Balanite, ritenzione urinaria, bruciore, uretrite?
Salve.
Sono un ragazzo di 30 anni, attualmente in Italia ma residente all'estero e quindi senza medico di base.
Sei mesi fa ho iniziato ad avere problemi sporadici come cattivo odore intimo e aumento della frequenza di minzione (un'alzata di notte).
Ho pensato il primo problema fosse legato ad un detergente sbagliato e il secondo all'età che "avanza".
A novembre, dopo un lungo viaggio in macchina (forse non c'entra nulla), ho iniziato ad avere qualche fastidio e dei piccoli dolori (tipo fitte sporadiche) dall'ombelico in giù, fino a quando i dolori non sono sfociati molto repentinamente in bruciore al pene e frequenza altissima di minzione.
Mi sono recato da un urologo che ha riscontrato una forte ritenzione urinaria (quasi 4cl di residuo), mentre la prostata risulta non ingrossata (tramite eco, palpazione).
Ho iniziato ad assumere come prescritto un farmaco per ipertrofia prostatica (xatral) e nel giro di meno di una settimana, sebbene il residuo si sia ridotto sono stato cateterizzato (con immenso dolore).
Ecografie seguenti non hanno evidenziato problemi di residuo, ma continuo ad oggi ad assumere xatral (dovrei interrompere)?
Il problema e' che da due mesi continuo ad avere disagio e bruciori forti, in particolare verso il glande (che diminuiscono post-minzione).
Anche la minzione, o meglio lo stimolo, continua ad essere frequente (non come prima, ma non di certo normale).
L'urologo mi ha quindi invitato a sostenere una cistografia retrograda e minzionale, ma per problemi personali ho dovuto rimandare e nel frattempo la sintomatologia e' cambiata:
- Ho iniziato ad avere un fastidio generale sotto i testicoli all'altezza del perineo che sparisce quando sono in piedi (sedia e lunghi viaggi in macchina invece accentuano il problema).
- Mi si e' arrossato il glande, con associato restringimento (a volte effetto palloncino) del prepuzio e secchezza.
Sto quindi mettendo (sotto inidicazione di un altro medico) gyno canesten che sembra aver risolto il problema del rossore, ma il forte bruciore rimane.
Mi trovo quindi molto perplesso e non so cosa fare, visto che l'urologo insiste sulla cistografia.
Onestamente, al momento non me la sento di fare un esame cosi' invasivo e "rischioso".
Ho svolto in autonomia esami del sangue con nulla da evidenziare e due vole l'urinocoltura, sempre negativa.
Alla luce delle nuove sintomatologie, cosa potrei fare prima di una cistografia?
Sarebbe veramente utile per risolvere il problema del bruciore?
Dovrei rivolgermi ad un venereologo?
Ci sono altri esami che potrei fare per andare alla radice del problema (tampone uretrale, spermiogramma... non saprei)?
Grazie infinite e chiedo perdono per la lunghezza.
Spero di essere stato chiaro.
Sono un ragazzo di 30 anni, attualmente in Italia ma residente all'estero e quindi senza medico di base.
Sei mesi fa ho iniziato ad avere problemi sporadici come cattivo odore intimo e aumento della frequenza di minzione (un'alzata di notte).
Ho pensato il primo problema fosse legato ad un detergente sbagliato e il secondo all'età che "avanza".
A novembre, dopo un lungo viaggio in macchina (forse non c'entra nulla), ho iniziato ad avere qualche fastidio e dei piccoli dolori (tipo fitte sporadiche) dall'ombelico in giù, fino a quando i dolori non sono sfociati molto repentinamente in bruciore al pene e frequenza altissima di minzione.
Mi sono recato da un urologo che ha riscontrato una forte ritenzione urinaria (quasi 4cl di residuo), mentre la prostata risulta non ingrossata (tramite eco, palpazione).
Ho iniziato ad assumere come prescritto un farmaco per ipertrofia prostatica (xatral) e nel giro di meno di una settimana, sebbene il residuo si sia ridotto sono stato cateterizzato (con immenso dolore).
Ecografie seguenti non hanno evidenziato problemi di residuo, ma continuo ad oggi ad assumere xatral (dovrei interrompere)?
Il problema e' che da due mesi continuo ad avere disagio e bruciori forti, in particolare verso il glande (che diminuiscono post-minzione).
Anche la minzione, o meglio lo stimolo, continua ad essere frequente (non come prima, ma non di certo normale).
L'urologo mi ha quindi invitato a sostenere una cistografia retrograda e minzionale, ma per problemi personali ho dovuto rimandare e nel frattempo la sintomatologia e' cambiata:
- Ho iniziato ad avere un fastidio generale sotto i testicoli all'altezza del perineo che sparisce quando sono in piedi (sedia e lunghi viaggi in macchina invece accentuano il problema).
- Mi si e' arrossato il glande, con associato restringimento (a volte effetto palloncino) del prepuzio e secchezza.
Sto quindi mettendo (sotto inidicazione di un altro medico) gyno canesten che sembra aver risolto il problema del rossore, ma il forte bruciore rimane.
Mi trovo quindi molto perplesso e non so cosa fare, visto che l'urologo insiste sulla cistografia.
Onestamente, al momento non me la sento di fare un esame cosi' invasivo e "rischioso".
Ho svolto in autonomia esami del sangue con nulla da evidenziare e due vole l'urinocoltura, sempre negativa.
Alla luce delle nuove sintomatologie, cosa potrei fare prima di una cistografia?
Sarebbe veramente utile per risolvere il problema del bruciore?
Dovrei rivolgermi ad un venereologo?
Ci sono altri esami che potrei fare per andare alla radice del problema (tampone uretrale, spermiogramma... non saprei)?
Grazie infinite e chiedo perdono per la lunghezza.
Spero di essere stato chiaro.
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In queste situazioni la valutazione diretta è comunque indispensabile per fare chiarezza, poiché nonostante il suo impegno vi sono nella sua descrizione degli aspetti incongrui e difficili da comprendere. In linea di massima il quadro potrebbe essere facilmente assimilabile ad una irritazione/congestione della prostata, non necessariamente di tipo infettivo, l'unica patologia che potrebbe giustificare manifestazioni tanto variegate quanto fastisiose, in assenza di alterazioni significative alla visita ed agli accertamenti. In particolare il bruciore irradiato al pene è sempre un elemento molto significativo di queste situazioni. La prescrizione di una cistografia è per noi assai poco comune e da eseguirsi come accertamento di secondo livello laddove vi sia il franco sospetto di un restringimento (stènosi) dell'uretra. Il tampone uretrale lo eseguiamo quando vi è una franca secrezione uretrale, fatto "a secco" può dare risultati fuorvianti. Stessa cosa per la spermiocoltura (lo spermogramma è un esame che riguarda solo la fertilità). Ovviamente faremmo eseguire una ecografia dell'addome, indagine che non ci pare di riscontrare nel suo racconto. Questi problemi prostatici del giovane risentono in massima parte dello stile di vita, che dovrebbe essere indirizzato alla massima regolarità in tutti i suoi aspetti (alimentazione, idratazione, funzione inestinale, attività fisica ed attività sessuale).
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4k visite dal 22/01/2021.
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