Info tampone uretrale femminile

Buonasera, sono una ragazza di 30 anni che non ha mai sofferto in vita sua di cistiti o similari, che purtroppo da inizio novembre a questa parte accusa bruciori di vario genere uretrali e vestibolari.
Tutto è cominciato a inizio novembre con l'insorgenza di una pseudo cistite, che m provocava frequenti munizioni, e bruciore/fitte/senso di morsa all'uretra durante l'espulsione della pipì e nelle ore immediatamente successive.
Il bruciore paradossalmente "si attenuava" a vescica piena, che non vuota, e al mattino era molto più forte, tant'è che l'urina del mattino usciva fuori lentissima e a piccoli getti
.
Per un primo periodo ho provato ad assumere Cistiflux, senza risultati, e dopo di che, ho preso Monuril su prescrizione del mio medico di base.
Con monuril il bruciore si è solamente attenuato, ma non passato,, quindi ho dovuto fare alla fine un esame delle urine + urinocoltura risultato completamente negativo! Al che in attesa di andare da un ginecologo (purtroppo con la pandemia in corso è stato difficile prenotare in tempi rapidi), ho cercato di attenuare i bruciori con Travocort e creme alla camomilla lenitive, senza alcun risultato.
In aggiunta a questi bruciori a quel punto si è aggiunta pure una simil vaginite che mi provocava fastidio durante i rapporti, e non solo: il bruciore uretrale che dapprima avvertivo in corrispondenza della minzione, è scomparso gradualmente, ma ha preso posto un bruciore similare ma più "random", che va e viene durante l'arco della giornata senza un nesso logico! Alla fine finalmente riesco ad andare dalla ginecologa, che mi prescrive creme di diverso genere (Meclon x 8 gg, Saginil x 10 gg) e Pelvilen per un mese e mezzo, notando dalla visita ginecologica che avevo una vaginite con leucorrea.
Inutile dire che neanche questi prodotti sono serviti a qualcosa: attualmente il bruciore acuto uretrale non l'ho più, ma solo se mi astengo dai rapporti sessuali
Appena ricomincio ad averne, il bruciore torna come se niente fosse, andando e venendo nell arco della giornata senza alcun senso (non è più collegato alla minzione).
Al che la ginecologa mi ha detto di fare tamponi vaginali + uretrali, ma purtroppo quest iltimo e talmente raro, che dove l'ho prenotato, non sapevano nemmeno dirmi le corrette preparazioni.
E qui arrivo al punto.
Per il tampone uretrale occorre vescica piena o vuota?
Perche in questo centro ginec.
dove me lo farebbero mi dicono vescica vuota, invece il mio medico di base dice piena almeno da 4 ore! Inutile quindi dire che questo mio problema sta cronicizzando e sta diventando un calvario venirne a capo.
Quindi oltre a chiedervi quale sia la preparazione corretta x il tampone uretrale, vorrei anche chiedervi un consiglio su come devo procedere x venire a capo di questa cosa, perché mi sembra un incubo.
Aggiungo per finire che soffro di sclerosi multipla e purtroppo si sta pure affacciando in me la paura che possa trattarsi di un dolore "neuropatico " che nulla a che vedere con batteri vari.
Grazie
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Il tampone uretrale nella femmina ha un significato ancor meno indicativo di quello che ha nel maschio, in particolare se eseguito "A secco" ovvero in assenza di una secrezione attiva abbondante. L'uretra femminile è talmente breve che è altamente probabile che il tampone raccolga dei batteri innocui della flora vaginale, cosa che può erroneamente indurre a prescrivere altri antibiotici, entrando in un pericoloso circolo vizioso. Che il suo disturbo sia neuropatico la riterremmo una possibilità concreta, vaglieremmo però anche la possibile causa ormonale. Lei assume la pillola o la ha sostituita recentemente? I cicli sono regolari? Queste sono le prime domande da porsi, ma ovviamente è indispensabile che lei sia seguita da un nostro Collega specialista in urologia, che - a differenza del ginecologo - ha competenza diretta sull'apparato urinario.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
No Dott Piana, non prendo la pillola da circa 6 anni. I miei cicli sono sempre stati molto sballati tendenti all'oligomenorrea fin da ragazzina, spaziando dai 30 ai 50-60 giorni. Negli ultimi due anni si sono un filino regolarizzati, e adesso in media mi vengano le mestruazioni ogni circa 28-35 giorni. Aggiungo inoltre di avere le ovaie multifollicolari e una piaghetta al collo dell'utero.
Secondo lei potrebbe esserci qualche attinenza con questi disturbi che accuso da un po' di mesi a questa parte?
Mi suggerirebbe quindi una visita di che tipo? Urologica se ho ben capito ? O endocrinologica (per il discorso ormonale)? Comunque per il tampone uretrale, al di là del fatto che possa essere utile o meno, si fa sempre a vescica piena, giusto?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Non ci pare proprio che il rimpimento vescicale possa influire sulla qualità del tampone uretrale, posto che si desideri davvero eseguirlo.
La carenza di progesterone può essere causa di sensibilizzazioni a livello del collo vescicale e dell'uretra che spesso vengono scambiate per "cistite cronica" o simili, cosa che prelude alla somministrazione incongrua di antibiotici che non posono ovviamente avere alcuna efficacia. La diagnosi è però molto delicata e comporta l'esecuzione di una endoscopia, il cui quadro è talora abbastanza significativo. L'urologo è in prima battuta lo specialista competente, proprio perché a lui spetta interpreatre il quadro endoscopico.
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Utente
Utente
Grazie mille per la risposta esaustiva. Valuterò quindi anche di contattare un urologo. In caso di uretra femminile, secondo Lei potrebbe andare bene anche un uroginecologo, che non un urologo semplice?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Non esistono urologi semplici ... (!) Le specialità mediche, soprattutto quelle chirurgiche sono oggi talmente articolate che ogni specialista, - per scelta o per destino - si trova a trattare principalmente i casi con cui ha maggiore esperienza. Questo costituisce un grosso vantaggio per il paziente, che può approfitttare semrpe del massimo della competenza. In effetti la definizione "uro-ginecologo" è un po' sfumata, riteniamo che per ottenere la migliore qualità, si debba trattare di uno specialista in urologia che si occupi di disturbi funzionali tipici del sesso femminile, ovveero principlamente l'incontinenza urinaria.
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Utente
Utente
Ah ho capito, ora mi è tutto più chiaro. Non essendo mai stata da un urologo, ma avendo sentito parlare anche di uroginecologi da mia nonna (che soffre di cistiti croniche da una vita) ho ingenuamente pensato che fossero come dire due branche "diverse", invece a quanto ho capito ora si tratta più che altro di una distinzione fra chi si occupa di apparato urinario femminile , e chi si occupa di apparato maschile. Grazie mille anche per il chiarimento, almeno so più precisamente a chi rivolgermi:)
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Utente
Utente
Buonasera Dott Piana. la contratto per aggiornarla sui miei disturbi uretrali/vaginali che mi porto dietro da ormai 5 mesi, probabilmente esiti di strascichi di una cistite mal curata lo scorso novembre. Ho fatto su indicazione della ginecologa il tampone uretrale + cervicale e vaginale, dato che le urine e le urinocoltura fatta a dicembre 2020 (quando il disturbo era più forte) erano completamente negative. Gli esiti dei tamponi cervicale uretrali e vaginali sono: tutti e tre completamente negativi sia x aerobi, sia x miceti, sia x clamidia, gonorrea, candida, micoplasmi, trichomonas e gardrenella. Leucociti assenti. Inoltre, per puro caso, facendo degli esami del sangue + urine di routine di controllo per la sclerosi multipla, pochi giorni prima dei tamponi , invece scopro che stavolta ho esterasi leucocitari presente ( +),leucociti 79 e batteri alcuni. Credendo quindi di trovare finalmente la causa dei miei disturbi , il medico di base m prescrive di nuovo le urine + urinocoltura, che provvedo a ripetere qualche gg dopo i tamponi. nel giro di 10 gg dai precedenti, i leucociti sono arrivati a 335, l esterasi e triplicata (+++), vengono rilevati ancora "alcuni batteri", ma l urinocoltura con mia immensa delusione è negativa! Praticamente le urine segnalano batteri, e i leucociti stanno aumentando a dismisura, eppure sia urinocoltura sia i tamponi non rivelano niente. Secondo Lei a cosa può essere dovuta questa "impossibilita" nel identificare batteri, che a tutti gli effetti continuano ad esserci nelle urine? mi suggerisce come qualche settimana fa, di andare a questo punto da un urologo, o c è da pensare a questo punto a falsi negativi nei tamponi /urinocoltura, o falsi positivi negli esami delle urine chimici fisici microscopici? grazie e scusi se l ho tediata ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
E' ovvio che la situazione debba essere valutata direttamente da uno specialista, a maggior ragione se vi sono delle incongruenze fra l'esito dei vari accertamenti.
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore, volevo informarla che alla fine sono andata da un urologo e ho fatto anche una ecografia all'apparato urinario + valutazione del ristagno post minzionale. L'ecografia non ha rivelato alcun tipo di problema, e il ristagno è assente. Quanto alla visita urologica, onestamente non ho avuto particolari spiegazioni in merito a questi bruciori uretrali (più esterni che interni) che permangono ormai da 6 mesi, in seguito a una apparente cistite mal curata. Mi è stato solamente detto che quando ho avuto il fenomeno acuto lo scorso novembre avrei dovuto farmi prescrivere subito antibiotici adatti, e che nel mio caso integratori come Cistiflux, e Monuril sono serviti a ben poco. Quindi ne ho dedotto che il mio disturbo sia dovuto a questa cistite che non è stata curata bene e che in un certo qualmodo e cronicizzata. In merito al fatto che i tamponi uretrali, cervicali e vaginali sono negativi, tranne per flora lactobacillare scarsa, e le urinocolture sono sempre negative, sebbene nell'esame delle urine continuino a venire rilevati "alcuni batteri" (nessuna cifra) + esterasi positiva 3 volte e leucociti a 300 e rotti, invece l'urologo mi ha detto che molto probabilmente i batteri che ho sono talmente pochi che e per questo che l'esame colturale non riesce a rilevarli. Quindi alla fine mi ha prescritto Dicoflor per un mese,una scatola di Urixana, Cistalgan al bisogno e una confezione di Unidrox, da usare solo prima dei rapporti sessuali (perché a quanto ho notato, il mio sintomo peggiora nei giorni che seguono i rapporti con mio marito, per altro protetti da condom). Inutile dire che ho iniziato questa cura (l antibiotico però non l ho ancora usato) ma continuo ad avere sti fastidi. Aggiungo anche che ho notato una correlazione dietetica a questi disturbi: sembra che quando bevo alcolici il giorno dopo l'uretra brucia di più. Aggiungo inoltre che prima di recarmi dall urologo, ho preso per 10 giorni pure l'integratore Melura, quindi non nego il mio pessimismo davanti all'ennesima scatola di integratori (in questo caso Urixana) come ipotetica cura al mio problema. La informo inoltre che hi parlato anche con la mia neurologa, per la Sclerosi Multipla, ma ha escluso una correlazione fra i miei sintomi urologici e una ipotetica ricaduta, quindi anche questa ipotesi neurologica è stata esclusa totalmente a priori.
Lei cosa ne pensa?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
La fosfomicina (Monuril ed altri) non è un integratore, ma un antibiotico anche abbastanza energico, ampiamente utilizzato in urologia.
L'accentuarsi dei disturbi dopo il rapporto sessualeè molto comune, in soggetti predisposti è sufficiente il sesspur minimo trauma della penetrazione per rompere un equilibrio instabile ed accentuare la condizione infiammatoria. L'uso del preservativo non c'entra, men che meno possiamo pensare ad una condizione trasmissibile. Il più delle volte alla base del problema vi è il passaggio di batteri intestinali che colonizzano l'area genitale, nel suo caso, con persistente negatività di ogni tipo di coltura, saremmo più propensi a pensare ad una intrinseca maggiore suscettibilità dei tessuti, che nella nostra esperienza è spesso legata ad uno squilibrio ormonale. Sarebbe interessante sapere se lei assume la pillola oppure la ha cambiata recentemente, ovvero se i disturbi si accentuano in fase pre-mestruale.
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Utente
Utente
No, non prendo la pillola dal lontano 2015. L'ho presa per anni perché soffrivo di cisti ovariche e ovaie multifollicolari con oligomenorrea - da che ricordo, gli esami ormonali fatti da ragazzina erano nella norma -, ma l'ho dovuta sospendere nel momento in cui mi hanno trovato la mutazione mthfr e iperomocisteinemia. Quindi da anni vado avanti senza terapie ormonali, con cicli irregolari (da 30 fino ai 50 giorni. Un paio di volte l'anno salta un mese). Ho anche una piaghetta al collo dell'utero. Negli ultimi due anni ho effettivamente notato che ci sono dei mesi, i cui giorni che precedono le mestruazioni, sono accompagnati da bruciore vaginale (no uretrale), che passa subito dopo l'arrivo del mestruo. Secondo Lei prima di ricorrere eventualmente a cistoscopie o similari, sarebbe utile fare degli esami del sangue ormonali per vedere effettivamente come sono messi gli ormoni? Aggiungo inoltre che fra i sintomi acuti riferibili a bruciore uretrale, delle volte avverto pure come se l'uretra si contrasse da sola. Quando fra l'altro avevo fatto il tampone uretrale, al contrario di quanto mi aveva detto l'ostetrica, era stato dolorosissimo e il restante giorno facevo persino fatica ad urinare tanto mi bruciava.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Il tampone uretrale fatto "a secco" è una cattiveria ... e bisognerebbe selezionarne attentamente le indicazioni, che dal nostro punto di vista sono rarissime. In base alle precisazioni che ci ha fornito, il sospetto di uno squilibrio ormonale diventa più consistente. Purtroppo in questi casi i dosaggi ormonali sul sangue sono raramente significativi, poiché più del livello degli ormoni circolanti sono importanti i loro recettori nei tessuti che ne subiscono le influenze. Invece il quadro endoscopico di una eventuale carenza di progesterone è spesso molto suggestivo. Considerato che la cistoscopia diagnostica nella femmina è banale ed eseguibile anche in ambulatorio in semplce anestesia da contatto, ne consiglieremmo senz'altro l'esecuzione.
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