Infezioni alla prostata ricorrenti
Salve,
sono una ragazzo di 30 anni con sindrome da intestino irritabile e sindrome di gilbert, fumatore da 7 anni e astemio da 1 (nel senso che evito completamente gli alcolici),
dal 2013 ho sofferto periodicamente di infezioni nelle seminali che sono state curate e che periodicamente sono tornate con altri batteri,
Nel 2013 e 2015 E.
coli
Nel 2018 Klebsiella oxitoca
A giugno del 2019 Klebsiella pneumonia che si è rivelata resistente ai farmaci per questa ho assunto ognuno a distanza di mesi prima per conto del medico di base, poi dall'urologo e infine in ospedale: antibiotico ad ampio spettro, Levofloxicina (interrotta per gravi effetti collaterali come confusione, allucinazioni uditive e malessere generale), cefodox, glazidim, augmentin, invanz in day ospital per 10 giorni tutti farmaci per cui il batterio era sensibile ma che non avevano effetto all'atto pratico.
A questi si sono aggiunti gentalin beta, topster a supposte e cefatoxime, creme antimicotiche e antibiotiche.
Ho fatto un test per le malattie sessualmente trasmissibili tra cui chlamydia (sospetta responsabile dal medico) ma tutti negativi.
Urino-colture tutte negative.
A ogni cura l'esame colturale dello sperma mostrava una carica batterica superiore a 1.000.
000 Ufc/ml.
Ecografia dei reni nella norma, e infine mi è stata diagnosticata una prostatite.
In quel periodo ho sofferto di residui post minzione, bisogno impellente di urinare, fastidio sul perineo, e periodicamente desquamazione del glande fino a rendere tutta la pelle poco elastica e provocandone la rottura in modo doloroso.
Arriviamo a settembre 2020, il nuovo urologo sospettando che tutti gli antibiotici abbiano contribuito ad infiammare la prostata mi ha prescritto 3 mesi di Recoprox la sera per la prostaa e balanil crema+balanil gel per la banalite.
Diagnosi prostatite cronica, passano 3 mesi i sintomi cominciano a calare fino a scomparire.
Gennaio 2021 mi viene detto che sono guarito e una settimana dopo ritornano i sintomi tra cui minzione frequente specialmente dopo l'eiaculazione spellamento della punta del glande, arrossamento e bruciore dell'uretra al passaggio dello sperma.
Eseguo uno spermiogramma e scopro che al posto della Klebsiella Pneumonia è presente la Klebsiella ozenae 500.000 Ufc/ml, nessun antibiotico perchè la carica batteria è troppo bassa e altri 3 mesi di Recoprox 1 compressa a sera e mi è stato detto che se nel caso non dovessi guarire di consultare un dermatologo.
In questo momento sto soffrendo di spellamento del glande, minzioni frequenti, bruciore dell'uretra, fastidio nella prostata quando sono coricato e falsi bisogni di urinare appena mi alzo dal letto.
Ho notato che i fastidi urinari si amplificano quando mi si infiamma il colon.
Quello a cui non i hanno saputo rispondere i medici è da dove vengono questi batteri?
E cosa dovrei fare per eliminare il problema alla radice?
C'è la possibilità che vengano dall'intestino e se è così, si può curare?
Dovrei consultare un gastroenterologo?
Grazie.
sono una ragazzo di 30 anni con sindrome da intestino irritabile e sindrome di gilbert, fumatore da 7 anni e astemio da 1 (nel senso che evito completamente gli alcolici),
dal 2013 ho sofferto periodicamente di infezioni nelle seminali che sono state curate e che periodicamente sono tornate con altri batteri,
Nel 2013 e 2015 E.
coli
Nel 2018 Klebsiella oxitoca
A giugno del 2019 Klebsiella pneumonia che si è rivelata resistente ai farmaci per questa ho assunto ognuno a distanza di mesi prima per conto del medico di base, poi dall'urologo e infine in ospedale: antibiotico ad ampio spettro, Levofloxicina (interrotta per gravi effetti collaterali come confusione, allucinazioni uditive e malessere generale), cefodox, glazidim, augmentin, invanz in day ospital per 10 giorni tutti farmaci per cui il batterio era sensibile ma che non avevano effetto all'atto pratico.
A questi si sono aggiunti gentalin beta, topster a supposte e cefatoxime, creme antimicotiche e antibiotiche.
Ho fatto un test per le malattie sessualmente trasmissibili tra cui chlamydia (sospetta responsabile dal medico) ma tutti negativi.
Urino-colture tutte negative.
A ogni cura l'esame colturale dello sperma mostrava una carica batterica superiore a 1.000.
000 Ufc/ml.
Ecografia dei reni nella norma, e infine mi è stata diagnosticata una prostatite.
In quel periodo ho sofferto di residui post minzione, bisogno impellente di urinare, fastidio sul perineo, e periodicamente desquamazione del glande fino a rendere tutta la pelle poco elastica e provocandone la rottura in modo doloroso.
Arriviamo a settembre 2020, il nuovo urologo sospettando che tutti gli antibiotici abbiano contribuito ad infiammare la prostata mi ha prescritto 3 mesi di Recoprox la sera per la prostaa e balanil crema+balanil gel per la banalite.
Diagnosi prostatite cronica, passano 3 mesi i sintomi cominciano a calare fino a scomparire.
Gennaio 2021 mi viene detto che sono guarito e una settimana dopo ritornano i sintomi tra cui minzione frequente specialmente dopo l'eiaculazione spellamento della punta del glande, arrossamento e bruciore dell'uretra al passaggio dello sperma.
Eseguo uno spermiogramma e scopro che al posto della Klebsiella Pneumonia è presente la Klebsiella ozenae 500.000 Ufc/ml, nessun antibiotico perchè la carica batteria è troppo bassa e altri 3 mesi di Recoprox 1 compressa a sera e mi è stato detto che se nel caso non dovessi guarire di consultare un dermatologo.
In questo momento sto soffrendo di spellamento del glande, minzioni frequenti, bruciore dell'uretra, fastidio nella prostata quando sono coricato e falsi bisogni di urinare appena mi alzo dal letto.
Ho notato che i fastidi urinari si amplificano quando mi si infiamma il colon.
Quello a cui non i hanno saputo rispondere i medici è da dove vengono questi batteri?
E cosa dovrei fare per eliminare il problema alla radice?
C'è la possibilità che vengano dall'intestino e se è così, si può curare?
Dovrei consultare un gastroenterologo?
Grazie.
[#1]
Che i batteri arrivino dal suo intestino "problematico" diremmo sia un'assoluta certezza. Abbiamo molto scritto in questa sede sull'inopportunità in questi casi di terapie antibiotiche energiche e prolungate, che a fronte di unatanto ipotetica quanto transitoria efficacia a livello genitale, altro non fanno che condizionare la flora batterica intestinale, inducendo anche pericolose resistenza. Ovviamente a distanza noi non possiamo giudicare il suo caso nel dettaglio, ma visti i presupposti diremmo che prima ancora dell'urologo, la situazione deve essere essere seriamente presa in carisco dal punto di vista gastro-enterologico e (molto importante) dietologico.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Intanto la ringrazio per la risposta esaustiva,volevo chiederle inoltre se nel mio caso posso tranquillamente avere rapporti sessuali, se mi dovrei astenere o se sono contagioso in caso di contatto diretto dello sperma nelle mucosi del mio partner ,perchè mi è stato chiaramente detto che non dovrebbero esserci problemi ma vorrei sapere il suo parere.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.2k visite dal 26/03/2021.
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