotico o altro.
I Vs.
gentili suggerimenti sono benvenuti.
Cordialmente,
Giovanni
A seguito di bruciore che si protraeva da diversi mesi al tratto terminale dell'uretra, in fase di minzione, su suggerimento dell'urologo ho effettuato spermiocoltura a fine Giugno.
L'analisi ha evidenziato infezione da E.
coli (discreto numero di colonie).
L'urinocoltura ha dato, invece, esito negativo.
A seguito della terapia antibiotica prescritta dal mio medico curante (Ciprofloxacina per 6gg), il fastidio non era sparito del tutto, e la spermiocoltura effettuata a distanza di due settimane dalla conclusione della terapia antibiotica ha dato nuovamente esito positivo (E.
coli, numerose colonie).
Medico curante e urologo hanno stavolta suggerito terapia antibiotica con Bactrim 10 gg.
Purtroppo il problema non si è risolto, infatti i sintomi non sono scomparsi e la spermiocoltura effettuata a distanza di tre settimane dalla conclusione della terapia antibiotica ha nuovamente dato esito positivo (E.
coli, numerose colonie).
L'urologo suggerisce terapia con Oki per 7 gg, ma mi domandavo se, oltre a combattere i sintomi (infiammazione), non andasse in primo luogo affrontata la contaminazione da E.
coli, con antibiotico o altro.
I Vs.
gentili suggerimenti sono benvenuti.
Cordialmente,
Giovanni
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Buona parte degli urologi sono giustamente abbastanza scettici sugli esiti delle spermiocolture, in particolare quando queste risultano positive per batteri di evidente origine intestinale. Questi batteri possono colonizzare in modo innocuo la pelle dell'area genitale e l'ultimo tratto dell'uretra, contaminando il liquido seminale al passaggio. Vada pure che si tenti una terapia antibiotica (sulla quale noi siamo sostanzialmente scettici), ma se la positività persiste il dubbio di contaminazione si fa più presente ed a quel punto insistere più di tanto con l'antibiotico può diventare controproducente. Il tutto ovviamente da correlare al disturbo riferito, quello che lei ci riferisce è un comune segno di irritazione prostatica, la cui causa è infettiva solo in una parte minore dei casi.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.8k visite dal 08/09/2021.
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