Bruciore uretra cronico

Salve,

1 anno e mezzo fa cominciai ad avvertire un forte bruciore durante la minzione.
Per varie questioni riuscii a farmi visitare dopo 20 giorni.
Mi fu prescritta cefixima per 7 giorni, al termine dei quali ebbi una remissione piena.

Il giorno successivo ricominciò il bruciore, in forma più moderata ed interna, sempre a livello uretrale e durante la minzione.


Ho assunto da quel momento vari antibiotici (cefixima nuovamente, ciprofloxacina, doxiciclina) senza praticamente alcun effetto.

Effetti molto leggeri hanno avuto vari cicli di integratori a base di serenoa repens ed altri antinfiammatori di origine naturale.


Ho fatto vari esami (urinocultura, spermiocultura, tamponi uretrali) che sono risultati negativi.


Il bruciore a livello di uretra ultimamente si avverte anche al tatto, soprattutto in un'area specifica del pene.
Inoltre ultimamente ho notato anche un aumento dei liquidi preeiaculatori e dell'eiaculazione stessa, insieme ad un bruciore durante l'eiaculazione.


L'unica abitudine che ho notato essere correlata alla diminuzione del dolore è il bere molta acqua.


Un evento curioso si è però verificato un paio di mesi fa, quando in ospedale, in cui mi ero recato a causa di tale disturbo, hanno ritenuto che avessi avuto ultimamente una relazione a rischio e mi hanno somministrato ceftriaxone e paracetamolo endovena + 3 giorni di azitromicina.

Il giorno successivo all'assunzione del ceftriaxone ho notato infatti un forte miglioramento dei sintomi, con inclusa riduzione del tratto di uretra in cui provo bruciore anche al tatto.
Scomparso per un paio di giorni anche il bruciore all'eiaculazione, ritornato successivamente.


Secondo voi può esserci qualche batterio resistente che non è risultato fino ad ora negli esami?


Gli urologi che ho sentito mi dicono tutti che è una prostatite abatterica, ma gli integratori che mi prescrivono non hanno effetto risolutivo, nonostante il mio stile di vita quasi impeccabile.
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Dr. Patrizio Vicini Urologo, Chirurgo plastico, Andrologo 1.6k 40
In genere si eseguono oltre alla visita tampone uretrale ecografia prostatica transrettale eventuale uretrocistoscopia Uroflussimetria etx per capire se la recidiva è dovuto ad un flusso irregolare ad una stenosi uretrale etc etc.
Cordiali saluti.

Dott. Patrizio Vicini
www.patriziovicini.it
www.chirurgia-plasticaestetica.com
Roma

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