Tromboflebite post intervento varicocele
Gentili Dottori,
vengo subito al mio problema.
Sono stato sottoposto pochi mesi fa a intervento di sclerotizzazione anterograda sec. Tauber per varicocele recidivo sinistro (prima operazione avvenuta nel 2012 con la stessa tecnica).
L'intervento è andato bene, resterà da vedere lo spermiogramma in questa primavera.
In questo periodo, se può servire, ho cercato di "cambiare" gradualmente indumenti intimi, passando dagli slip ai boxer e indossando in casa quelli non elasticizzati.
Per due mesi, inoltre, mi è stato prescritto un integratore a base di bromelina.
Tuttavia, a distanza di 20 giorni ca. dall'intervento e ormai da un mese, ho notato un piccolo "spago" sul dorso del pene, prima particolarmente pronunciato e doloroso, man mano meno pronunciato (ora lo si nota solo in erezione) e doloroso solo alla palpazione, come se si trattasse di un "canale" indurito.
Ho notato, inoltre, la presenza di altri piccoli "canaletti" in rilievo, ma non dolorosi, sul dorso del pene.
Purtroppo soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria i tempi sono dilatati e non è facile inserirmi nelle lista d'attesa prenotando una visita che non era in programma.
Sono riuscito a sentire comunque il mio urologo operante via telefono: mi ha rassicurato e mi ha detto trattarsi della c. d. malattia di Mondor, consigliandomi di prendere un preparato a base di eparina che, purtroppo, al momento risulta revocato dal mercato italiano: il farmacista mi ha venduto pertanto un gel a base di Glicosaminoglicanopolisolfato (25. 000 U. I.) .
L'urologo mi ha comunque rassicurato che, anche se non fosse passato con il gel, non ci sarebbero stati particolari complicanze e che nel giro di qualche mese sarebbe tornato a posto.
Gli ho inviato le foto dello "spago" indurito (che, se possibile e utile, sono disposto a pubblicare anche in questa sede) via mail e mi ha confermato la diagnosi, senza chiedermi di vedermi urgentemente.
Le mie domande sono quindi:
- se la diagnosi Vi sembra corretta, ovviamente senza nulla togliere alla "supremazia" della visita di persona;
- ma soprattutto, se il preparato in gel che ho comprato in farmacia, che non necessita di prescrizione medica, può essermi seriamente utile;
- infine una domanda per piacere di conoscenza: è immaginabile, anche solo indirettamente, una correlazione dell'intervento cui mi sono sottoposto e la tromboflebite di cui ho detto?
Scusandomi per la prolissità ringrazio chi avrà la cortesia di leggermi e porgo cordiali saluti
vengo subito al mio problema.
Sono stato sottoposto pochi mesi fa a intervento di sclerotizzazione anterograda sec. Tauber per varicocele recidivo sinistro (prima operazione avvenuta nel 2012 con la stessa tecnica).
L'intervento è andato bene, resterà da vedere lo spermiogramma in questa primavera.
In questo periodo, se può servire, ho cercato di "cambiare" gradualmente indumenti intimi, passando dagli slip ai boxer e indossando in casa quelli non elasticizzati.
Per due mesi, inoltre, mi è stato prescritto un integratore a base di bromelina.
Tuttavia, a distanza di 20 giorni ca. dall'intervento e ormai da un mese, ho notato un piccolo "spago" sul dorso del pene, prima particolarmente pronunciato e doloroso, man mano meno pronunciato (ora lo si nota solo in erezione) e doloroso solo alla palpazione, come se si trattasse di un "canale" indurito.
Ho notato, inoltre, la presenza di altri piccoli "canaletti" in rilievo, ma non dolorosi, sul dorso del pene.
Purtroppo soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria i tempi sono dilatati e non è facile inserirmi nelle lista d'attesa prenotando una visita che non era in programma.
Sono riuscito a sentire comunque il mio urologo operante via telefono: mi ha rassicurato e mi ha detto trattarsi della c. d. malattia di Mondor, consigliandomi di prendere un preparato a base di eparina che, purtroppo, al momento risulta revocato dal mercato italiano: il farmacista mi ha venduto pertanto un gel a base di Glicosaminoglicanopolisolfato (25. 000 U. I.) .
L'urologo mi ha comunque rassicurato che, anche se non fosse passato con il gel, non ci sarebbero stati particolari complicanze e che nel giro di qualche mese sarebbe tornato a posto.
Gli ho inviato le foto dello "spago" indurito (che, se possibile e utile, sono disposto a pubblicare anche in questa sede) via mail e mi ha confermato la diagnosi, senza chiedermi di vedermi urgentemente.
Le mie domande sono quindi:
- se la diagnosi Vi sembra corretta, ovviamente senza nulla togliere alla "supremazia" della visita di persona;
- ma soprattutto, se il preparato in gel che ho comprato in farmacia, che non necessita di prescrizione medica, può essermi seriamente utile;
- infine una domanda per piacere di conoscenza: è immaginabile, anche solo indirettamente, una correlazione dell'intervento cui mi sono sottoposto e la tromboflebite di cui ho detto?
Scusandomi per la prolissità ringrazio chi avrà la cortesia di leggermi e porgo cordiali saluti
[#1]
caro lettore
la sclerotizzazione sec Tauber puo' in alcuni casi portare alla comparsa di occlusioni flebitiche (cordoncini duro-fibrosi) di vene superficiali del pene
Qualche applicazione dei prodotti tipo hirudoid puo' essere utile
senta uno specialista
cordiali saluti
la sclerotizzazione sec Tauber puo' in alcuni casi portare alla comparsa di occlusioni flebitiche (cordoncini duro-fibrosi) di vene superficiali del pene
Qualche applicazione dei prodotti tipo hirudoid puo' essere utile
senta uno specialista
cordiali saluti
Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org
[#2]
Utente
Gentile Dottore,
grazie per la risposta. Applicando Hirudoid 1-2 volte al giorno sul dorso del pene, in effetti, il dolore sembra essersene andato del tutto. Il cordoncino "indurito" c'è ancora (lo si sente alla palpazione) ma risulta parecchio "sgonfiato". Non ho fastidi significativi.
L' urologo operante continua a consigliarmi un'applicazione costante, fino a finire il tubetto.
Vi/Le pongo un'ultima domanda riguardo alle tempistiche: possibile che il cordoncino "indurito" persista ancora per un paio di mesi? Avrei una visita specialistica a maggio, non saprei se anticipare se, per esempio verso marzo, non sia ancora "tutto alla normalita".
Grazie ancora.
Cordialmente
grazie per la risposta. Applicando Hirudoid 1-2 volte al giorno sul dorso del pene, in effetti, il dolore sembra essersene andato del tutto. Il cordoncino "indurito" c'è ancora (lo si sente alla palpazione) ma risulta parecchio "sgonfiato". Non ho fastidi significativi.
L' urologo operante continua a consigliarmi un'applicazione costante, fino a finire il tubetto.
Vi/Le pongo un'ultima domanda riguardo alle tempistiche: possibile che il cordoncino "indurito" persista ancora per un paio di mesi? Avrei una visita specialistica a maggio, non saprei se anticipare se, per esempio verso marzo, non sia ancora "tutto alla normalita".
Grazie ancora.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.6k visite dal 05/01/2021.
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