Fastidio addome basso sinistro

Buongiorno e grazie a chi avrà la pazienza di leggere e rispondere.

Da circa 10 giorni avverto un leggero fastidio all'addome inferiore sinistro (non posso definirlo vero e proprio dolore).
Non ho difficoltà ad urinare nè dolore o bruciore e vado regolarmente di corpo.
Il fastidio non è debilitante ma, essendo pressoché continuo, mi sta creando non poca ansia.

Il medico di base mi ha prescritto analisi delle urine ed ecografia per escludere la presenza di calcoli.
Anche se con i "colpetti" sui reni non sentivo dolore.
In realtà l'ecografia addome completa è stata fatta 6 mesi fa e non evidenziava nè problemi renali nè presenza di calcoli.
Possibile che un calcolo si formi in 6 mesi?
Quanto tempo occorre più o meno ad un calcolo per formarsi?
Possono eventualmente dei calcoli recare questo tipo di dolorino continuo?
Premetto che non ho mai sofferto di questo tipo di disturbo.
Le analisi dell'urina sono perfette.

Qualche notte fa ho avvertito un dolore che è durato una ventina di minuti che partiva dall'addome inferiore sinistro ed è arrivato alla bassa schiena sinistra.
Mi ha svegliato e preoccupato.
Potrebbe essere stata una colica renale?
On line leggo che le coliche recano dolori atroci; il mio era moderato e certamente non potrei definirlo atroce.

Un'ultima domanda: questi disturbi che avverto potrebbero classificarsi di origine urologica o dovrei valutare l'opinione altri specialisti?
Grazie mille
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.7k 1.2k
Gentile lettore,

impossibile darle una risposta corretta e mirata da questa postazione; purtroppo situazioni cliniche complesse e particolari, come la sua, richiedono sempre un primo passo decisivo e fondamentale, cioè una visita clinica diretta; senza questa noi, da questa angolazione, nulla le possiamo dire di preciso e mirato.

Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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