Neoplasia della prostata ripresa consulto con il dr. dario pugliese

Paziente di 87 anni con neoplasia della prostata ad alto rischio (GS 5+4), esami di stadiazione (TC e scintigrafia ossea) negativi per secondarismi (cM0).
Sottoposto a luglio-agosto 2019 a trattamento radiante con finalità radicale a livello della prostata, vesciche seminali e linfonodi pelvici regionali.
Terminata in settembre 2020 terapia di deprivazione androgenica con Firmagon, dopo un anno di somministrazione.


EE (22/09/2020): PSA <0, 003 ng/ml Testosterone 0, 0 ng/dl, emocromo e biochimica, emocromo, funzionalità renale ed epatica, glicemia, Hb glicata, calcio paratormone, fosfatasi alcalina, vitD: nella norma; DENSITOMETRIA OSSEA (10/07/20): osteopenia; ECO RENI E VESCICA (05/06/20): nella norma, non evidente residuo postminzionale.


EE (12/04/21) : PSA 0, 161 ng/ml Testosterone 255 ng/dl, emocromo e biochimica generale nella norma, si segnala ipercolesterolemia; all'esame urine presente tappeto di emazie; PH aumentato

SINTOMATOLOGIA ED ESAME OBIETTIVO: P.
A. 140/60, Nicturia x 1-2

TERAPIA IN ATTO: Urorec 8 mg.
1 cp/die - Blopresid 16 mg/12, 5 mg mezza cp/die - Pantoprazolo 1 cp/die Entact 10 mg.
1+mezza cp/die - Selg bustine 1v/sera.

Attualmente avverto: Notevole abbassamento e lentezza del flusso con dolore, bruciore durante la minzione e difficoltà nello svuotamento della vescica.

Chiedo gentilmente una valutazione complessiva, consigli per migliorare la sintomatologia ed eventuali nuovi accertamenti diagnostici.
GRAZIE1
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Dr. Alessandro Sciarra Urologo 632 36
Buongiorno,
parliamo di un tumore ad alto rischio sottoposto a radioterapia esterna ed in corso terapia di deprivazione androgenica con castrazione farmacologica GnRH antagonista.
Da un punto di vista oncologico e' un tumore ad alto rischio di progressione sia locale che a distanza nonostante la terapia eseguita e non necessariamente associata ad un aumento del PSA. Un tumore con una popolazione cellulare grado 5 può' progredire senza produrre PSA.
Di conseguenza e' importante seguire il paziente non solo con il PSA totale ( che ha subito un iniziale aumento nonostante la terapia con GnRH antagonista) ma con rivalutazioni radiologiche periodiche TC total body e scintigrafia ossea ( considerando l'eta' del paziente compatibilmente con il suo stato generale ed esami ematochimici ).
La difficolta' ad urinare potrebbe essere dovuta a diversi fattori:
1. forse il più' probabile, la radioterapia provoca in cronico una perdita di elasticità' del sistema vescica- uretra rendendo difficile lo svuotamento vescicale. Una terapia con alfa litici ( che il paziente già' assume con silodosina da 8 mg ) e' la prima cosa da provare e la risposta va valutata con uroflussometria e residuo postminzionale per stabilire se necessari altri trattamenti. Può' essere presente una vera e propria stenosi uretrale post radioterapia oltre ad una riduzione della capacita' di spinta da parte del muscolo vescicale.
2. la progressione locale della malattia con coinvolgimento del collo vescicale (la stadiazione TC può' dare indicazioni in questo senso).

Buona serata

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Prof I fascia Universita' Sapienza di Roma
Specialista in Urologia-Chirurgia Robotica
alessandro.sciarra@uniroma1.it

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