Infarto e dutasteride

Gentili dottori,
mio padre, di ben 93 anni, due anni fa ha avuto un infarto ma ora diciamo che sta benino.

Avendo anche il PSA molto elevato, l'urologo gli ha prescritto AVODART ma io leggendo il foglietto ho letto che potrebbe dare fastidi al cuore.

Vorrei sapere come comportarmi, grazie di cuore.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
La somministrazione della dutasteride per periodi medio-lunghi è in grado di ridurre circa della metà l’espressione del PSA totale, ma si tratta solo di un artefatto, poiché non vi è alcuna azione certa sulla causa che ha causato l’aumento del marcatore. Sostanzialmente si tratta quindi di una sorta di mascheramento che può avere una valenza psicologica sia sul paziente che sui suoi congiunti. Nel caso di suo padre, un soggetto molto anziano, questo può senz’altro avere un suo razionale, ma a nostro avviso è necessario essere molto chiari sugli scopi della terapia. Per quanto riguarda le controindicazioni, non vediamo la necessità di una preclusione assoluta, l’azione della dutasteride è di tipo indirettamente ormonale, ma assai meno spiccato di altri farmaci utilizzati in urologia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile dottore,
grazie per la cortese e celere risposta. Mio padre, da quando fu operato per una ipertrofia benigna della prostata (2012) ha sempre avuto il PSA molto elevato, addirittura tre anni fa ha raggiunto il valore di 73 e 8 quello libero. Il nostro medico dice chiaro e tondo che se fosse stato un tumore maligno della prostata sarebbe già morto o avrebbe dolori atroci per metastasi ossee, ma mio padre diciamo che sta benino. Poi due anni fa questo infarto. Ecco la situazione. Grazie ancora, quindi il farmaco glielo do.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.9k 1.9k
E’ abbastanza difficile pensare che valori così elevati del PSA non siano legati alla presenza di un tumore, ma il buon senso fa sì che ci si ritenga soddisfatti che suo padre stia benino e pertanto si eviti di intraprendere un accidentato percorso di diagnosi, in grado di indurre molta ansia e scarse soddisfazioni. Qualsiasi tumore nel grande anziano ha uno sviluppo perlopiù molto lento e il primo scopo da prefiggersi è il mantenimento di una qualità di vita accettabile, pertanto non si può pensare di esporre agli effetti collaterali di terapie aggressive e tantomeno interventi.
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Utente
Utente
Grazie di nuovo per la sua cortesia e professionalità.
Con stima
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