Tumore prostata e vescica
Buongiorno, chiedo un consulto per la situazione di mio padre, 69 anni, normopeso, senza patologie particolari a parte colesterolo alto, sempre stato in buona salute.
A causa di alcune difficoltà nella minzione documentati anche da esami specifici e valori di psa fuori dal normale il nostro urologo decide di eseguire una TURP a settembre 2019.
L'istologico diceva: "incidentaloma di adenocarcinoma prostatico gleason 7 (3+4) in meno del 5% del materiale asportato".
Ci viene consigliato l'intervento di rimozione totale della prostata con laparoscopia in nerve sparing, eseguito 40 giorni dopo la TURP.
L'istologico recitava: "adenocarcinoma prostatico gleason7 (4+3) G2 presente nel 5% del volume prostatico.
Dopo l'intervento tutto bene, psa azzerato con regolari controlli, a parte l'incontinenza urinaria.
Rivoltici a un centro di Torino per cercare di risolvere l'incontinenza, ad aprile 2021 durante indagine urologica viene scoperta "uretra bulbare distale deformata da substenosi anulari multiple e stenosi puntiforme ostruente a livello di uretra bulbare prossimale".
A maggio 2021 dopo una notte di forti dolori vescicali e sangue nelle urine (risoltisi spontaneamente in pochi giorni) eseguita urinocoltura negativa e citologico urine che recita: "contesto privo di flogosi, cellularità in conservazione non ottimale, presenza di cellule transizionali con atipie, occasionalmente disperse ma spesso aggregate in micromorule emicropapille".
Sospettando un tumore viene prenotata subito uretrotomia endoscopica e successiva indagine della vescica (intervento tra 10 giorni).
Volevo chiedere: a cosa è dovuta la stenosi?
Può essere stata causata da intervento maleseguito alla prostata?
Visto che ci è stato detto che probabilmente c'è una neoplasia alla vescica, può essere dovuta a una non completa rimozione del tumore alla prostata o ciò è impossibile?
Mio padre è prenotato per la seconda dose del vaccino pfizer 4 giorni prima dell'intervento, è meglio spostarla?
Grazie
A causa di alcune difficoltà nella minzione documentati anche da esami specifici e valori di psa fuori dal normale il nostro urologo decide di eseguire una TURP a settembre 2019.
L'istologico diceva: "incidentaloma di adenocarcinoma prostatico gleason 7 (3+4) in meno del 5% del materiale asportato".
Ci viene consigliato l'intervento di rimozione totale della prostata con laparoscopia in nerve sparing, eseguito 40 giorni dopo la TURP.
L'istologico recitava: "adenocarcinoma prostatico gleason7 (4+3) G2 presente nel 5% del volume prostatico.
Dopo l'intervento tutto bene, psa azzerato con regolari controlli, a parte l'incontinenza urinaria.
Rivoltici a un centro di Torino per cercare di risolvere l'incontinenza, ad aprile 2021 durante indagine urologica viene scoperta "uretra bulbare distale deformata da substenosi anulari multiple e stenosi puntiforme ostruente a livello di uretra bulbare prossimale".
A maggio 2021 dopo una notte di forti dolori vescicali e sangue nelle urine (risoltisi spontaneamente in pochi giorni) eseguita urinocoltura negativa e citologico urine che recita: "contesto privo di flogosi, cellularità in conservazione non ottimale, presenza di cellule transizionali con atipie, occasionalmente disperse ma spesso aggregate in micromorule emicropapille".
Sospettando un tumore viene prenotata subito uretrotomia endoscopica e successiva indagine della vescica (intervento tra 10 giorni).
Volevo chiedere: a cosa è dovuta la stenosi?
Può essere stata causata da intervento maleseguito alla prostata?
Visto che ci è stato detto che probabilmente c'è una neoplasia alla vescica, può essere dovuta a una non completa rimozione del tumore alla prostata o ciò è impossibile?
Mio padre è prenotato per la seconda dose del vaccino pfizer 4 giorni prima dell'intervento, è meglio spostarla?
Grazie
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Non siamo in grado di giudicare a distanza l'effettiva gravità di questa stenosi, ma ci pare lei riferisca incontinenza piuttosto che ritenzione. In ogni caso un eventuale restringimento cicatriziale dipende il più delle volte da una anomala cicatrizzazione dei tessuti, non ci pare il caso di dubitare un problema tecnico legato all'intervento. Non può esistere alcuna relazione diretta tra il precedente (microscopico) tumore della prostata ed una eventuale tumore vescicale presentatosi in seguito. Diremmo che il richiamo del vaccino non debba eressere rinviato.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Buongiorno,
e' ben noto che affrontare un intervento di prostatectomia radicale dopo un intervento di TURP, soprattutto se cosi' recente, comporta un aumento di rischio per incontinenza urinaria e stenosi cicatriziali. Questo generalmente viene ben spiegato al paziente quando si espongono tutte le possibili soluzioni.
Una diagnosi incidentale di adenocarcinoma prostatico alla TURP puo' essere trattata sia con intervento chirurgico radicale che con una radioterapia esterna.
Quindi sia l'incontinenza urinaria che lo sviluppo successivo di una stenosi cicatriziale nel punto in cui la vescica e' stata ricollegata ( anastomosi) all'uretra dopo asportazione totale della prostata, sono delle complicanze che erano prevedibili vista la vicinanza di intervento fra TURP e prostatectomia radicale.
Non capisco invece il concetto di tumore della vescica.
Il tumore della vescica non ha nulla a che vedere con il tumore prostatico e tanto meno con la stenosi cicatriziale.
Tanto meno si puo' essere sviluppato in cosi' breve tempo fra TURP e prostatectomia radicale o gli interventi possono avere una relazione.
Se c'e' un tumore della vescica ( la diagnosi e' istologica dopo asportazione o prelievo bioptico ) allora doveva essere pre esistente e contemporaneamente presente al tumore della prostata. Generalmente prima di un intervento di prostatectomia radicale o di TURP si esclude la concomitante presenza di un tumore della vescica con la stadiazione con risonanza magnetica e nel caso della TURP anche valutando direttamente in visione endoscopica lo stato dell'uretra e vescica.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
e' ben noto che affrontare un intervento di prostatectomia radicale dopo un intervento di TURP, soprattutto se cosi' recente, comporta un aumento di rischio per incontinenza urinaria e stenosi cicatriziali. Questo generalmente viene ben spiegato al paziente quando si espongono tutte le possibili soluzioni.
Una diagnosi incidentale di adenocarcinoma prostatico alla TURP puo' essere trattata sia con intervento chirurgico radicale che con una radioterapia esterna.
Quindi sia l'incontinenza urinaria che lo sviluppo successivo di una stenosi cicatriziale nel punto in cui la vescica e' stata ricollegata ( anastomosi) all'uretra dopo asportazione totale della prostata, sono delle complicanze che erano prevedibili vista la vicinanza di intervento fra TURP e prostatectomia radicale.
Non capisco invece il concetto di tumore della vescica.
Il tumore della vescica non ha nulla a che vedere con il tumore prostatico e tanto meno con la stenosi cicatriziale.
Tanto meno si puo' essere sviluppato in cosi' breve tempo fra TURP e prostatectomia radicale o gli interventi possono avere una relazione.
Se c'e' un tumore della vescica ( la diagnosi e' istologica dopo asportazione o prelievo bioptico ) allora doveva essere pre esistente e contemporaneamente presente al tumore della prostata. Generalmente prima di un intervento di prostatectomia radicale o di TURP si esclude la concomitante presenza di un tumore della vescica con la stadiazione con risonanza magnetica e nel caso della TURP anche valutando direttamente in visione endoscopica lo stato dell'uretra e vescica.
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
[#3]
Utente
Grazie per la risposta. Mi sono espresso male: subito dopo la rimozione totale della prostata si è verificata incontinenza, che negli ultimi mesi è migliorata (proprio a dire del medico) a causa della stenosi che restringe il passaggio. Precisamente il referto dice: uroflussometria : Qmax 5ml/sec/VV 93ml/RV 0ml. Catererino 6ch e sonda tienmann 10 ch non sono passati. Cosa intende per anomala cicatrizzazione dei tessuti? Se fosse possibile, sarebbe piú sicuro anticipare di qualche giorno la vaccinazione per non arrivare proprio a ridossa dell'intervento?
[#4]
Utente
Dottor Sciarra grazie per la risposta, in ospedale l'urologo che ha operato mio padre ci ha parlato solo del rischio di incontinenza, non di rischio stenosi... Nessuna parola neanche sulla vicinanza temporale dei due eventi. Ci ha detto solo che con un tumore cosí o si operava o si faceva la "vigile attesa", mai parlato di radioterapia. Per il discorso del tumore alla vescica (ancora non confermato), ho supposto io che potesse esserci un nesso con la prostata, nella mia ignoranza, ma lei e l'altro dottore ora mi avete chiarito che non c'è nesso. Spero che non fosse preesistente a quello della prostata. Stadiazione con risonanza magnetica e endoscopia in vescica durante turp non sono state fatte ne menzionate, non so perchè...
[#5]
Utente
Buongiorno, la situazione di mio padre si è evoluta ed avrei bisogno di alcune delucidazioni: l'uretrotomia endoscopica è stata eseguita con successo, e durante l'intervento è stata anche eseguita cistoscopia in vescica con seguente risultato: assenza di alcun evidente reperto patologico. Collo vescicale sclerotico e substenotico. All'ingresso in vescica le pareti sono diffusamente iperemiche ma non si osserva la presenza di franche neoformazioni o zone sospette. Meati uretrali in sede e normoconformati. È stata prescritta tac con mezzo di contrasto e pose urografiche per controllare i reni. Volevo chiedere se il riisultato di questa cistoscopia permette di escludere definitivamente un tumore alla vescica e se effettivamente le cellule atipiche trovate nell'esame citologico possono provenire dai reni e cosa potrebbero significare. Grazie a chi risponderà.
[#6]
Buongiorno
Una buona cistoscopia può escludere la presenza di una neoplasia vescicale ed il referto da lei riportato esclude neoplasie vescicali
Come dicevo in una precedente risposta la citologia urinaria ha una attendibilità bassa e un referto positivo può essere ingannato da una infiammazione
Una neoplasia delle alte vie escretrici in genere non riesce a dare positivita alla citologia
Prof Alessandro Sciarra
Una buona cistoscopia può escludere la presenza di una neoplasia vescicale ed il referto da lei riportato esclude neoplasie vescicali
Come dicevo in una precedente risposta la citologia urinaria ha una attendibilità bassa e un referto positivo può essere ingannato da una infiammazione
Una neoplasia delle alte vie escretrici in genere non riesce a dare positivita alla citologia
Prof Alessandro Sciarra
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 5.4k visite dal 13/06/2021.
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