Ostruzione nefrostomia

Gentili dottori,
mio padre, a causa di un tumore alla prostata e successiva radioterapia, ha una stenosi dell'uretere e un'idronefrosi al rene sinistro.
Lo scorso luglio, per risolvere il problema, è stato ricoverato in ospedale dove hanno tentato di posizionare uno stent ureterale.
Per tutta l'estate lo stent gli ha causato problemi, dandogli coliche e febbre che ci costringevano puntualmente a portarlo al pronto soccorso, finché i medici hanno deciso di posizionare una nefrostomia percutanea.
La nefrostomia non gli ha causato problemi per circa un mese e mezzo, dopodiché ha cominciato ad ostruirsi con frequenza quasi settimanale, costringendoci ogni volta ad andare al pronto soccorso per la disostruzione.
Abbiamo deciso di sentire un altro parere e ci siamo rivolti ad un altro urologo, primario del reparto di urologia di una città a noi vicina.
Quest'ultimo ha dapprima eseguito una pielografia transpielostomica, che però ha evidenziato l'impossibilità di tentare un riposizionamento dello stent, e poi ci ha detto che l'unica cosa che si poteva tentare di fare era riposizionare la nefrostomia, dal momento che questa era posizionata ai calici superiori anziché a quelli inferiori e così, a detta sua, non poteva funzionare bene.
Quindi è stato eseguito questo intervento di riposizionamento della nefrostomia, ma la stessa continua ad ostruirsi, anche con maggiore frequenza rispetto a prima, dunque non abbiamo risolto nulla, anzi le cose sono peggiorate.
Ora mi chiedo se quello che accade a mio padre accade a tutti i portatori di nefrostomia e se è "normale" che questa si ostruisca così spesso oppure se c'è una soluzione.
Sta diventando un inferno, in primis per lui, che deve sopportare ogni volta il dolore e i vari disagi connessi al problema, ma anche per me che devo sempre correre in ospedale.
Non è possibile pensare di andare avanti così.
Nessuno ci dice perché la nefrostomia si ostruisce.
C'è un motivo?
Si può cercare di intervenire sulla causa?
O siamo condannati ad andare avanti così a oltranza?
Io sono esausta fisicamente e psicologicamente e mio padre lo è più di me.
Così non possiamo andare avanti.

Spero in una vostra risposta.

Cordiali saluti
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Tutti i "tubi" destinati a drenare l'urina sono purtroppo soggetti ad ostruirsi, questo avviene tanto più frequentemente quanto minore è il calibro e tanto più le urine sono dense e vi sono in sospensione detriti cellulari, fosfati e fibrina. Un certo grado di infezione locale è praticamente inesorabile e questo ovviamente contribuisce a mantere una ambiente renale alterato. La situazione che ci descrive non è purtroppo così rara, d'altronde la nefrostomia percutanea è verosimilmente l'unica soluzione possibile. Si può pensare di prevenire l'ostruzione prima di tutto cercando di aumentare il volume delle urine inducendo il soggetto a bere più acqua, cosa spesso ardua nei grandi anziani. Oltre a questo si può pensare di fare dei piccoli lavaggi della nefrostomia con una siringa senza ago ed un po' di soluzione fisiologica, almeno una volta al giorno. Questa pratica richiede solo un minimo di manualità che i congiunti (magari non uno solo) dovrebbero avere. La somministrazione empirica di antibiotici in assenza di febbre raramente è in grado di modificare significativamente le cose.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio tanto della risposta.
È consigliabile una dieta particolare che possa rendere le urine il più "leggere" possibile?
La saluto cordialmente
[#3]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Non vi è nulla a livello dietetico che possa ragionevolmente fare la differenza.
[#4]
Utente
Utente
Grazie mille, dottore.
È stato gentilissimo.
Buona serata e buone feste.
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