Prostatite cronica e tuip
Salve!
Sono un uomo di quasi 47 anni.
Sin dal 2013 ho effettuato ecografie ed uroflussometria perché il mio flusso era divenuto via via più debole.
Mi è stata sempre diagnosticata vescica da sforzo e prostata di 5 cm (come ancora oggi), ed anche se il flusso era più debole, si presentava con la classica campana, quindi dicevano tutto ok.
Dal 25 gennaio 2021, è iniziato il mio calvario.
Quella notte ogni 10 minuti sentivo lo stimolo alla minzione e non dormivo.
Ho cominciato a fare esami ma niente batteri né nelle urine, né nello sperma e neanche dopo tamponi uretrali con massaggio prostatico.
Alla fine per caso da un proctologo mi ha diagnosticato, dopo esame rettale, una prostatite.
Iniziato percorso con urologo all'ospedale Sant'Andrea di Roma.
Ho fatto tutta la cura (che ancora faccio) con silodosina e 21 gg antibiotico levoxacin.
In più prendo il prostel con serenoa repens.
La richiesta minzionale un po' è diminuita, ma nel tempo (ormai 2 mesi e mezzo) i disturbi sono aumentati.
Pesantezza nell'ano, fastidio nell'uretra, getto sempre minore.
L'unico fastidio che è andato via erano dei dolori all'interno dei glutei che si propagavano alle gambe.
Il 06 aprile alla fine mi hanno fatto una cistoscopia con il flessibile ed il professore ha visto subito che ho la chiusura del collo vescicale e che probabilmente è congenita e mi ha messo in lista per una TUIP.
Mentre faceva l'esame ha visto che dalla proposta a scendere fino all'uretra è tutto infiammato.
La mia domanda, perché non ho avuto tempo di farla a lui che è scappato per una urgenza, è:
Una volta operato, la infiammazione andrà via?
È questo problema ad aver portata la prostatite e l'infiammazione, o è la prostatite cronica che nel tempo mi ha occluso?
Se non sono riuscito fino ad ora a togliere l'infiammazione come farò a toglierla dopo l'intervento?
Grazie mille.
Sono un uomo di quasi 47 anni.
Sin dal 2013 ho effettuato ecografie ed uroflussometria perché il mio flusso era divenuto via via più debole.
Mi è stata sempre diagnosticata vescica da sforzo e prostata di 5 cm (come ancora oggi), ed anche se il flusso era più debole, si presentava con la classica campana, quindi dicevano tutto ok.
Dal 25 gennaio 2021, è iniziato il mio calvario.
Quella notte ogni 10 minuti sentivo lo stimolo alla minzione e non dormivo.
Ho cominciato a fare esami ma niente batteri né nelle urine, né nello sperma e neanche dopo tamponi uretrali con massaggio prostatico.
Alla fine per caso da un proctologo mi ha diagnosticato, dopo esame rettale, una prostatite.
Iniziato percorso con urologo all'ospedale Sant'Andrea di Roma.
Ho fatto tutta la cura (che ancora faccio) con silodosina e 21 gg antibiotico levoxacin.
In più prendo il prostel con serenoa repens.
La richiesta minzionale un po' è diminuita, ma nel tempo (ormai 2 mesi e mezzo) i disturbi sono aumentati.
Pesantezza nell'ano, fastidio nell'uretra, getto sempre minore.
L'unico fastidio che è andato via erano dei dolori all'interno dei glutei che si propagavano alle gambe.
Il 06 aprile alla fine mi hanno fatto una cistoscopia con il flessibile ed il professore ha visto subito che ho la chiusura del collo vescicale e che probabilmente è congenita e mi ha messo in lista per una TUIP.
Mentre faceva l'esame ha visto che dalla proposta a scendere fino all'uretra è tutto infiammato.
La mia domanda, perché non ho avuto tempo di farla a lui che è scappato per una urgenza, è:
Una volta operato, la infiammazione andrà via?
È questo problema ad aver portata la prostatite e l'infiammazione, o è la prostatite cronica che nel tempo mi ha occluso?
Se non sono riuscito fino ad ora a togliere l'infiammazione come farò a toglierla dopo l'intervento?
Grazie mille.
[#1]
Gentile lettore,
la questione che lei pone è molto simile alla domanda: E' nata prima la gallina o l'uovo?
Bene ora risentire sempre e comunque in diretta il suo urologo di fiducia.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva clinica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
la questione che lei pone è molto simile alla domanda: E' nata prima la gallina o l'uovo?
Bene ora risentire sempre e comunque in diretta il suo urologo di fiducia.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva clinica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 08/04/2021.
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