Idronefrosi in seguito a iperidratazione?
Buonasera egrigi.
10 giorni fa diagnosi di lieve e iniziale ecstasia del rene destro con microlitiasi rene (i calcoli nel rene, anzi la renella o sabbiolina precisamente) in seguito ad un ecografia di controllo.
Mi hanno consigliato di bere 2l di oligominerale, inizio, una bottiglia da 2 litri precisa, bevo molto e spesso, diluito e spalmato durante la giornata, senza berne troppo in breve tempo (bicchieri multipli solo durante i pasti e dopo una lunga cyclette), tutto bene per 16 bicchieri d'acqua, manca il 17esimo per concludere la bottiglia, la sera lo bevo e inizio a sentire, appena e subito dopo aver ingerito l'acqua, a sentire un forte dolore al fianco, tra costole ed anca, gonfiore addominale nella parte destra, come se ci fosse qualcosa di duro, una massa dura.
Così per una mezz'ora, poi urinando un po' sembra alleggerire.
Ci dormo sopra, la amttina sembra attenuato il dolore, però c'è sempre un fastidio, quando bevo un piccolo pizzicore, quando urino una piccola sensazione di smorfia, pizzicamento.
Qualche volte il fastidio sembra avvicinarsi alle costole, altre vicino all'anca, al bacino, vicino al collo del femore, della'anca.
Non so come se non avessi assimilato bene l'acqua, come se fosse troppa per il mio corpo (2l esatti) e non l'avessi digerita o non fossi abituato.
Questo martedì sera, oggi venerdì quasi svaniti tutti i sintomi, mercoledì la mattina quasi niente, poi la sera è tornato il dolore, ieri e oggi molto attenuato, quasi niente quando bevo o urino (sono tornato a berne la metà di acqua circa 1 L 8-9-10 bicchieri).
A volte la sensazione di "attività" anche nella parte sinistra del fianco (dove c'è il rene buono) come se stesse aiutando l'altro.
Dall'acografia non mi hanno detto nè cistite ne insufficienza, perè c'erano calcoli piccolissimi anzi renella, troppo piccoli e micro per provocare tutto questo dolore, una specie di colica.
è possibile una idronefrosi in seguito a questa super idratazione?
Tornerà normale, il gonfiore diminuisce?
Quando devo bere?
Una dilatazione del rene in seguito a ingestione di acqua può provocare questi sintomi?
Prima di inziiare questa cura mi sembrava di star meglio...
10 giorni fa diagnosi di lieve e iniziale ecstasia del rene destro con microlitiasi rene (i calcoli nel rene, anzi la renella o sabbiolina precisamente) in seguito ad un ecografia di controllo.
Mi hanno consigliato di bere 2l di oligominerale, inizio, una bottiglia da 2 litri precisa, bevo molto e spesso, diluito e spalmato durante la giornata, senza berne troppo in breve tempo (bicchieri multipli solo durante i pasti e dopo una lunga cyclette), tutto bene per 16 bicchieri d'acqua, manca il 17esimo per concludere la bottiglia, la sera lo bevo e inizio a sentire, appena e subito dopo aver ingerito l'acqua, a sentire un forte dolore al fianco, tra costole ed anca, gonfiore addominale nella parte destra, come se ci fosse qualcosa di duro, una massa dura.
Così per una mezz'ora, poi urinando un po' sembra alleggerire.
Ci dormo sopra, la amttina sembra attenuato il dolore, però c'è sempre un fastidio, quando bevo un piccolo pizzicore, quando urino una piccola sensazione di smorfia, pizzicamento.
Qualche volte il fastidio sembra avvicinarsi alle costole, altre vicino all'anca, al bacino, vicino al collo del femore, della'anca.
Non so come se non avessi assimilato bene l'acqua, come se fosse troppa per il mio corpo (2l esatti) e non l'avessi digerita o non fossi abituato.
Questo martedì sera, oggi venerdì quasi svaniti tutti i sintomi, mercoledì la mattina quasi niente, poi la sera è tornato il dolore, ieri e oggi molto attenuato, quasi niente quando bevo o urino (sono tornato a berne la metà di acqua circa 1 L 8-9-10 bicchieri).
A volte la sensazione di "attività" anche nella parte sinistra del fianco (dove c'è il rene buono) come se stesse aiutando l'altro.
Dall'acografia non mi hanno detto nè cistite ne insufficienza, perè c'erano calcoli piccolissimi anzi renella, troppo piccoli e micro per provocare tutto questo dolore, una specie di colica.
è possibile una idronefrosi in seguito a questa super idratazione?
Tornerà normale, il gonfiore diminuisce?
Quando devo bere?
Una dilatazione del rene in seguito a ingestione di acqua può provocare questi sintomi?
Prima di inziiare questa cura mi sembrava di star meglio...
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Bere due litri di acqua al giorno, diluiti nel tempo, in condizioni normali non può essere in grado di causare disturbi di alcun tipo. Al limite chi è particolarmente sensibile può lamentare un po' di pesantezza allo stomaco. Altra cosa è se vi fosse un ostacolo al deflusso dell'urina tra il rene e la vescica, in questo caso l'aumento del volume di urina potrebbe causare aumento della pressone all'interno del rene e con questo la comparsa dei disturbi renali tipici della colica. In effetti i fastidi che lei ci riferisce sono piuttosto vaghi e solo la visita diretta potrebbe sperare di fare chiarezza. In effetti nel suo caso la iniziale dilatazione potrebbe far sospettare la presenza di un calcolo lungo l'uretere, oltre alla "renella" vista nel rene. L'ecografia non è perlopiù in grado di individuare con chiarezza questi piccoli calcoli. Quando il dubbio è consistente ed i disturbi persistenti, si effettua una TAC dell'addome senza mezzo di contrasto cui quasi nulla può sfuggire.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta e il tempo dedicatomi in questo momento di difficoltà generale, oltre che per la disponibilità. Quindi un'ecografia non è in grado di vedere l'uretere? Aggiungo che a me la minzione frequente capita spesso quando sono seduto, magari dopo aver bevuto molto durante i pasti per esempio.
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L'ecografia non è in grado di valutare una gran parte intermedia dell'uretere, se non in condizioni molto particolari (es. presenza di calcoli molto voluminosi, importante dilatazione delle vie urinarie). La necessità di eseguire ulteriori accertamenti si pone quando a fronte di un quadro ecografico non dirimente vi è una sintomaltologia renale francamente sospetta. In base a quanto ci riferisce questo non parrebbe precisamente il suo caso, pertanto solo una valutazione diretta può portare a formulare le indicazioni più corrette.
[#4]
Utente
Bravo, aveva ragione! C'è un calcolo nell'uretere, con questa ecografia si è rivisto. Non ho fatto i raggi, o riproposto un'ecografia che è andata bene. Chissà forse si è mossa appena ho bevuto quei famosi 2 litri, quel poco che bastasse per vedersi oppure era sempre lì e c'era del meteorismo, del gas (ne sono pieno!). è di 2,5 mm. Uscirà? Mi hanno dato un antispastico, ma in genere fino a quali dimensioni escono senza ricorrere ad interventi? Oltre quale misura serve intervenire non con i farmaci?
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Beh, dopo 35 anni trascorsi a trattare calcoli, avere un po' di fiuto per talune situazioni sarà pur perdonabile ...
L'ecogafia è molto imprecisa nella misurazione dei piccoli calcoli, anche se ad onor del vero il più delle volte tende a sovrastimare. Pertanto csi dovrebbe trattare di qualcosa di molto piccolo. In assenza di sintomi importanti e frequenti, la prima indicazione è certamente di attesa, supportata eventualmente da una idonea terapia d'appoggio. A questo proposito dobbiamo dire che gli antispastici certamente non costituiscono la terapia presumibilmente più efficace, oggi diffusamente adottata da tutti gli specialisti.
Le consigliamo a tal proposito la lettura di questo nostro articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
L'ecogafia è molto imprecisa nella misurazione dei piccoli calcoli, anche se ad onor del vero il più delle volte tende a sovrastimare. Pertanto csi dovrebbe trattare di qualcosa di molto piccolo. In assenza di sintomi importanti e frequenti, la prima indicazione è certamente di attesa, supportata eventualmente da una idonea terapia d'appoggio. A questo proposito dobbiamo dire che gli antispastici certamente non costituiscono la terapia presumibilmente più efficace, oggi diffusamente adottata da tutti gli specialisti.
Le consigliamo a tal proposito la lettura di questo nostro articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
[#6]
Utente
Infatti sto evitando di bere enormi quantità d'acqua per non ripetere lo stesso errore fatto nella domanda, vista la presenza ancora del calcolo. Magari lo farò per eliminare la renella una volta uscito il calcoletto. Riguardo agli antistatici da quel che ho letto possono aiutare, riguardo al dolore posso dire che non c'è praticamente e che il rene è tornato alle sue dimensioni normali rispetto a circa 2 settimane fa, "smaltendo" la colica. Perché lei cosa consiglierebbe? Quale terapia? Aspettare, ma non bere molto oppure farlo per farlo migrare?
[#8]
Utente
Sì, ora ho letto, antidolorifico + "facilitatore", per massimo 10 giorni. Comunque anche quegli antispatistici mi sono stati prescritti per 10 gg, anche se come si dice agiscono più sul sistemo nervoso e i suoi recettori. Aggiungo per dovizia di particolari comunque che per me credo l'attesa sia giusta visto che non ho sintomi forti, il dolore al rene è passato (si è ritirato e tornato alla forma e dimensioni normali) ed è capitato bevendo troppo, in più non ho febbre. L'ostacolo sarebbe in posizione del 3 medio uretere destro (non bilaterale quindi è) e da quel poco che so credo quindi sia vicino a quel famoso punto poco compiacente alla fine dell'uretere non distante dall'ingresso in vescica.
[#9]
Utente
Comunque volevo tornare all'inizio. Io non ho capito una cosa, se ho bevuto molto per espellere calcoli perché non è uscito, se poi non è così grande. Leggo dappertutto che se hai i calcoli devi aumentare l'apporto di liquidi, perché non lo ha stappato? In fondo non credo sia gigantesco, 2,5 mm. Nell'articolo si dice che iniziano a creare problemi tra i 4-7 mm, dai 6 in su. Nel senso se ho bevuto diluito con cautela e i reni erano apposto (apparte quella piccola dilatazione e un po' di renella dentro), 2 l non doveva dar problemi con quel calcolo di quelle dimensioni. c'è qualcos'altro?
[#10]
Il calcolo urinario non è un pallino da caccia, ma un piccolo prisma irregolare perlopiù irto di scaglie cristalline che tendono purtroppo ad aggrapparsi alla mucosa. Avrà letto nell'articolo che il consiglio tipico di aumentare il carico idrico va preso con molto buon senso e noi non lo riteniamo affatto una indicazione universale, anzi, talora di fatto lo sconsigliamo. Sappiamo infatti che il calcolo non progredisce certamente solo grazie alla spinta del flusso di urina, ma principalmente grazie alla compiacenza delle pareti dell'uretere. Questa è assolutamente variabile ed imprevedibile e può essere solo in parte condizionata dalla idonea terapia espulsiva. A noi che ci dedichiamo principalmente a questi problemi, accade non così raramente di essere costretti ad estrarre endoscopicamente calcoli anche molto piccoli, ma tenacemente incastrati nella mucosa del''uretere, in particolare degli ultimi centimetri.
[#11]
Utente
La ringrazio, è stato molto esaustivo. Si nella voce si parla di consuetudine sbagliata negli ospedali di fornire troppi liquidi. Vorrei sapere però solo altre due cose, poi mi aqquieto. So che ci sono vari metodi non solo chirurgici, anche le onde d'urto che però dipendono dalla composizione del calcolo. Come si fà a stabilire se è ossalato ecc? Nel senso se ci devi andare con la sonda tanto vale estrarlo e le onde non si farebbero mai o sbaglio? E poi la seconda: vista la natura e forma del calcolo, è quindi possibile e forse probabile che se esce dall'uretere può "arenarsi" all'interno dell'uretra tecnicamente o anche prima nelle pareti interne della vescica? Oppure più probabile lì perché si curva per arrivare in vescica uretere?
[#12]
L’uretra è assai più ampia e compiacente dell’uretere, un calcolo inferiore ai 6 mm, una volta caduto in vescica viene quasi sempre espulso alla minzione successiva e, contrariamente a quanto si pensa, molto spesso anche in modo inavvertito. Altra cosa se vi sono degli ostacoli nell’uretra, come una prostata ingrossata, ma questa è un’altra storia. L’applicazione delle onde d’urto extracorporee (ESWL) nell’uretere è possibile, ma difficilmente efficace, poiché se il calcolo è incastrato, l’energia viene assorbita quasi tutta dai tessuti circostanti e non vi è quindi frammentazione. D’altronde l’intervento endoscopico, anche se minimamente più invasivo, in mani esperte è praticamente sempre rapidamente risolutivo.
[#13]
Utente
Più che altro mi interessava sapere la consistenza del calcolo. Leggendo in un articolo si diceva che per esempio ossalato di calcio, struvite e acido urico vanno bene con le onde d'urto mentre cistina o di ossalato di calcio monoidrato no. Come si fa a capire la composizione di un calcolo e quindi scegliere la via più "facile"? Prelevando con una sonda è una cosa invasiva e quindi è già una cosa endoscopica e quindi non servno le onde d'urto se si fa sempre così.
[#14]
La composizione del calcolo è presumibile con una certa approssimazione solo con la TAC (valutazione diretta delle unità Hounsfield), ma su calcoli piccoli è molto più difficile ottenere un risultato attendibile. Sostanzialmente però il problema non si pone, poiché come le abbiamo già scritto, l'applicazione delle onde d'urto nell'uretere non è destinata comunque a dare generalmente dei buoni risultati. In endoscopia, qualora necessario, il calcolo viene frammentato con il laser sotto controllo visivo diretto.
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 12.4k visite dal 13/11/2020.
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