Tumore vescicale
Salve Dottori, scrivo per un consulto riguardante mio padre.
Tutto è iniziato con fastidi e sangue nelle urine, è seguita una visita specialistica in cui è stata prescritta una tac toraco-addominale con contrasto.
L'esito della tac è il seguente:
''La vescica presenta grossolano processo solido espansivo, attendibilmente eteroplasico, a carattere infiltrativo vegetante, della parete laterale, della regione del trigono di sinistra, con interessamento del tratto del tratto intramurale dell’uretere omolaterale e della base improntata e sollevata della prostata nettamente e globalmente aumentata di dimensioni con calcificazioni intraparenchimali (diametro traverso massimo di 57mm.
Diametro antero-posteriore massimo di 50 mm e diametro cranio caudale di circa 50mm) senza evidente chiaro piano di clivaggio.
Vescicole seminali ipertrofiche con alterazione dell’angolo vescico-vescicolare di sinistra.
I reni presentano normale aspetto morfovolumetrico, con regolare funzionalità sacro-esecretoria, senza evidenza di idro-ureteronefrosi, con alcune cisti corticali, la maggiore delle quali presenta diametri massimi di poco inferiori ai 20 mm e si localizza al terzo e medio rene di sinistra.
Colecisti in sede, nei limiti.
Non ectasiche le vie biliari.
Non versamento endoperitoneale e né significative linfoadenopatie.
Aorta addominale modicamente ectasica nel tratto distale, con apposizioni periferiche parietali trombotico-ateromasiche sul versante di sinistra, dello spessore massimo di circa 10 mm.
Ectasia dell’arteria iliaca comune di destra che presenta estesa ipodensità del lume di natura trombotica, con visualizzazione tuttavia della perfusione dell’arteria iliaca interna ed esterna omolaterale.
’’
Dopo aver fatto vedere l’esito della tac il chirurgo ci ha detto che si parla di un tumore infiltrante della vescica.
Propone come unica soluzione un intervento di cistectomia in cui sarà asportata anche la prostata visibilmente ingrandita, e si procederà con la formazione di una neo-vescica tramite l’intestino, se questo risulterà abbastanza lungo e se le condizioni generali lo permetteranno.
Mio padre ha 82 anni, l’anno scorso gli è stata diagnosticata un’ischemia cardiaca dovuta ad una coronaropatia importante, che sta curando mediamente una serie di farmaci che lo hanno fatto stabilizzare.
E’un uomo molto attivo, nonostante l’età e le patologie, esce, guida, si muove in maniera autonoma e con assoluta normalità.
E’ l’iter giusto da seguire per un paziente con l’età e le patologie di mio padre?
Ci potrebbe essere qualcosa di meno invasivo per asportare il tumore?
o l’unica soluzione è la cistectomia?
Quali sono i tempi di recupero?
Documentandomi ho letto che l’asportazione della prostata è complessa in pazienti che superano gli 80 per rischio complicazioni.
So che non potete sostituirvi al parere di un medico che ha visionato tutto in presenza e che conosce il quadro clinico, ma ho bisogno di sapere se è la strada giusta.
Se fosse vostro padre, cosa fareste?
Vi ringrazio per le risposte.
Tutto è iniziato con fastidi e sangue nelle urine, è seguita una visita specialistica in cui è stata prescritta una tac toraco-addominale con contrasto.
L'esito della tac è il seguente:
''La vescica presenta grossolano processo solido espansivo, attendibilmente eteroplasico, a carattere infiltrativo vegetante, della parete laterale, della regione del trigono di sinistra, con interessamento del tratto del tratto intramurale dell’uretere omolaterale e della base improntata e sollevata della prostata nettamente e globalmente aumentata di dimensioni con calcificazioni intraparenchimali (diametro traverso massimo di 57mm.
Diametro antero-posteriore massimo di 50 mm e diametro cranio caudale di circa 50mm) senza evidente chiaro piano di clivaggio.
Vescicole seminali ipertrofiche con alterazione dell’angolo vescico-vescicolare di sinistra.
I reni presentano normale aspetto morfovolumetrico, con regolare funzionalità sacro-esecretoria, senza evidenza di idro-ureteronefrosi, con alcune cisti corticali, la maggiore delle quali presenta diametri massimi di poco inferiori ai 20 mm e si localizza al terzo e medio rene di sinistra.
Colecisti in sede, nei limiti.
Non ectasiche le vie biliari.
Non versamento endoperitoneale e né significative linfoadenopatie.
Aorta addominale modicamente ectasica nel tratto distale, con apposizioni periferiche parietali trombotico-ateromasiche sul versante di sinistra, dello spessore massimo di circa 10 mm.
Ectasia dell’arteria iliaca comune di destra che presenta estesa ipodensità del lume di natura trombotica, con visualizzazione tuttavia della perfusione dell’arteria iliaca interna ed esterna omolaterale.
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Dopo aver fatto vedere l’esito della tac il chirurgo ci ha detto che si parla di un tumore infiltrante della vescica.
Propone come unica soluzione un intervento di cistectomia in cui sarà asportata anche la prostata visibilmente ingrandita, e si procederà con la formazione di una neo-vescica tramite l’intestino, se questo risulterà abbastanza lungo e se le condizioni generali lo permetteranno.
Mio padre ha 82 anni, l’anno scorso gli è stata diagnosticata un’ischemia cardiaca dovuta ad una coronaropatia importante, che sta curando mediamente una serie di farmaci che lo hanno fatto stabilizzare.
E’un uomo molto attivo, nonostante l’età e le patologie, esce, guida, si muove in maniera autonoma e con assoluta normalità.
E’ l’iter giusto da seguire per un paziente con l’età e le patologie di mio padre?
Ci potrebbe essere qualcosa di meno invasivo per asportare il tumore?
o l’unica soluzione è la cistectomia?
Quali sono i tempi di recupero?
Documentandomi ho letto che l’asportazione della prostata è complessa in pazienti che superano gli 80 per rischio complicazioni.
So che non potete sostituirvi al parere di un medico che ha visionato tutto in presenza e che conosce il quadro clinico, ma ho bisogno di sapere se è la strada giusta.
Se fosse vostro padre, cosa fareste?
Vi ringrazio per le risposte.
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Il ricorso immediato alla via chirurgica demolitiva è di fatto inconsueto e può essere dettato solo da circostanze molto particolari. L'approccio standard ai tumori della vescica comporta in un primo tempo la valutazione endoscopica con la resezione (anche non completa) dela massa. In base ai risultati dell'esame istologico verrà confermata o meno l'invasività del tumore e solo in questo momento sarà possibile definire le indicazioni ulteriori. Se il tumore infiltra lo strato profondo muscolare della vescica l'intervento radicale diventa indispensabile se le condizioni generali lo permettono. L'intervento standard comporta l'asportazione in blocco della vescica con la prostata e le vesccole seminal; questo non è causa di ulteriori problemi in un intervento che resta comunque purtroppo abbastanza invasivo, ancorché indispensabile.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.5k visite dal 13/11/2020.
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