Rezum è davvero un trattamento innovativo per curare l’ipertrofia prostatica benigna?

Salve a tutti e buone feste,

è da anni che rinvio un eventuale intervento TURP, attualmente assumo dutasteride e tamsulosina con risultati soddisfacenti ma più urologi mi hanno detto che prima lo faccio meglio è anche per non stressare ulteriormente la vescica.
La dimensione della prostata all'ultimo esame era di 40cc con un residuo post-minzionale di 62cc.
L'intervento Rezum può essere un'alternativa valida alla Turp nel mio caso specifico o è ancora a livello sperimentale e presenta troppo incognite?

Grazie anticipatamente
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Il Rezum è una fra le più recenti tra le moltissime alternative "mini-invasive" proposte per la disostruzione prostatica. Appartiene alla categoria di interventi in cui il tessuto non viene materialmente asportato (come la classica TURP o le procedure basate su vari tipi di laser) ma viene trattato in modo da alterarne le caratteristiche ed indurlo ad "asciugarsi" per poi essere riassorbito. Nello specifico, il Rezum si basa sulla insufflazione di vapore a mezzo puntura diretta per accesso endoscopico nel tessuto della prostata ingrossata. L'intervento, molto rapido, viene eseguitò perlopiù in anestesia periferica (spinale). Il processo di riassorbimento avviene progressivamente nelle settimane successive, questo vuol dire che in un primo tempo (in media 7 giorni) è necessario che sia inserito un catetere vescicale. I risultati sono promettenti, anche se la diffusione di questa procedura è molto graduale e viene oggi praticata da pochi specialisti, perlopiù in ambito libero-professionale. La necessità di mantenere il catetere vescicale viene in qualche modo pareggiata dalla assenza praticamente completa di sanguinamento, che invece è costante con le tecniche che comportano l'asportazione di tessuto, in particolare la TURP. In linea di massima il REZUM è applicabile in ingrossamenti prostatici sintomatici di dimensioni piccole e medie, quindi come nel suo caso. Del tutto recentemente è stato proposto di utilizzare al posto del catetere vescicale una protesi interna (Exime) che viene inserita tra vescica ed uretra e che viene quindi rimossa dall'esterno al momento opportuno. Di questo approccio non abbiamo però per ora riscontri, neanche indiretti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie innanzitutto per la chiarissima e sollecita risposta. Certo, come tutte le opzioni, ha i suoi pro e contro, l'assenza di sanguinamento è un grosso pro, se poi si può evitare il catetere per 7 giorni sarebbe il massimo! Sarebbe troppo chiedere se mi può consigliare una struttura o uno specialista per poter fare una valutazione medica nel mio caso per poter decidere?
Grazie ancora
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.1k 1.9k
Al momento noi non pratichiamo ancora questa procedura, nè siamo a conoscenza diretta di Colleghi o centri di cura che la abbiano già implementata.
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