Attualmente a seguito di un aumento di volume del testicolo dsn,circa 8 cm non dolente,ho eseguito
Gentile medico
Compio in ottobre 52 anni,una quindicina di anni fa mi sono sottoposto ad una orchiectomia dx per criptorchidismo
a scopo preventivo.Attualmente a seguito di un aumento di volume del testicolo dsn,circa 8 cm non dolente,ho eseguito
un esame ecografico risultato: il testicolo è sostituito da massa disomogenea con aree iperrecogene ed altre colliquate
con scarsa vascolarizzazione.Sono stato operato per orchiectomia sn con istologico di neoplasia a componente mista
prevalentemente teratomatosa.Ho eseguito la TAC che evidenziava alcuni linfonodi di incerto significato.Prima dell'interv
ento l'alfaproteina era 65.5 e dopo 24 ore era di 55.0 dopo circa 25 giorni 2,9 con beta-HCG "1".
La TC addome senza e con m.d.c. non evidenti tomodensitometriche focali epatiche,spleniche,pancreatiche,renali e sue.
in prossimità dell'ilo epatico tra vena cava inferiore e radice portale è presente linfonodo sottile allungato con massimo diametro 15 mm.
Piccolo linfonodo di circa 6mm. è presente in prossimità della piccola curva gastrica.Ulteriori piccoli linfonodi con dimensioni
variabili da 7a 11 mm. sono presenti in sede paraortica sinistra ed interaortocavale.regolare il resto.
Ora l'urologo mi ha proposto una linfadenectomia allo scopo di stadiazione e terapeutica.Nel frattempo utile una consulenza oncologica.Seguendo il consiglio dell’oncologo ho fatto una”P.E.T.” tale analisi non ha rivelato patologie in atto.
Vorrei cortesemente una vostra opinione sul mio caso e se devo effettuare un intervento chirurgico se è possibile in laparoscopia.grazie
Compio in ottobre 52 anni,una quindicina di anni fa mi sono sottoposto ad una orchiectomia dx per criptorchidismo
a scopo preventivo.Attualmente a seguito di un aumento di volume del testicolo dsn,circa 8 cm non dolente,ho eseguito
un esame ecografico risultato: il testicolo è sostituito da massa disomogenea con aree iperrecogene ed altre colliquate
con scarsa vascolarizzazione.Sono stato operato per orchiectomia sn con istologico di neoplasia a componente mista
prevalentemente teratomatosa.Ho eseguito la TAC che evidenziava alcuni linfonodi di incerto significato.Prima dell'interv
ento l'alfaproteina era 65.5 e dopo 24 ore era di 55.0 dopo circa 25 giorni 2,9 con beta-HCG "1".
La TC addome senza e con m.d.c. non evidenti tomodensitometriche focali epatiche,spleniche,pancreatiche,renali e sue.
in prossimità dell'ilo epatico tra vena cava inferiore e radice portale è presente linfonodo sottile allungato con massimo diametro 15 mm.
Piccolo linfonodo di circa 6mm. è presente in prossimità della piccola curva gastrica.Ulteriori piccoli linfonodi con dimensioni
variabili da 7a 11 mm. sono presenti in sede paraortica sinistra ed interaortocavale.regolare il resto.
Ora l'urologo mi ha proposto una linfadenectomia allo scopo di stadiazione e terapeutica.Nel frattempo utile una consulenza oncologica.Seguendo il consiglio dell’oncologo ho fatto una”P.E.T.” tale analisi non ha rivelato patologie in atto.
Vorrei cortesemente una vostra opinione sul mio caso e se devo effettuare un intervento chirurgico se è possibile in laparoscopia.grazie
[#1]
Gentile Utente,
direi che esiste l'indicazione per una linfadenectomia con intento sia di stadiazione patologica sia curativo. Infatti le neoplasie del testicolo di stadio uno non-seminomi si giovano di tale procedura. La negatività della PET è buona cosa, ma un completamento dell'intervento darebbe migliori garanzie. Parli con il suo chirurgo di riferimento per ottenere ulteriori informazioni sulle modalità di intervento ed i tempi di degenza.
Molto cordialmente, un grande in bocca al lupo
Dr. Carlo Pastore
direi che esiste l'indicazione per una linfadenectomia con intento sia di stadiazione patologica sia curativo. Infatti le neoplasie del testicolo di stadio uno non-seminomi si giovano di tale procedura. La negatività della PET è buona cosa, ma un completamento dell'intervento darebbe migliori garanzie. Parli con il suo chirurgo di riferimento per ottenere ulteriori informazioni sulle modalità di intervento ed i tempi di degenza.
Molto cordialmente, un grande in bocca al lupo
Dr. Carlo Pastore
Dr. Carlo Pastore
https://www.ipertermiaitalia.it/
[#2]
Gent.le utente,
darLe un consiglio è veramente cosa ardua.
Intanto per quanto Lei sia stato preciso non conosciamo ad esempio neppure l'esito di un Rx torace.
Penso che così come ha avuto fiducia nel chirurgo che La ha operato deve continuare ad avere fiducia in Lui ancor più ora.
Un caro saluto.
darLe un consiglio è veramente cosa ardua.
Intanto per quanto Lei sia stato preciso non conosciamo ad esempio neppure l'esito di un Rx torace.
Penso che così come ha avuto fiducia nel chirurgo che La ha operato deve continuare ad avere fiducia in Lui ancor più ora.
Un caro saluto.
Dott.Roberto Mallus
[#3]
Gentile Utente,
davvero complesso tentare anche solo un consiglio in merito alla strategia terapeutica migliore nel Suo caso.
L'orchiectomia ha permesso il controllo della patologia a livello locale, consentendo l'indispensabile esame istopatologico. Direi che ad un primo sommario esame, la Sua patologia può clinicamente essere classificata come Stadio IIa.
Detto questo, il problema si sposta a livello linfonodale. Diciamo che nel caso istologico in questione le correnti di pensiero scientifico, suffragate da dati realistici, significativi e documentabili nella letteratura mondiale, indirizzano verso due strade.
La prima prevede l'immediata esecuzione di una linfoadenectomia retroperitoneale, a fini essenzialmente di stadiazione e quindi base indispensabile per procedere con eventuale chemioterapia adiuvante (atteggiamento propugnato e scelto di regola oltreoceano negli USA).
La seconda strada prevede immediata chemioterapia con eventualmente linfoadenectomia retroperitoneale adiuvante, in caso di parziale o mancata risposta (atteggiamento tipico delle Scuole Eruropee).
Sembrerebbe dagli studi più recenti che le percentuali di guarigione e/o controllo della patologia possano ormai ritenersi sovrapponibili.
Ovviamente tutto è demandato ai convincimenti e alle abitudini del Chirurgo e dell'Oncologo che La stanno seguendo clinicamente. Nel Suo acso, l'ottimo referto della PET ed il movimento in picchiata del livello dei Marcatori Tumorali, dovrebbe pesare non poco nella scelta terapeutica.
E' chiaro che in caso di linfoadenectomia si deve procedere con tecnica "nerve sparing", tecnica in grado di preservare se correttamente eseguita il meccanismo erettivo. Ovviamente può essere eseguita mediante metodica videolaparoscopica. In ogni caso, non posso nasconderLe le problematiche connesse con questo tipo di intervento, gravato da varia percentuale di complicazioni, anche severe.
Spero di essere stato chiaro.
Non mi resta che farLe davvero tanti affettuosi auguri per tutto. Un cordiale saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
davvero complesso tentare anche solo un consiglio in merito alla strategia terapeutica migliore nel Suo caso.
L'orchiectomia ha permesso il controllo della patologia a livello locale, consentendo l'indispensabile esame istopatologico. Direi che ad un primo sommario esame, la Sua patologia può clinicamente essere classificata come Stadio IIa.
Detto questo, il problema si sposta a livello linfonodale. Diciamo che nel caso istologico in questione le correnti di pensiero scientifico, suffragate da dati realistici, significativi e documentabili nella letteratura mondiale, indirizzano verso due strade.
La prima prevede l'immediata esecuzione di una linfoadenectomia retroperitoneale, a fini essenzialmente di stadiazione e quindi base indispensabile per procedere con eventuale chemioterapia adiuvante (atteggiamento propugnato e scelto di regola oltreoceano negli USA).
La seconda strada prevede immediata chemioterapia con eventualmente linfoadenectomia retroperitoneale adiuvante, in caso di parziale o mancata risposta (atteggiamento tipico delle Scuole Eruropee).
Sembrerebbe dagli studi più recenti che le percentuali di guarigione e/o controllo della patologia possano ormai ritenersi sovrapponibili.
Ovviamente tutto è demandato ai convincimenti e alle abitudini del Chirurgo e dell'Oncologo che La stanno seguendo clinicamente. Nel Suo acso, l'ottimo referto della PET ed il movimento in picchiata del livello dei Marcatori Tumorali, dovrebbe pesare non poco nella scelta terapeutica.
E' chiaro che in caso di linfoadenectomia si deve procedere con tecnica "nerve sparing", tecnica in grado di preservare se correttamente eseguita il meccanismo erettivo. Ovviamente può essere eseguita mediante metodica videolaparoscopica. In ogni caso, non posso nasconderLe le problematiche connesse con questo tipo di intervento, gravato da varia percentuale di complicazioni, anche severe.
Spero di essere stato chiaro.
Non mi resta che farLe davvero tanti affettuosi auguri per tutto. Un cordiale saluto.
Prof. Giovanni MARTINO
Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it
[#4]
Ex utente
Grazie per aver espresso un vostro consulto,integro per il Dr.Roberto Mallus e per tutti voi che l'esito della Rx torace era negativa
e che sia prima che dopo l'intervento chirurgico i valori del sangue erano nella norma(tranne quelli relativi all'alfaproteina e ormoni)
Ho effettuato un primo colloquio con l'oncologo che dopo avermi illustrato la situazione in comune accordo si è deciso per una
stretta sorveglianza sono quindi in attesa della prossima TAC,(che sarà tra due o tre mesi) a mio avviso potrà darmi delle indicazioni più precise del mio stato di salute.Forse tale soluzione presenta dei rischi,non lo so,ma spero di non fare altri interventi chirurgici
o cicli di chemioterapia anche perchè riscontro pareri di intervento discordi sia per quanto riguarda la chirurgia che la chemioterapia.
Vi ringrazio ancora per le vostre risposte.
e che sia prima che dopo l'intervento chirurgico i valori del sangue erano nella norma(tranne quelli relativi all'alfaproteina e ormoni)
Ho effettuato un primo colloquio con l'oncologo che dopo avermi illustrato la situazione in comune accordo si è deciso per una
stretta sorveglianza sono quindi in attesa della prossima TAC,(che sarà tra due o tre mesi) a mio avviso potrà darmi delle indicazioni più precise del mio stato di salute.Forse tale soluzione presenta dei rischi,non lo so,ma spero di non fare altri interventi chirurgici
o cicli di chemioterapia anche perchè riscontro pareri di intervento discordi sia per quanto riguarda la chirurgia che la chemioterapia.
Vi ringrazio ancora per le vostre risposte.
[#5]
Gentile Utente,
credo che la strada più giusta da percorrere sia proprio quella che Lei ha scelto: affidarsi ad un Collega Specialista Oncologo e seguirne comunque i consigli. Non mi addentro ulteriormente nell'esporLe i miei convincimenti che, a questo punto, sarebbero solo fonte di ulteriore confusione e contradditorio.
Non mi resta che farLe i più affettuosi auguri di pronta e completa guarigione.
Cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
credo che la strada più giusta da percorrere sia proprio quella che Lei ha scelto: affidarsi ad un Collega Specialista Oncologo e seguirne comunque i consigli. Non mi addentro ulteriormente nell'esporLe i miei convincimenti che, a questo punto, sarebbero solo fonte di ulteriore confusione e contradditorio.
Non mi resta che farLe i più affettuosi auguri di pronta e completa guarigione.
Cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 7.2k visite dal 05/10/2006.
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