Microematuria persistente da molto e sintomi recenti. Che fare?

Ho 30 anni, non fumo, consumo pochissimo alcol, non svolgo professioni a rischio e non ho familiarità con tumori dell'appartato urinario (ho una famiglia numerosa e ho solo 3 casi di familiari morti per patologie oncologiche, ma di altra natura e in età piuttosto avanzata).
Causa lavoro e pandemia, conduco una vita molto sedentaria e da circa 2 anni ho pochi rapporti sessuali (anche se tutti protetti e tutti con la stessa partner).

Patologie pregresse: reflusso gastroesofageo, emorroidi

Storia clinica:
- ottobre 2019: dopo 7 anni senza fare alcun esame, eseguo un esame delle urine insieme a numerosi esami del sangue, compresa azotemia, fatti come controllo di routine.
Risultato: nessuna anomalia eccetto la presenza di microematuria, precisamente in quantità 50 RBC/ul.
- febbraio 2020: ripeto gli stessi esami ma presso un secondo laboratorio.
Risultato: ancora nessuna anomalia eccetto la presenza di microematuria, precisamente 2 crocette
- agosto 2020: ripeto gli stessi esami
Risultato: ancora nessuna anomalia eccetto la presenza di microematuria, precisamente 2 crocette
- ottobre 2020: eseguo un urinocoltura presso un terzo laboratorio
Risultato: nessuna infezione, ma ancora microematura, precisamente 0, 10mg/dl.
- novembre 2020: su indicazione del medico di famiglia, eseguo ecografia a reni, vescica e prostata
Risultato: tutto perfettamente nella norma, il medico dice che forse si tratta di microematuria familiare asintomatica (entrambi i miei genitori hanno microematuria persistente asintomatica senza cause da quando erano giovani).
Mi suggerisce solo di fare l'esame delle urine 1 volta all'anno.
Io propongo una cistoscopia, ma il medico si oppone dicendo che non è il caso.
- gennaio 2021: avverto un senso di fastidio in zona perianale (inizialmente attribuito alle emorroidi di cui spesso sofffro) e successivamente la punta del pene incomincia a bruciare in occasione di minzione e eiaculazione.
Rieseguo urinocoltura (a differenza di tutti i precedenti esami, questa volta non ho escludo il mitto iniziale e urino direttamente nel raccoglitore)
Risultato: nessuna infezione, ma ancora microematura, questa volta a 1mg/dl.

- oggi: i sintomi sono migliorati anche se permane un lieve bruciore alla minzione, soprattutto alla prima minzione mattutina.
Non so se sia solo ipocondria ma ho anche la percezione che il getto urinario ogni tanto sia meno forte.

Domani mi recherò nuovamente dal medico.
Ma vorrei chiedervi:
1) ciò che ho scritto può far pensare ad una patologia grave come un tumore?
Sono molto in ansia per questo motivo e sono tendenzialmente ipocondriaco
2) la lunga storia di microematuria asintomatica e la comparsa di questi sintomi molto recenti possono suggerire la presenza di un uretrite o una prostatite?
3) pensate che ci siano gli estremi per effettuare una cistoscopia?

Grazie.
[#1]
Dr. Giuseppe Benedetto Urologo, Andrologo 2.7k 15
Solitamente nei casi di microematuria si procede Sempre con ecografia addome completo e citologie urinarie per 3 gg. Se tutto negativo e persiste microematuria sarebbe utile eseguire cistoscopia

dr Giuseppe Benedetto
www.giuseppebenedetto.netfirms.com

[#2]
Utente
Utente
Salve Dottore, la ringrazio per la risposta. Causa lavoro, non ho avuto modo di recarmi nuovamente dal medico come avevo scritto. L'ultima volta che mi ha visitato a novembre 2020, ha ritenuto opportuno eseguire solo l'ecografia a reni, vescica e prostata (risultata negativa). Non ha menzionato la citologia urinaria (e io non ho chiesto nulla a riguardo) e si è opposto quando gli ho chiesto se fosse il caso di eseguire una cistoscopia. A detta del medico, il mio quadro clinico non è tale da giustificare l'invasività della cistoscopia. Da quello che scrive lei invece la cistoscopia è necessaria. Vedrò a limite di prenotarla per conto mio.

Preciso che ad oggi i sintomi che ho avuto a gennaio sembrano quasi tutti svaniti. Permane raramente, in occasione di qualche minzione o qualche eiaculazione un lievissimo bruciore, talmente lieve da non capire nemmeno se sia effettivamente presente o sia dovuto alla mia ipocondria.

Per quanto riguarda invece le domande 1 e 2 del mio consulto, cosa ne pensa?
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