Idronefrosi grado moderato
Gentili dottori,
Mio padre anni 65, diabetico tipo 2, trattato con liraglutide e insulina, nell'agosto 2018 riceve diagnosi di LNH, scoperto a causa di IRA su IRC, in quanto la massa del linfoma era retroperitoneale, e premeva sull'uretere.
Quindi prima di iniziare le chemio gli è stato inserito un stent.
Siccome gli ha provocato un'urosepsi (poiché tolto in ritardo) da Giugno 2019, essendo ormai in remissione completa, non gli è stato più messo.
Benché lui sia asintomatico, con valori di creatinina più o meno stabili compresi tra 1, 7/2, 0; nell'ultima risonanza si riscontra:
"Incrementata la pileo-idronefrosi a dx, (stadioIII), immodificata per segnale ed estensione la stenosi ureterale nel tratto medio, estesa per 33mm, con disomogeneità del cellulare tratto limitrofo, nel cui contesto si apprezza piccolo elemento linfonodale a struttura conservata.
Tale stenosi non presenta caratteristiche RM di sospetto.
Regolare il calibro dell'uretere a valle.
Nei limiti il rene di sx.
"
In seguito a visita urologica, il medico ha consigliato il trattamento con l'allium per la soluzione della stenosi ureterale.
Sulla base della vostra esperienza potrebbe essere questa la strada giusta per la soluzione del problema?
Quali i rischi collegati a questo tipo di intervento?
In attesa di riscontro, porgo i miei più cordiali saluti!
Paola.
Mio padre anni 65, diabetico tipo 2, trattato con liraglutide e insulina, nell'agosto 2018 riceve diagnosi di LNH, scoperto a causa di IRA su IRC, in quanto la massa del linfoma era retroperitoneale, e premeva sull'uretere.
Quindi prima di iniziare le chemio gli è stato inserito un stent.
Siccome gli ha provocato un'urosepsi (poiché tolto in ritardo) da Giugno 2019, essendo ormai in remissione completa, non gli è stato più messo.
Benché lui sia asintomatico, con valori di creatinina più o meno stabili compresi tra 1, 7/2, 0; nell'ultima risonanza si riscontra:
"Incrementata la pileo-idronefrosi a dx, (stadioIII), immodificata per segnale ed estensione la stenosi ureterale nel tratto medio, estesa per 33mm, con disomogeneità del cellulare tratto limitrofo, nel cui contesto si apprezza piccolo elemento linfonodale a struttura conservata.
Tale stenosi non presenta caratteristiche RM di sospetto.
Regolare il calibro dell'uretere a valle.
Nei limiti il rene di sx.
"
In seguito a visita urologica, il medico ha consigliato il trattamento con l'allium per la soluzione della stenosi ureterale.
Sulla base della vostra esperienza potrebbe essere questa la strada giusta per la soluzione del problema?
Quali i rischi collegati a questo tipo di intervento?
In attesa di riscontro, porgo i miei più cordiali saluti!
Paola.
[#1]
Buongiorno,
si questa puo' essere una soluzione.
Il problema e' la persistenza di tessuto linfatico che crea una stenosi secondaria dell'uretere. Persistendo una causa esterna che comprime e riduce il calibro dell'uretere, non e' utile una procedura dilatati sull'uretere stesso.
L'allium , in parte come gli stent ureterali, puo' andare incontro ad infezioni, decubiti e calcificazioni.
Il rischio e' che questa ostruzione abbia gradualmente un effetto negativo sulla funzione renale fino all'esclusione del rene interessato. In questo senso puo' essere utile eseguire una scintigrafia renale sequenziale per sapere il grado di ostruzione allo svuotamento del rene e l'impatto sulla funzione renale del singolo rene rispetto al controlaterale
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
si questa puo' essere una soluzione.
Il problema e' la persistenza di tessuto linfatico che crea una stenosi secondaria dell'uretere. Persistendo una causa esterna che comprime e riduce il calibro dell'uretere, non e' utile una procedura dilatati sull'uretere stesso.
L'allium , in parte come gli stent ureterali, puo' andare incontro ad infezioni, decubiti e calcificazioni.
Il rischio e' che questa ostruzione abbia gradualmente un effetto negativo sulla funzione renale fino all'esclusione del rene interessato. In questo senso puo' essere utile eseguire una scintigrafia renale sequenziale per sapere il grado di ostruzione allo svuotamento del rene e l'impatto sulla funzione renale del singolo rene rispetto al controlaterale
Un cordiale saluto
Prof Alessandro Sciarra
Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it
[#2]
Utente
Buonasera dottore, innanzitutto grazie per la celere risposta.
Le riporto una delle ultime scintigrafie eseguite:
GFR TOT. 53.05 ml/min
GFR RENE DX 24,47 ml/min
GFR RENE SX 28,58 ml/min
Funzione renale relativa (v.n. >42%)
Rene dx 46,13%
Rene sx 53,87%
Conclusioni: quadro scintigrafico di funzione globale di clearance renale lievemente ridotta in relazione all'età per riduzione della funzione di filtrazione glomerulare a dx e parziale funzione compensatoria controlaterale. Turba dell'escrezione renale a dx.
Dunque, non ritenendo Lei utile, una procedura che dilati l'uretere, quale strada ritiene sia quella da seguire?
In attesa di un nuovo riscontro, le porgo cordiali saluti.
Le riporto una delle ultime scintigrafie eseguite:
GFR TOT. 53.05 ml/min
GFR RENE DX 24,47 ml/min
GFR RENE SX 28,58 ml/min
Funzione renale relativa (v.n. >42%)
Rene dx 46,13%
Rene sx 53,87%
Conclusioni: quadro scintigrafico di funzione globale di clearance renale lievemente ridotta in relazione all'età per riduzione della funzione di filtrazione glomerulare a dx e parziale funzione compensatoria controlaterale. Turba dell'escrezione renale a dx.
Dunque, non ritenendo Lei utile, una procedura che dilati l'uretere, quale strada ritiene sia quella da seguire?
In attesa di un nuovo riscontro, le porgo cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 31/05/2021.
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