Stent ureterale doppio j e fastidio
Salve, sono stata operata una settimana fa tramite ureteroscopia per rimuovere un calcolo di 5 mm nell'uretere destro, in seguito mi hanno inserito stent doppio j che dovrò rimuovere tra un mese.
L'ematuria che notavo nei primi giorni si sta è molto attanuata fino a scomparire quasi del tutto, ma invece percepisco più fastidio a livello della vescica, sopratutto la sera/notte o comunque quando sono a riposo, con delle sensazioni che spesso non mi fanno dormire, come stimolo continuo di dover fare pipì, sensazione di non aver svuotato la vescica dopo aver fatto pipì.
È normale?
Quando mi hanno dimessa nessuno mi ha spiegato come avrei potuto sentirmi con lo stent e nessuno mi ha dato consigli, ho letto in diversi studi trovati su internet che dopo inserimento stent si consigliava di prendere antispastici per ridurre il cistospasmo da intolleranza dell'estramo vescicale: può essere questo il mio caso?
Eventualmente, è meglio resistere al fastidio o è meglio prendere qualche farmaco che mi constenta di rilassarmi quando sento questo fastidio in maniera forte?
Un'altra domanda se possibile: mi hanno detto dall'ospedale che l'analisi per capire la composizione del calcolo che mi hanno estratto non è stata possibile poiché il campione era insufficente.
Quando andrò a togliermi lo stent lo chiederò direttamente anche ai medici, ma è possibile che non si riesca a capire che calcolo ho avuto?
Ci sono altri modi per capire di che tipo di calcolosi si può soffrire?
Grazie per la disponibilità
Maia
L'ematuria che notavo nei primi giorni si sta è molto attanuata fino a scomparire quasi del tutto, ma invece percepisco più fastidio a livello della vescica, sopratutto la sera/notte o comunque quando sono a riposo, con delle sensazioni che spesso non mi fanno dormire, come stimolo continuo di dover fare pipì, sensazione di non aver svuotato la vescica dopo aver fatto pipì.
È normale?
Quando mi hanno dimessa nessuno mi ha spiegato come avrei potuto sentirmi con lo stent e nessuno mi ha dato consigli, ho letto in diversi studi trovati su internet che dopo inserimento stent si consigliava di prendere antispastici per ridurre il cistospasmo da intolleranza dell'estramo vescicale: può essere questo il mio caso?
Eventualmente, è meglio resistere al fastidio o è meglio prendere qualche farmaco che mi constenta di rilassarmi quando sento questo fastidio in maniera forte?
Un'altra domanda se possibile: mi hanno detto dall'ospedale che l'analisi per capire la composizione del calcolo che mi hanno estratto non è stata possibile poiché il campione era insufficente.
Quando andrò a togliermi lo stent lo chiederò direttamente anche ai medici, ma è possibile che non si riesca a capire che calcolo ho avuto?
Ci sono altri modi per capire di che tipo di calcolosi si può soffrire?
Grazie per la disponibilità
Maia
[#1]
Gentile Sig,ra il tutore ureterale ( stent) è un tubo di drenaggio, normalmente aperto sui due lati, che permette il deflusso delle urine dal rene alla vescica ; si utilizza per proteggere l'uretere dopo l'intervento ed evitare fenomeni infiammatori o di riduzione del calibro.
Oltre ad essere un corpo estraneo, comunque parzialmente irritante, l'urina, per la doppia apertura, durante la minzione e la posizione supina viene anche sospinta verso il rene,determinando delle piccole coliche o bruciore.
I fenomeni spariranno alla rimozione del sistema.
Per i sintomi , eviterai gli antispastici, da sostituire con antiinfiammatori di uso comune ( mal di testa...) e manterrei la vescica il più possibile vuota.
I calcoli sono normalmente di ossalato di calcio: lo studio della composizione ha un reale senso quando ci troviamo di fronte a fenomeni ricorrenti con il sospetto di particolari malattie del metabolismo o alterazioni enzimatiche proprie del rene; l'atteggiamento migliore da utilizzare è quello di idratarsi adeguatemene senza ovviamente eccedere.
Cordiali saluti
Oltre ad essere un corpo estraneo, comunque parzialmente irritante, l'urina, per la doppia apertura, durante la minzione e la posizione supina viene anche sospinta verso il rene,determinando delle piccole coliche o bruciore.
I fenomeni spariranno alla rimozione del sistema.
Per i sintomi , eviterai gli antispastici, da sostituire con antiinfiammatori di uso comune ( mal di testa...) e manterrei la vescica il più possibile vuota.
I calcoli sono normalmente di ossalato di calcio: lo studio della composizione ha un reale senso quando ci troviamo di fronte a fenomeni ricorrenti con il sospetto di particolari malattie del metabolismo o alterazioni enzimatiche proprie del rene; l'atteggiamento migliore da utilizzare è quello di idratarsi adeguatemene senza ovviamente eccedere.
Cordiali saluti
Dr.Maurizio Cerfeda
[#2]
I disturbi che ci riferisce sono assolutamente tipici e coerenti con la presenza dello stent ed avendo una causa meccanica non vi è alcun rimedio risolutivo. Il fastidio può essere temporaneamente attenuato con l'assunzione di qualsiasi antidolorifico, a nostro giudizio gli antispastici sono meno efficaci sulle vie urinaria. Per questo motivo, dopo gli interventi endo-urologici, si cerca di mantenere lo stent (che è di per sè quasi sempre indispensabile) per il minor tempo possibile. Nella nostra pratica, in casi non complicati, questo significa in genere 5-7 giorni. Ovviamente poi ogni operatore decide in base alla situazione contingente ed alle proprie abitudini. Per quanto riguarda la composizione del calcolo, oggigiorno durante l'intervento si cerca di "polverizzare" il più possibile invece di estrarre dei frammenti. L'urologo esperto sa benissimo riconoscere, quantomeno a grandi linee, la composizione del calcolo dal suo aspetto esterno e da come si frammenta quando viene trattato con il laser. Ciononostante è abituale serbare un pezzetto per l'analisi chimico-fisica, almeno al primo episodio. Conoscere la composizione del calcolo è interessante, ma di fatto non assolutamente essenziale, anche perché a livello di prevenzione e abbastanza raro che si impongano dei provvedimenti particolari, a parte i generiici consigli sulla diluizione delle urine e la restrizione del sale. Le consigliamo la lettura di questi nostri articoli:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1402-la-calcolosi-renale-ed-il-dilemma-della-dieta-falsi-miti-e-ragionevoli-certezze.html
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1212-la-calcolosi-renale-e-il-dilemma-dell-acqua-quanta-quando-e-quale-bisogna-bere.html
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1402-la-calcolosi-renale-ed-il-dilemma-della-dieta-falsi-miti-e-ragionevoli-certezze.html
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1212-la-calcolosi-renale-e-il-dilemma-dell-acqua-quanta-quando-e-quale-bisogna-bere.html
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 10k visite dal 19/11/2020.
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