Tumore vescica
. Dal mese di ottobre 2019 accuso bruciori alla minzione ed un dolore, sempre all'inizio e alla fine della minzione, alla base dell'uretra, come una specie di spasmo, difficile da descrivere.
Fatta eco addominale si evidenzia una lesione proliferativa di 1 cm alla vescica.
mi sottopongo alla turv il 15 febbraio.
Il 18 febbraio mi tolgono il catetere e per le prime 6 ore riesco ad urinare, sempre accusando il dolore innanzi descritto.
Mi addormento per circa tre ore e sono svegliato dallo stimolo della minzione ma purtroppo, non riesco ad urinare, il dolore innanzi descritto si irradia prepotentemente alla vescica e a tutto l'addome.
Dolore insopportabile.
Mi rimettono il catetere e trascorro cosi' altri 2 giorni.
Il terzo giorno mi ritolgono il catere s stavolta riesco ad urinare per piu'tempo, fino alle dimissioni.
Ma il dolore e gli spasmi persistono, ancor oggi.
L'urologo mi dice che questo sintomo nn ha a che vedere ne' con la vescica ne' con l'intervento.
Mi dice che dipende dalla IPB di cui sono affetto e mi prescrive Xatral.
Il dolore continua ancora e non vedo via di uscita.
E' invalidante, e vorrei risolvere il problema.
Tutto cio' unitamente all'ansia dell'esame istologico.
L'urologo mi dice che senza quello non puo' dirmi le terapie successive.
Il medico di base mi dice che se fosse stato infiltrante, si sarebbe dovuto vedere all'atto della resezione, ma l'urologo che mi segue non parla, ne' mi da' certezze sulla causa del dolore persistente all'atto della minzione.
Non ho nemmeno capito perche' ho avuto dolori lancinanti a tutto l'addome...non mi e' dato di saperlo...Indicatemi una strada, per favore...Grazie anticipatamente...
Fatta eco addominale si evidenzia una lesione proliferativa di 1 cm alla vescica.
mi sottopongo alla turv il 15 febbraio.
Il 18 febbraio mi tolgono il catetere e per le prime 6 ore riesco ad urinare, sempre accusando il dolore innanzi descritto.
Mi addormento per circa tre ore e sono svegliato dallo stimolo della minzione ma purtroppo, non riesco ad urinare, il dolore innanzi descritto si irradia prepotentemente alla vescica e a tutto l'addome.
Dolore insopportabile.
Mi rimettono il catetere e trascorro cosi' altri 2 giorni.
Il terzo giorno mi ritolgono il catere s stavolta riesco ad urinare per piu'tempo, fino alle dimissioni.
Ma il dolore e gli spasmi persistono, ancor oggi.
L'urologo mi dice che questo sintomo nn ha a che vedere ne' con la vescica ne' con l'intervento.
Mi dice che dipende dalla IPB di cui sono affetto e mi prescrive Xatral.
Il dolore continua ancora e non vedo via di uscita.
E' invalidante, e vorrei risolvere il problema.
Tutto cio' unitamente all'ansia dell'esame istologico.
L'urologo mi dice che senza quello non puo' dirmi le terapie successive.
Il medico di base mi dice che se fosse stato infiltrante, si sarebbe dovuto vedere all'atto della resezione, ma l'urologo che mi segue non parla, ne' mi da' certezze sulla causa del dolore persistente all'atto della minzione.
Non ho nemmeno capito perche' ho avuto dolori lancinanti a tutto l'addome...non mi e' dato di saperlo...Indicatemi una strada, per favore...Grazie anticipatamente...
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A distanza è impossibile esprimere un giudizio peciso in una situazione in cui la valutazione diretta è assolutamente indispensabile. In termini generali, non deve stupire se in una condizione già marginale di ingrossamento prostatico, la stessa procedura endoscopica con uno strumento di calibro non indifferente come il resettore possa indurre una importante irritazione, tale da peggiorare notevolmente i disturbi irritativi ed ostruttivi precedenti. La condizione può anche essere particolarmene penosa, ma in genere va a stabilizzarsi gradualmente, a patto che il flusso sia libero, ancorché frequente e doloroso e non si instauri ulteriormente un quadro di ritenzione, comel lei ci riferisce sia già successo. Tutto questo non ha direttamente a che vedere con la piccola neoformazione asportata. Se si confermano le piccole dimensioni è veramente molto difficile che si possa trattare di qualcosa di aggressivo o pericoloso, si questo ci permettiamo di tranquillizzarla.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Grazie infinite. "Se si confermano le piccole dimensioni"..................le dimensioni mi sono state confermate dal chirurgo al termine dell'intervento, unitamente alla forma non papillare. O c'e' bisogno dell'istologico anche per le dimensioni??. Per il fastidio alla minzione, un medico mio conoscente, non specialista in urologia, mi ha consigliato di procedere tra una settimana all'urinocoltura con antibiogramma. Non mi costa nulla, procedo o e'inutile?
Grazie infinite
Grazie infinite
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Un esame delle urine in più non guasta, anche se in questi casi è raro che la causa del disagio sia l’infezione, che magari darebbe anche altri segni di sé, come la febbre. Più probabile che si tratti di una reazione infiammatoria allo stimolo meccanico della strumentazione endoscopica, come abbiamo già scritto nella nostra precedente risposta.
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Utente
Buonasera. Riassumo. A seguito di ecografia addominale che evidenziava lesione proliferativa di 1 cm sulla parete posterolaterale destra della vescica , sono stato operato di TURV in data 15 febbraio. L'indagine istologica e' stata effettuata sulla neoplasia (aspetto cm 0,8) e sull'area perilesionale. Ecco la diagnosi: 1) Carcinoma uroteliale papillifero di alto grado sec. WHO - 2016(G 2 -focale G3) con aspetti di crescita invertita. La neoplasia non mostra chiare immagini di infiltrazione del connettivo suburoteliale.La base di resezione appare indenne 2)Frammenti di mucosa vescicale con modificazioni da iperplasia papillare della linea uroteliale e formazione di nidi di Von Brunn. Edema , congestione, stravasi ematici e lieve flogosi cronica del connettivo suburoteliale.
L'urologo mi riferisce che per stabilire la giusta terapia deve effettuare una RE TURV, gia fissata a due mesi dal primo intervento. Mi chiedo: ma in questi 2 mesi non devo fare nulla? cosa mi aspetta? alcuni amici medici mi dicono che sono stato fortunato a scoprire per caso il problema e in tempo per "salvarmi", altri mi dicono che ho iniziato una via crucis che sfocera' nell'asportazione della vescica.....io sono molto giu' .....e' il caso che vada in un centro di eccellenza? mah ....non so che pesci prendere........grazie anticipatamente per un Suo prezioso e autorevole parere.........
L'urologo mi riferisce che per stabilire la giusta terapia deve effettuare una RE TURV, gia fissata a due mesi dal primo intervento. Mi chiedo: ma in questi 2 mesi non devo fare nulla? cosa mi aspetta? alcuni amici medici mi dicono che sono stato fortunato a scoprire per caso il problema e in tempo per "salvarmi", altri mi dicono che ho iniziato una via crucis che sfocera' nell'asportazione della vescica.....io sono molto giu' .....e' il caso che vada in un centro di eccellenza? mah ....non so che pesci prendere........grazie anticipatamente per un Suo prezioso e autorevole parere.........
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"altri mi dicono che ho iniziato una via crucis che sfocera' nell'asportazione della vescica"
Questo è solo stupido allarmismo, non merita ulteriori commenti.
Per quanto ne sapiamo ora si è trattato di una piccola neoformazione superficiale ed è molto probabile che la imminente ristadiazione risulterà negativa. Nel frattempo non vi è nulla di utile da fare, è invece abbastanza probabile che più avanti le verrà proprosto di eseguire le cosiddette "instillazioni" ovvero lavagi vescicali con farmaci particolari che riducono il rischio di recidiva.
Questo è solo stupido allarmismo, non merita ulteriori commenti.
Per quanto ne sapiamo ora si è trattato di una piccola neoformazione superficiale ed è molto probabile che la imminente ristadiazione risulterà negativa. Nel frattempo non vi è nulla di utile da fare, è invece abbastanza probabile che più avanti le verrà proprosto di eseguire le cosiddette "instillazioni" ovvero lavagi vescicali con farmaci particolari che riducono il rischio di recidiva.
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Si tratta di linee guida condivise dalle nostre società scientifiche, il cui rispetto non è obbligatorio, ma opportuno soprattutto per motivi soprattutto medico legali. La ristadiazione in genere si impone quando nella prima resezione non è chiaramente documentato dall’esame istologico il tessuto muscolare profondo della vescica, poiché bisogna avere la relativa certezza che esso sia libero. Il grado istologico corrisponde alla atipicità delle cellule tumorali, che grosso modo rispecchia una minore o maggiore aggressività, anche se da questo punto di vista è più significativo il numero e il volume delle lesioni. In quanto ai tempi, certamente non è qualche settimana in più a fare la differenza, assai più importante è disporre di una diagnosi il più possibile precisa per prendere poi le decisioni più opportune.
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Utente
buongiorno. Mancano pochissimi giorni all'intervento di " RE TURV". Nel frattempo ho ritirato la cartella clinica relativa al primo intervento avvenuto il 15febbraio. Sono molto proccupato e un po' demoralizzato in quanto dalla stessa si evince, dalle analisi svolte prima del primo intervento ,ovvero in preospedalizzazione, che i valori di psa sono 6,33 (v.n. 3) e la frazione 0,10( v.n. maggiori di 0,20)......considerando che a fine settembre erano di 2,9, cosa devo fare? L'urologo che mi segue per la turv nulla mi ha detto. Come si affrontano due situazioni contemporaneamente......
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Tenendo conto dela sua storia di ingrossamento benigno, disturbi irritativi, cateterismi ecc. il lieve aumento del PSA ha elevatissime probabilità di non essere specifico. Diremmo pertanto che in questo momento siano altre le priorità, a distanza di almeno di un paio di mesi dalle ultime strumentazioni e cateterismi si potrà ripetere il PSA, che molto probabilmente avrà valori inferiori.
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Utente
Buonasera, lunedi 26 ho fatto Re Turv, dopo 24 ore sono stato dimesso anche se ho avuto grossi problemi ad urinare. Dolori e bruciori alla minzione mi accompagnano costantemente. L'urologo mi riferisce che macroscopicamente pare nn ci sia nulla ma ritiene fondamentale l'esame microscopico, necessario per tracciare il percorso successivo. Stanotte, giorno 29 aprile ho urinato sangue per due volte consecutive a distanza di un'ora. Le urine sono di colore marrone rossastro. E' un fenomeno legato alla Re Turv o potrebbe gia' trattarsi di recidiva di neoplasia? La mente e' confusa, la preoccupazione e' tanta e di conseguenza la lucidita' e' scarsa. La ringrazio anticipatamente. Cordialita'
[#14]
Utente
Buonasera,
oggi ho ricevuto dall'ospedale il referto istologico della RE TURV che e' risultato negativo. L'urologo consiglia cicli di immunoprofilassi con BCG asserendo che gli stessi riducono di un buon 30% il rischio di recidiva e progressione della malattia. Asserisce anche che in caso di recidiva di alto grado in corso o dopo l'immunoprofilassi, dovra'' essere valutata la cistectomia radicale. Faccio un ragionamento: Considerando che la neoplasia e' stata tolta, oggi ho la stessa percentuale di rischio che avevo prima che la stessa neoplasia si presentasse, rischio, secondo le statistiche, pari al 60%. Facendo le istillazioni il rischio scende al 40%. Per quello che ho capito, Il rischio e'rappresentato dal fatto che la neoplasia si puo' ripresentare in altri punti della vescica, atteso che i fattori di rischio sono uguali su tutto l'epitelio vescicale. Ma non e' detto che la recidiva eventuale debba essere sicuramente di alto grado. Quindi il rischio di una recidiva di alto grado scende ancora. E mi chiedo, fin quando la malattia non si presenta muscolo invasiva, perche' nn potrei essere sottoposto a TURV e valutare cistectomia anche se la neoplasia fosse di alto grado, cosi' come sono stato operato oggi? Giusto per sapere in quale oceano devo nuotare. La ringrazio anticipatamente.
oggi ho ricevuto dall'ospedale il referto istologico della RE TURV che e' risultato negativo. L'urologo consiglia cicli di immunoprofilassi con BCG asserendo che gli stessi riducono di un buon 30% il rischio di recidiva e progressione della malattia. Asserisce anche che in caso di recidiva di alto grado in corso o dopo l'immunoprofilassi, dovra'' essere valutata la cistectomia radicale. Faccio un ragionamento: Considerando che la neoplasia e' stata tolta, oggi ho la stessa percentuale di rischio che avevo prima che la stessa neoplasia si presentasse, rischio, secondo le statistiche, pari al 60%. Facendo le istillazioni il rischio scende al 40%. Per quello che ho capito, Il rischio e'rappresentato dal fatto che la neoplasia si puo' ripresentare in altri punti della vescica, atteso che i fattori di rischio sono uguali su tutto l'epitelio vescicale. Ma non e' detto che la recidiva eventuale debba essere sicuramente di alto grado. Quindi il rischio di una recidiva di alto grado scende ancora. E mi chiedo, fin quando la malattia non si presenta muscolo invasiva, perche' nn potrei essere sottoposto a TURV e valutare cistectomia anche se la neoplasia fosse di alto grado, cosi' come sono stato operato oggi? Giusto per sapere in quale oceano devo nuotare. La ringrazio anticipatamente.
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Le indicazioni all'asportazione radicale della vescica sussistono solo nei tumori invasivi (T2 ed oltre). L'unica eccezione, piuttosto rara, è quella di tumori G3T1 estesi o multipli con recidive molto frequenti anche dopo instillazioni con BCG od altro. Non ci pare queta la sua situazione, pertanto rimuova questo timore dai suoi pensieri.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 9.8k visite dal 24/02/2021.
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