Forti bruciori durante la minzione
Buonasera a Tutti.
Essendo un neoiscritto, colgo anzitutto l'occasione per fare i complimenti agli gestori di questo prezioso sito e ai vari medici che intervengono con competenza e disponibilita'.
Il mio problema consiste in forti disturbi durante la minzione.
Il tutto e' iniziato improvvisamente venerdi sera, quando ho cominciato ad avvertire forti bruciori sulla punta del pene all'atto di urinare.
So bene che avrei dovuto subito contattare il mio medico di base e farmi prescrivere una terapia o farmi suggerire gli approfondimenti di accertamento del caso. Tuttavia, essendo a pochi giorni dalle tanto agognate ferie, ho sperato che si trattasse di una infezione di poco conto che sarebbe rientrata da sola nel giro di pochi giorni. Perdipiu', essendo residente a Milano solo da poco, sono un neoiscritto alla mia nuova ASL e nn ho ancora nemmeno avuto modo di far alcuna visita al mio medico (con cui, nn conoscendolo ne' direttamente ne' a mezzo terzi, nn posso avere un rapporto confidenziale e/o di fiducia).
Fatto sta che dopo un lunedi relativamente tranquillo (i bruciori sembravano affievolirsi lievemente), ieri e oggi ho assistito a un escalation del disturbo.
Ad ora ho forti bruciori all'atto della minzione con un acuto molto intenso (una sorta di effetto esplosivo) quando l'urina arriva all'attaccatura del glande sotto il frenulo (quasi una sensazione che ci siano impedimenti meccanico/idraulici, ma credo che sia solo suggestione). Inoltre, dopo aver portato, e con che fatica, a termile l'atto, ho come la sensazione che delle gogge di urina siano rimaste intrappolate in una qualche cavita e mi sento pungere insistentemente la parte inferiore del glande (sotto il frenulo) finche' tali presunte gocce ritardatarie nn abbiano trovato il modo di defluire.
Premesso cio', fermo restando che e' lungi da me l'idea di chiedere un consulto professionale con conseguente prescrizione di una terapia via email, volevo chiedervi consiglio riguardo alla possibilita' e l'opportunita' di gestire temporaneamente la cosa con una terapia di antiinfiammatoria generica atta a far cessare i dolori (che mi faro prescrivere da un medico del luogo delle mie vacanze) e rimandare tutti gli accertamenti e eventuali visite specialistiche al ritorno delle ferie (cioe' fra 20 giorni circa)
Cordiali saluti e grazie in anticipo per i consigli che vi sentirete di darmi.
Essendo un neoiscritto, colgo anzitutto l'occasione per fare i complimenti agli gestori di questo prezioso sito e ai vari medici che intervengono con competenza e disponibilita'.
Il mio problema consiste in forti disturbi durante la minzione.
Il tutto e' iniziato improvvisamente venerdi sera, quando ho cominciato ad avvertire forti bruciori sulla punta del pene all'atto di urinare.
So bene che avrei dovuto subito contattare il mio medico di base e farmi prescrivere una terapia o farmi suggerire gli approfondimenti di accertamento del caso. Tuttavia, essendo a pochi giorni dalle tanto agognate ferie, ho sperato che si trattasse di una infezione di poco conto che sarebbe rientrata da sola nel giro di pochi giorni. Perdipiu', essendo residente a Milano solo da poco, sono un neoiscritto alla mia nuova ASL e nn ho ancora nemmeno avuto modo di far alcuna visita al mio medico (con cui, nn conoscendolo ne' direttamente ne' a mezzo terzi, nn posso avere un rapporto confidenziale e/o di fiducia).
Fatto sta che dopo un lunedi relativamente tranquillo (i bruciori sembravano affievolirsi lievemente), ieri e oggi ho assistito a un escalation del disturbo.
Ad ora ho forti bruciori all'atto della minzione con un acuto molto intenso (una sorta di effetto esplosivo) quando l'urina arriva all'attaccatura del glande sotto il frenulo (quasi una sensazione che ci siano impedimenti meccanico/idraulici, ma credo che sia solo suggestione). Inoltre, dopo aver portato, e con che fatica, a termile l'atto, ho come la sensazione che delle gogge di urina siano rimaste intrappolate in una qualche cavita e mi sento pungere insistentemente la parte inferiore del glande (sotto il frenulo) finche' tali presunte gocce ritardatarie nn abbiano trovato il modo di defluire.
Premesso cio', fermo restando che e' lungi da me l'idea di chiedere un consulto professionale con conseguente prescrizione di una terapia via email, volevo chiedervi consiglio riguardo alla possibilita' e l'opportunita' di gestire temporaneamente la cosa con una terapia di antiinfiammatoria generica atta a far cessare i dolori (che mi faro prescrivere da un medico del luogo delle mie vacanze) e rimandare tutti gli accertamenti e eventuali visite specialistiche al ritorno delle ferie (cioe' fra 20 giorni circa)
Cordiali saluti e grazie in anticipo per i consigli che vi sentirete di darmi.
[#1]
Gentile Signore,
associ all'antifiammatorio (es. nimesulide) anche un buon disinfettante urinario, in quanto i sintomi sono tipici di uretrite;
contatti, ad esempio la Guardia Medica, anche presso la località turistica ove si recherà, perchè serve comunque l'impegnativa SSN per l'antibiotico.
Cordiali saluti
associ all'antifiammatorio (es. nimesulide) anche un buon disinfettante urinario, in quanto i sintomi sono tipici di uretrite;
contatti, ad esempio la Guardia Medica, anche presso la località turistica ove si recherà, perchè serve comunque l'impegnativa SSN per l'antibiotico.
Cordiali saluti
[#2]
Egregio Sigrore, purtroppo i suoi disturbi sono molto frequenti in questo periodo di temperature elevate e magari irregolarita' alimentari.
Utile, come consigliato dal collega, l'associazione disinfettante-antinfiammatorio cosi' come una dieta priva di cibi piccanti, superalcoolici e birra.
Buone vacanze ,
Cordiali Saluti
Utile, come consigliato dal collega, l'associazione disinfettante-antinfiammatorio cosi' come una dieta priva di cibi piccanti, superalcoolici e birra.
Buone vacanze ,
Cordiali Saluti
Dott. Mauro Seveso
Responsabile Unità Operativa di Urologia
Istituto Clinico Città Studi , Milano
[#3]
Ex utente
Gentili Dottori,
Grazie per la vostra risposta.
Ho seguito i vostri consigli: mi sono rivolto al presidio di guardia medica e il medico di turno mi ha prescritto il Bactrim.
Tuttavia, nonostante stia seguendo una terapia di una compressa di Bactrim e una bustina di Nimesulide due volte al giorno da venerdi', nn ho ancora potuto osservare risultati apprezzabili.
Ormai piu' che snervato dalla situatione (ho quasi paura di fare la pipi') ho fatto un'esame delle urine mi sono recato nuovamente dalla guardia medica. Il medico di turno, dopo avermi spiegato la difficolta' di trovare l'antibiotico giusto per combattere l'uretrite senza conoscere il batterio specifico che la causa, mi ha suggerito di sospendere il Bacrtrim e di iniziare a prendere un altro antibiotico, il Bassado (100mg).
Tuttavia, sono un po' riluttante a seguire questa nuova terapia dal momento che l'indicazione del medico nn mi e' parsa particolarmente lucida e ho la netta sensazione che si tratti di un tentativo di imbroccare la strada giusta che e' fondato in niente di piu' che una malcelata confidenza nella benevolenza della dea bendata.
Detto cio', mi permetto di abusare della vostra cortesia e competenza specifica chiedendovi se ritenete che sia il caso di continuare a seguire le indicazioni (sia pur un po' generiche) della guardia medica oppure e' il caso di fare qualcosa di decisamente diverso.
Vi riporto di seguito anche i dati piu' significativi dell'esame delle urine :
- Reazione ==> acida pH 6.0
- Densita' ==> 1018
- Sedimento ==> presente
- Leucociti ==> numerosi
- Piociti ==> alcuni
- Filamenti di muco ==> presenti
tutte le altre voci riportano il valore "assenti".
Grazie di nuovo e Cordiali Sauti.
Grazie per la vostra risposta.
Ho seguito i vostri consigli: mi sono rivolto al presidio di guardia medica e il medico di turno mi ha prescritto il Bactrim.
Tuttavia, nonostante stia seguendo una terapia di una compressa di Bactrim e una bustina di Nimesulide due volte al giorno da venerdi', nn ho ancora potuto osservare risultati apprezzabili.
Ormai piu' che snervato dalla situatione (ho quasi paura di fare la pipi') ho fatto un'esame delle urine mi sono recato nuovamente dalla guardia medica. Il medico di turno, dopo avermi spiegato la difficolta' di trovare l'antibiotico giusto per combattere l'uretrite senza conoscere il batterio specifico che la causa, mi ha suggerito di sospendere il Bacrtrim e di iniziare a prendere un altro antibiotico, il Bassado (100mg).
Tuttavia, sono un po' riluttante a seguire questa nuova terapia dal momento che l'indicazione del medico nn mi e' parsa particolarmente lucida e ho la netta sensazione che si tratti di un tentativo di imbroccare la strada giusta che e' fondato in niente di piu' che una malcelata confidenza nella benevolenza della dea bendata.
Detto cio', mi permetto di abusare della vostra cortesia e competenza specifica chiedendovi se ritenete che sia il caso di continuare a seguire le indicazioni (sia pur un po' generiche) della guardia medica oppure e' il caso di fare qualcosa di decisamente diverso.
Vi riporto di seguito anche i dati piu' significativi dell'esame delle urine :
- Reazione ==> acida pH 6.0
- Densita' ==> 1018
- Sedimento ==> presente
- Leucociti ==> numerosi
- Piociti ==> alcuni
- Filamenti di muco ==> presenti
tutte le altre voci riportano il valore "assenti".
Grazie di nuovo e Cordiali Sauti.
[#4]
Gentile Signore,
più che confidenza malcelata nella dea bendata...si tratta di terapia antibiotica "razionale", per distinguerla dalla terapia antibiotica "mirata" in base ad antibiogramma.
Quali i presupposti per la scelta della prima strategia? 1) l'attuale disponibilità di antibiotici ad "ampio spettro" (attivi verso la maggior parte di classi di batteri, soprattutto in persone non ospedalizzate e non sottoposte a precedenti cicli antibiotici...entrambe situazioni che favoriscono l'aggressione di germi resistenti o "multi-resistenti")
2) la necesità di risolvere il problema del paziente in tempi brevi, 24-48ore...e con alta probabilità di riuscita...senza dover far aspettare per la risoluzione anche più di sette giorni...tempo più o meno necessario ad avere l'esito di un'urinocoltura eo un tampone uretrale
...ora nel caso suo...l'infezione urinaria è presente e ben documentata dal semplice esame urine (leucocituria, piuria);
non vengono descritti batteri...quindi almeno un minimo di effetto il Bactrim lo ha fatto; probabilmente il ceppo non è del tutto sensibile al farmaco e residuano poche colonie non evidenziabili all'esame urine standard ma comunque in grado di mantenere uno stato infiammatorio urinario.
A questo punto, due sono le possibilità :
1) iniziare un ciclo di 7gg con altro antibiotico ad ampio spettro (es. amoxicillina+ac.clavulanico...una cefalosporina per os...un fluorchinolonico, tenendo però presente che sensibilizza la pelle alla luce solare...)
2) sospedere il Bactrim per almeno 2-3giorni e fare un'urinocoltura e un tampone uretrale, cui farrà seguito un ciclo di antibiotico mirato in base all'esito dell'antibiogramma.
Cordiali saluti
più che confidenza malcelata nella dea bendata...si tratta di terapia antibiotica "razionale", per distinguerla dalla terapia antibiotica "mirata" in base ad antibiogramma.
Quali i presupposti per la scelta della prima strategia? 1) l'attuale disponibilità di antibiotici ad "ampio spettro" (attivi verso la maggior parte di classi di batteri, soprattutto in persone non ospedalizzate e non sottoposte a precedenti cicli antibiotici...entrambe situazioni che favoriscono l'aggressione di germi resistenti o "multi-resistenti")
2) la necesità di risolvere il problema del paziente in tempi brevi, 24-48ore...e con alta probabilità di riuscita...senza dover far aspettare per la risoluzione anche più di sette giorni...tempo più o meno necessario ad avere l'esito di un'urinocoltura eo un tampone uretrale
...ora nel caso suo...l'infezione urinaria è presente e ben documentata dal semplice esame urine (leucocituria, piuria);
non vengono descritti batteri...quindi almeno un minimo di effetto il Bactrim lo ha fatto; probabilmente il ceppo non è del tutto sensibile al farmaco e residuano poche colonie non evidenziabili all'esame urine standard ma comunque in grado di mantenere uno stato infiammatorio urinario.
A questo punto, due sono le possibilità :
1) iniziare un ciclo di 7gg con altro antibiotico ad ampio spettro (es. amoxicillina+ac.clavulanico...una cefalosporina per os...un fluorchinolonico, tenendo però presente che sensibilizza la pelle alla luce solare...)
2) sospedere il Bactrim per almeno 2-3giorni e fare un'urinocoltura e un tampone uretrale, cui farrà seguito un ciclo di antibiotico mirato in base all'esito dell'antibiogramma.
Cordiali saluti
[#5]
Ex utente
grazie per la risposta.
ho deciso di portare a termine la terapia di bactrim salvo poi fare accertamenti piu' approfonditi (tampone etc.) sotto stretto controllo e indirizzo specialistico prima di intraprendere qualsiasi altro tipo di terapia nel caso in cui nn avessi ancora osservato alcun miglioramento.
fortunatamente, i miglioramenti, si pur in ritardo, sono hanno iniziato a farsi vedere e credo di essere in via di guarigione.
grazie di nuovo e cordiali saluti
ho deciso di portare a termine la terapia di bactrim salvo poi fare accertamenti piu' approfonditi (tampone etc.) sotto stretto controllo e indirizzo specialistico prima di intraprendere qualsiasi altro tipo di terapia nel caso in cui nn avessi ancora osservato alcun miglioramento.
fortunatamente, i miglioramenti, si pur in ritardo, sono hanno iniziato a farsi vedere e credo di essere in via di guarigione.
grazie di nuovo e cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 23.1k visite dal 10/08/2006.
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