Psa aumentato dopo turp

Egr.Dott.
Sin dall’età di 17 anni soffro di una sintomatologia da vescica ipersensitiva di n.n.d.
come spiegato in post precedenti.
Da molti anni ho avuto un PSA ballerino con punta max 7, 50 con PSA free indicativo per ipertrofia prostatica.
(diminuiva con cura antibiotica)

Nell’aprile 2017 vengo operato di turp con un PSA a 4, 00 (val.di rif <4), a luglio sempre del 2017 vengo rioperato per sclerosi della loggia prostatica.

Prima del secondo intervento di turp (luglio 2017) il PSA era sceso 1, 26.
A novembre 2018 il PSA era 0, 941.

Oggi ho rifatto il PSA con valore 2, 68 (rif >3, 00).

Il 25/06/2020 ho eseguito una uretrocistoscopia per sospetto stenosi uretrale.
in quanto l’urologo non riusciva a introdurre il catetere.

URETROCISTOSCOPIA: Agevole introduzione del cistoscopio, uretra iperemica e regolare per calibro, sfintere uretrale esterno normotonico; loggia prostatica ampia con piccoli gettoni di ipertrofia.
Mucosa vescicale con aree pseudodiverticolaree, piccolo aditus diverticolare parete posteriore dx.
Assenti vegetazioni endoluminali.
Flusso di bassa portata allungato nel tempo senza residuo post minzionale.

Vorrei chiedere se questo aumento così repentino del PSA:
aprile 2017 dopo turp: 1, 26;
novembre 2018: 0, 941;
ottobre 2020: 2, 68
merita ulteriori accertamenti nell’immediato.

Da precisare che ho assunto forprost fino a 15 giorni fa e che assumo ogni tanto di mia iniziativa.

Cordialmente
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Se l'efficacia degli integratori di origine vegetale è sempre assai variabile ed imprevedibile, la loro assunzione discontinua diventa veramente molto vana dal punto di vista medico. Comunque se lei ritiene di trarne un vantaggio (quale?) non abbiamo nulla da obiettare. I valori del PSA sono ancora comunque piuttosto bassi ed ampiamente nell'ambito della norma, in particolare alla sua età. Un certo rimbalzo nei valori ce lo si poteva attendere, sono verosimilmente codesti "piccoli gettoni di ipertrofia" a produrre il PSA. Questo è comunque abbastanza comune in queste situazioni.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie dr. piana per la sua disponibilità e chiarezza. Quindi il PSA lo posso controllare tra un anno come prevenzione?
Cordialmente
[#3]
Utente
Utente
Ho dimenticato di riportare nel post precedente che ha gennaio 2020 ho riscontrato un aumento di un linfonodo inquinale sx che all'esame ecografico risulta essere reattivo e max di 3 cm, rimasto invariato nonostante abbia preso per una settimana antibiotico e un antinfiammatorio. Volevo chiederle se c'è qualche relazione tra prostata e linfonodo inquinale ingrossato. Cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Lo scarico linfatico della prostata segue vie profonde nell’addome, pertanto di norma non sono coinvolti i linfonodi inguinali superficiali, che drenano invece da tutto l’arto inferiore e dai genitali esterni.
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Utente
Utente
Grazie dr. Piana. Quindi il PSA lo posso controllare tra un anno come prevenzione? Cordialmente
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
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Utente
Utente
Grazie di tutto
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Utente
Utente
,Egr. Dr. Piana vorrei riprendere questo argomento già trattato con Lei nel 2016 perché sono molto sofferente. E mi scuso a priori per i numerosi quesiti, Sono disperato. Sin dall’ètà di 17 anni soffro pollachiuria, tenesmo soprapubico e uretrale in fase di riempimento che si toglievano con l’arrivo dello stimolo, onde di iperdiuresi di durata variabile indipendentemente dai liquidi ingeriti, cibo e stile di vita. Durante le crisi di iperdiuresi si aggiunge disuria verso la fine della minzione con residuo vescicale intorno ai 30cc e sgocciolamento se mi sedevo sul water. Mai avuto bruciori ne prima ne durante ne dopo la minzione o dolore alla prostata durante le visite. Sono stato curato per prostatite, uretrite, per il sistema nervoso vegetativo. Quando non c'erano le onde di iperdiuresi di notte non avevo problemi. Riuscivo a dormire anche 7 ore e il volume di urina che svuotavo alla mattina era 400 /500 cc. e giorno trattenevo tranquillamente l’urina intorno ai 200 cc anche se lo stimolo lo avvertivo intorno ai 70 cc. con flusso buono. Nel tempo le ecografie hanno evidenziato delle calcificazioni come da prostatite regressa. Nel 2012 ho eseguito una biopsia vescicale (in sintesi: infiammazione cronica aspecifica di grado lieve del connettivo sottoepiteliale con qualche mastocita e sulla base delle caratteristiche cliniche è compatibile con cistite interstiziale, anche se la vescica in estensione non mostrasse segni di tale patologia. Cure del caso installazioni endovescicali e per os di acido ialuronico per un anno con scarsissimi risultati. Col passare degli anni si sono sovrapposti malattia del collo vescicale e in seguito IPB, operato di Tui-P nel 2012 e operato di Tur-P nel 2017 e rioperato a luglio 2017 per una sclerosi della loggia prostatica. Un mesetto dopo l'intervento si è vericata induratio penis
1) nei primi 20 anni (1970/1990) gli esami strumentali non hanno evidenziato nessuna patologia ostruttiva (cistoscopie, urografie e uretrografia. Nel 1990 eseguo la prima un’urodinamica: instabilità detrusoriale(assente), sensibilità vescicale 1 stimolo 110, ripienezza 300ml, flusso max 22, flusso medio 11, tempo flusso 44, volume svuotato 512, SF.UR.EST: è stata sbarrata il termine sinergia. QUESTA INDAGINE è STATA ESEGUITA DA UN INFERMIERE. Quindi non so se è attendibile.
a) perché durante le crisi di iperdiuresi di n.n.d. si manifestavano segni di ostruzione, verso la fine della minzione se non c’erano ostruzioni oggettive?
b) perché la capacità vescicale diminuiva nel tempo e continua tutt'oggi se non c'è ostruzione oggettiva? Perché si formano pressioni così forti anche a modeste quantità di urina?. Secondo me la vescica si distende come se fosse piena e di conseguenza a meno forza per contrarsi in maniera ottimale e di conseguenza il flusso è debole e allungato. Può essere accettabile questa tesi?

2) Dal 2004 al 2007 gli esami strumentali evidenziavano una vescica da sforzo ma ovunque sana.
Volevo chiedere
a) se i diverticoli c’erano prima degli interventi e non sono stati visionati, si possono attribuire a una vescica da sforzo a causa dell’ostruzione cervico-uretrale. Ma se non c’erano perché si sono formati dopo gli interventi nonostante non ci sia un’ostruzione oggettiva? Possono dipendere dalle pressioni endovescicali?
b) Una instabilità del detrusore indipendentemente se ci sia un’ostruzione può far aumentare le pressioni endovescicali anche a modeste quantità di urina e di conseguenza sfiancare la vescica e andare incontro al cateterismo?
c) Perché la sintomatologia è peggiorata dopo gli interventi?
d) Dall’età di 17 anni fino a un mese fa a causa del lavoro e altri impegni riuscivo a trattenere l’urina fino ai 200cc perché lo stimolo non era insopportabile. Potrebbe essere questa un’altra concausa di sfiancamento vescicale. Se dovessi andare in bagno ogni qualvolta che avverto lo stimolo andrei una ventina di volte. Come potrei comportarmi?
3) Sintomatologia attuale. Fino ad un mese fa la situazione era drammatica solo in presenza delle crisi di iperdiuresi, mentre era accettabile se la vescica si riempiva lentamente (intorno ai 30 cc all’ora). Attualmente il tenesmo vescicale e uretrale è fisso in fase di riempimento e si presenta dopo un paio di minuti dopo aver urinato, lo stimolo è insopportabile e fastidioso già intorno ai 40/50 cc di urina e mi provoca anche dolore soprapubico. Non ho urgenza, potrei trattenere l’urina anche fino ai 100/120cc ma vado prima perché sono molto sofferente. Avverto una sensazione di urina in uretra e più delle volte se ritorno a sedermi sul water c’è sgocciolamento e se spingo come per defecare fuoriesce ancora 10/15 cc di urina. In certi occasioni avvero bruciore prima, durante e dopo la minzione Questa sintomatologia non mi fa rilassare di giorno e di non riposare la notte, Sono 10 giorni che non riposo. Cure attuale: mictonorm 30, Trittico e sporadicamente Depas gocce. E’ da una settimana che cerco di contattare l’urologo che mi segue ma non ricevo nessuna risposta per cui le chiedo:
a ) se posso provare mictonorm da 45 e associarlo con transtec ?
b) se è il caso di eseguire una indagine urodinamica (l’urologo che mi segue un anno fa ha detto che basta la flussometria
c) Come è possibile che all’ecografia risulta spesso residuo vescicale assente, mentre se vado in bagno e mi siedo fuoriesce ancora un po' di urina?
d) prima degli interventi, nonostante usassi il torchio addominale non ho mai avuto sgocciolamenti dopo minzione ne tanto mento fuoriusciva ancora un po' di urina se mi sforzavo come per defecare. Perché dopo gli interventi succede questo?
e) Dopo aver fatto la cistoscopia 25/6/2020 nonostante avessi preso l’antibiotico ho avuto decimi di febbre e bruciori uretrali per un mesetto. Attualmente il bruciore è meno fastidioso e si presenta sporadicamente prima, durante e dopo minzione Esami di routin eseguiti il 10 ottobre tutto nella norma compreso PSA, esame urine, urinocoltura,ves e pcr. Nonostante l'esame delle urine e l'urinocultura siano negative si può provare a prendere un disinfetante urinario?


N.B-Come da lei consigliatomi l’anno scorso ho contattato un urologo esperto in neuro stimolazione sacrale, il quale mi ha riferito che voleva capire la causa di questi disturbi prima di intervenire. Però causa covid abbiamo interrotto la procedura, anche se ho percepito che il risultato è incerto. Egr. Dr. Piana io sono disposto anche a togliere la vescica, Sto crollando fisicamente e psicologicamente
Per le crisi di iperdiuresi come da lei consigliatomi il curante mi ha prescritto vasopressina spry nasale con esito negativo.
L’ultima cistoscopia eseguita il 25/06/2020 evidenziava un’uretra iperemica e regolare di calibro, sfintere uretrale esterno normotonico, loggia prostatica ampia con piccoli gettoni di ipertrofia, mucosa vescicale con aree pseudodiverticolaree, piccolo aditus diverticolare parete posteriore dx. Flusso allungato nel tempo senza residuo post minzionale. Le flussometrie variano in rapporto alla sintomatologia. Quando lo stimolo è molto forte e fastidioso anche a modeste quantità di urina la vescica si distende come se fosse piena e di conseguenza a meno forza per contrarsi in maniera ottimale. Invece quando non si verificano, almeno fino a un mese, tenesmo vescicale e uretrale e stimolo normale il flusso è buono.
Cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 42.5k 1.9k
Come può ben immaginare, la complessità della sua situazione e l'articolazione dei suoi quesiti trascendono lo spirito di questo nostro sevizio di consulenza a distanza, che è essenzialmente informativo e non può scendere nel dettaglio diagnostico e terapeutico del caso
Sinteticamente e come abbiamo già affermato in precedenza, pensiamo che solo un approccio neurofisiologico possa preludere ad un possibile miglioramento. Previa una nuova indagine urodinamica si potrà eseguire il test preventivo, che prelude all'eventuale impianto di un neuromodulatore sacrale definitivo. Auspichiamo che lei possa completare questo percorso non appena posibile.
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Utente
Utente
Grazie Dr. Piana. Ho scritto tutti quei quesiti solo perché sono disperato e non so a cosa vado incontro. Non sono un medico ma sono certo che la causa di questa vescica ipersensitiva siano le onde di iperdiuresi di n.n.d. Quando non si verificano per qualche settimana la vescica tende a riposare e io me ne accorgo perché il flusso è buono, mi svuoto quasi completamente, aumenta la capacità vescicale e non avverto nessun tenesmo soprapubico e uretrale. Invece quando persistono queste onde di iperdiuresi la vescica mal si adatta a una quantità di urina che scende in una unità di tempo breve e risponde in modo anomalo. Ecco spiegato perché aumentano le pressioni endovescicali anche a piccole quantità di urina e la vescica si distende come se fosse piena e di conseguenza diminuisce la sua contrazione, si sfianca, si sfora anche se non c'è un'ostruzione oggettiva. Per varie ragioni(lavorative , familiari, ecc... tendo a trattenere l'urina fin quando lo stimolo è sopportabile. Se è nocivo trattenere l'urina, come mi devo comportare?
Grazie di cuore per la sua disponibilità.
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Utente
Utente
Egr. Dr. Piana, sicuramente in questo periodo siete più impegnati per cui capisco che rispondere più volte su un argomento si toglie la possibilità di rispondere ad altri utenti. Io lo so che l’ultimo tentativo è la neurostimolazione sacrale, ma la situazione covid, oltre a verificare se gli ospedali sono disponibili al ricovero, ho una paura di essere contagiato durante il ricovero. Chiedo ancora scusa Dr. Piana se insisto, ma almeno a queste domande gentilmente mi potrebbe dare delle delucidazioni? Nel 2004 e confermato nel 2007 una vescica da sforzo ma ovunque sana. Nel 2012 operato Tui-P e nel 2017 operato di Tur-P.
Egr. Dr. Piana le pongo queste domande solo per capire se sto andando incontro a una possibile cateterizzazione? La ginnastica pelvica potrebbe essere utile per rafforzare le pareti vescicali?
1)perché nonostante non ci sia un’ostruzione oggettiva eliminata con gli interventi e confermata con una cistoscopia a giugno 2020, da alcuni mesi a questa parte urino con flusso debole e allungato?
2) se la causa di vescica da sforzo fosse stata l’ostruzione perché la sua contrazione è peggiorata nel tempo?
3) una instabilità detrusoriale, indipendentemente se ci sia un’ostruzione, può far aumentare le pressioni endovescicali tanto da distendere le pareti della vescica e di conseguenza diminuire la sua capacità di contrazione?
4) La presenza di alcuni mastociti riscontrati con biopsia nel 2012(cistite interstiziale?) potrebbe essere questa la causa di vescica da sforzo e delle pressioni endovescicali?
Distinti saluti
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