Coliche renali, come procedere?

Buongiorno,

giovedì scorso sono stata ricoverata in pronto soccorso per una colica renale.


Dall'ecografia è emerso che il calcolo fosse di 7mm posizionato nel terzo medio superiore dell'uretere.

Sono stata dimessa con la seguente terapia espulsiva da seguire:
- TAMSULSINA cp, una cp al giorno per due settimane.

- PREDINSONE 25mg cp, una cp al giorno per 5 giorno e poi mezza cp per altri 5 giorni.

Per eventuali coliche successive utilizzare o TACHIPIRINA 1000 o TORADOL in gocce in base all'intensità del dolore.
Infine da ripete eco e visita urologica tra 3 settimane.


Informato telefonicamente il mio medico di base su quanto suddetto, mi ha consigliato, poiché non è stato ancora espulso il calcolo, anche di prendere un antibiotico perché se il calcolo rimane per più di una settimana nell'uretere si può verificare un'infezione batterica, per tanto mi ha prescritto:
- CIPROFLOXACINA 500mg cp, una compressa al giorno per 6 giorni
In pronto soccorso non mi hanno parlato dell'eventualità di prendere l'antibiotico, è corretto come consiglio o è eccessivo?


Inoltre da 3 giorni, ogni sera ho delle coliche di intensità 6/7 su una scala da 1 a 10 e ieri mattina le urine erano di colore scuro, ma non ho bruciore durante la minzione.

Secondo voi, dovrei già ripetere l'eco al più presto per verificare la situazione o devo aspettare le 3 settimane come indicato?


In conclusione vorrei capire se è necessario procedere con l'antibiotico o no?
Se devo fare visita ed eco subito o no?


Grazie e buona giornata.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
La invitiamo a leggere questo nostro articolo dove l'argomento viene specificatamente approfondito:

https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html

Le possibilità di espellere spontaneamente un calcolo di 7 mm situato nella parte alta dell'uretere possiamo grossolanamente stimarle attorno al 30-40%, d'ogni modo è raro che si affronti da subito il problema in modo operativo, a meno che si dimostrino da subito delle evidenti complicazioni. Pertanto, questo iniiale approccio "conservativo" basato sulla terapia "espulsiva" è oggi certamente il più comune. Ovviamente, la situazione va tenuta sotto stretto controllo e sono proprio i primi 3-4 giorni ad essere i più significativi. E' ovvio che se il dolore si ripresenta con frequenza ed in modo intenso, l'attesa non si può trasformare in una pena e bisogna essere pronti a mutare atteggiamento verso le indicazioni ad un intervento endoscopico, che quando opportuno può essere effettuato anche in urgenza. Sulla prescrizione dell'antibiotico in genere noi ci basiamo sull'andamneto deigli indici infiammatori (globuli bianchi del sangue, proteina c reattiva, presenza di febbricola), in linea di massima non prescriviamo antibiotici a scopo meramente preventivo od in modo empirico.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it