Prostatite cronica/abatterica esiste una cura?
Buonasera, sono un ragazzo di 23 e da circa un mese soffro di bruciore nella zona del pene, bruciore che si irradia anche alla zona dell'ano sotto forma di pesantezza/sensazione di non totale svuotamento.
Il bruciore del pene, nella fase iniziale, era particolarmente intenso e il medico di base mi ha prescritto lexofloxacina per 5 gg e devo dire di aver trovato qualche miglioramento, il bruciore si è ridotto notevolmente anche se persiste.
Ciò che mi preoccupa particolarmente è il contemporaneo fastidio/dolore posteriore, che è quasi continuamente presente e si associa a diarrea.
Dopo aver effettuato una visita specialistica da un urologo con ecografia vescicale (tutto nella norma) mi sono state prescritte le classiche analisi di routine (spermiocoltura, urinocoltura, tampone uretrale): attualmente sono in attesa dei risultati
Premesso che in questo mese mi sono documentato moltissimo su internet oltre che su questo sito, leggendo quindi anche alcuni consulti che mi hanno particolarmente agitato, vista la delicatezza dell'argomento prostatite abatterica
La mia domanda (sollecitata dal fatto di avere un carattere particolarmente ansioso che mi fa preoccupare prima del dovuto):
In caso di esami negativi e di quindi sospetta prostatite cronica, come si procede?
E' possibile guarire in tempi relativamente brevi o quantomeno avere un tenore di vita accettabile, anche a costo di assumere farmaci a vita?
Inoltre in questo periodo ho avuto il timore di avere una stenosi uretrale, considerando che l'urologo mi ha controllato la vescica post-minzione (con l'ecografia) e ha verificato il quasi totale svuotamento, quella è possibile escluderla o è possibile che l'urina "ristagni" nell'uretra?
So che è una domanda forse sciocca ma si sa, è facile volare con la fantasia
Infine vorrei capire una cosa: c'è differenza tra prostatite abatterica e sindrome del dolore pelvico cronico?
E poi, sempre se il regolamento del sito lo consente, potete indicarmi dei centri specializzati in italia per la cura delle prostatiti?
(Sempre se esistono e se è lecito chiedere)
Il bruciore del pene, nella fase iniziale, era particolarmente intenso e il medico di base mi ha prescritto lexofloxacina per 5 gg e devo dire di aver trovato qualche miglioramento, il bruciore si è ridotto notevolmente anche se persiste.
Ciò che mi preoccupa particolarmente è il contemporaneo fastidio/dolore posteriore, che è quasi continuamente presente e si associa a diarrea.
Dopo aver effettuato una visita specialistica da un urologo con ecografia vescicale (tutto nella norma) mi sono state prescritte le classiche analisi di routine (spermiocoltura, urinocoltura, tampone uretrale): attualmente sono in attesa dei risultati
Premesso che in questo mese mi sono documentato moltissimo su internet oltre che su questo sito, leggendo quindi anche alcuni consulti che mi hanno particolarmente agitato, vista la delicatezza dell'argomento prostatite abatterica
La mia domanda (sollecitata dal fatto di avere un carattere particolarmente ansioso che mi fa preoccupare prima del dovuto):
In caso di esami negativi e di quindi sospetta prostatite cronica, come si procede?
E' possibile guarire in tempi relativamente brevi o quantomeno avere un tenore di vita accettabile, anche a costo di assumere farmaci a vita?
Inoltre in questo periodo ho avuto il timore di avere una stenosi uretrale, considerando che l'urologo mi ha controllato la vescica post-minzione (con l'ecografia) e ha verificato il quasi totale svuotamento, quella è possibile escluderla o è possibile che l'urina "ristagni" nell'uretra?
So che è una domanda forse sciocca ma si sa, è facile volare con la fantasia
Infine vorrei capire una cosa: c'è differenza tra prostatite abatterica e sindrome del dolore pelvico cronico?
E poi, sempre se il regolamento del sito lo consente, potete indicarmi dei centri specializzati in italia per la cura delle prostatiti?
(Sempre se esistono e se è lecito chiedere)
[#1]
Gentile amico, la prostatite abatterica di tipo 3 a o B e il dolore pelvico cronico sono sostanzialmente accomunate fondamentalmente perché la diagnosi presuntiva e la terapia sono sostanzialmente sovrapponibili.
Vengono denominate come " il cestino dei rifiuti dell' urologo" poiché, ognuno di Noi, ha le sue ricette che alcune volte funzionano ma molte altre no.
E' però fondamentale indagare se, alla base del disturbo, non via siano alterazioni muscolo-scheletriche del piano e cingolo pelvico.
Escluse queste situazioni da fisioterapista è necessario avere pazienza: spesso il disturbo se non legato a patologie infettive o di altro genere può anche sparire autonomamente.
Vengono denominate come " il cestino dei rifiuti dell' urologo" poiché, ognuno di Noi, ha le sue ricette che alcune volte funzionano ma molte altre no.
E' però fondamentale indagare se, alla base del disturbo, non via siano alterazioni muscolo-scheletriche del piano e cingolo pelvico.
Escluse queste situazioni da fisioterapista è necessario avere pazienza: spesso il disturbo se non legato a patologie infettive o di altro genere può anche sparire autonomamente.
Dr.Maurizio Cerfeda
[#2]
Utente
Gentili dottori, aggiorno la mia situazione:
In seguito alle analisi che mi sono state prescritte, ho riscontrato la presenza del batterio cd enterococcus faecalis, ma esclusivamente nel tampone uretrale, mentre le urine e la spermiocoltura non hanno riscontrato tracce di batteri o altri agenti.
Le domande che volevo porvi sono le seguenti:
1) Può essere questo batterio la causa della mia prostatite?
2) Ho letto che gli enterococchi sono spesso dei batteri simbionti, quindi potrebbe non essere legato in alcun modo coi sintomi che riscontro?
3) E' vero che è un batterio particolarmente resistente agli antibiotici?
4) Per quale motivo, se esiste una infezione/prostatite, il batterio si è localizzato esclusivamente nell'uretra e non è invece presente nelle urine o nel liquido seminale?
Grazie per la pazienza
In seguito alle analisi che mi sono state prescritte, ho riscontrato la presenza del batterio cd enterococcus faecalis, ma esclusivamente nel tampone uretrale, mentre le urine e la spermiocoltura non hanno riscontrato tracce di batteri o altri agenti.
Le domande che volevo porvi sono le seguenti:
1) Può essere questo batterio la causa della mia prostatite?
2) Ho letto che gli enterococchi sono spesso dei batteri simbionti, quindi potrebbe non essere legato in alcun modo coi sintomi che riscontro?
3) E' vero che è un batterio particolarmente resistente agli antibiotici?
4) Per quale motivo, se esiste una infezione/prostatite, il batterio si è localizzato esclusivamente nell'uretra e non è invece presente nelle urine o nel liquido seminale?
Grazie per la pazienza
[#3]
Gentile Amico, è verosimile che ci si trovi di fronte a prostatite batterica cronica di tipo B; la sola spermio-coltura non può dare una risposta definitiva sulla presenza o meno di una presenza batterica all'interno delle ghiandola prostatica: sarebbe necessario eseguire il Test. di Stamey che prevede l' analisi del primo e secondo mitto urinario, la valutazione batteriologica del secreto prostatico dopo massaggio e l'urina raccolta dopo il massaggio; solo così si potrà avere una diagnosi attendibile sulla presenza o meno di germi di origine intestinale all'interno dell'organo.
Si, l'enterococco è germe noioso e, a volte, multi resistente:
con adeguato antibiogramma e cura ben condotta può essere eliminato
Cordiali saluti
Si, l'enterococco è germe noioso e, a volte, multi resistente:
con adeguato antibiogramma e cura ben condotta può essere eliminato
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 10k visite dal 18/11/2020.
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Approfondimento su Prostatite
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