Colica renale o dolore compressione cisti ovarica?

Gentile Prof.
Dott.
, mi sono recata in Puglia Il 26 settembre ed il 28, in mattinata, dopo la prima urina (consistente) ho avvertito una forte fitta al basso ventre e sdraiandomi si irradiava lungo il fianco destro.
Essendo diventato dolore insopportabile (non riuscivo a stare stesa, in piedi, mancanza di respiro) mi ha visitato il medico di famiglia che ha ipotizzato: appendicite, coliche renali o problemi rispetto a ciste ovarica dx (dimensioni molto grandi che sapevo di aver da anni) caldeggiando Il ps per esami.
Al PS del Miulli hanno svolto accertamenti (esame completo sangue, eco addome, tac con e senza mdc ma non urine) dai quali sembra essere tutto ok (pcr buone, emo buono, colicisti fegato e reni tutto ok, assenza di calcoli): il medico del PS mi ha proposto il ricovero (che ho rifiutato perché preferivo eseguirlo su e nn in trasferta) xche la cisti ovarica nn permette diagnosi appropriata.
Mi é stato così prescritto Toradol al bisogno e caldeggiato che se fosse tornato il dolore sarei dovuta tornare immediatamente per ricovero.
Tornata a casa ho rimesso la cena e ho dormito seduta: sdraiata avevo dolore al fianco.
Nei due giorni seguenti molto meno dolore (parte molto bassa del ventre) e fitte quando finivo di urinare (urine frequentissime e molto chiare) e avevo un leggero rialzo (37.2), riuscendo però almeno a dormire sdraiata e passeggiare senza problemi perché il dolore era scomparso, lasciando spazio ad un lieve indolenzimento ma solo in basso ventre a dx (non più al fianco) e la temperatura é poi tornata normale.
Gonfiore addominale molto forte, linfonodo sottomascellare dx un po' gonfio e dolente, mal di testa e stitichezza per un giorno, ma molto meglio.
Non ho preso toradol perché non avendo dolori mi sembrava eccessivo.
In data 1 ottobre 2020, dopo una passeggiata di un paio di ore ho avvertito nuovamente un dolore trafittivo e spastico solo al fianco dx, spostato verso la schiena, che migliorava stando seduta e peggiorava in piedi o comminando: ho preeo ketodol, medicinale che tollero bene e che per fortuna mi ha alleviato il dolore; la notte ho urinato e defecato e ho avuto l'ennesima fitta forte e ho preso Ketodol, restando seduta perché stando sdraiata stavo peggio.
Ad oggi, 3 ottobre permane gonfiore addominale forte, indolenzimento al fianco/schiena dx, sotto gabbia toracica, esacerbato dopo aver urinato o defecato (urine frequenti, abbondanti ma di odore e colore normale, senza schiuma/sassolini) e dopo aver camminato; niente medicine perché ho notato che se mi siedo si allieva dolore).
Non avere una diagnosi certa e continuare ad avere dolori mi sconforta e vorrei sapere se é infezione vie urinare (anche se gli esami del sangue non segnalano nulla E senza stare assumendo nessun antibiotico temo possa degenerare), se é dolore da compressione per cisti ovarica (come ipotizzato, senza certezze) se sono coliche renali (ma senza che la tac abbia evidenziato calcoli) o mia paura più grande, visto che ho il lupus che sia il rene.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Curiosamente lei lascia nella ultime parole della sua dettagliata descrizione un elemento che potrebbe rivelarsi essenziale, ovvero quello di essere portatrice di una malattia auto-immune. È nella comune esperienza il fatto che un dolore lombare che viene indotto o calmato dalla posizione o dal movimento sia più difficilmente associabile al rene od altee cause addominali, mentre sia più spesso dovuto cause neurologiche o muscolari. Lei è stata sottoposta ad accertamenti completi e piuttosto approfonditi che non pare sostengano la possibilità di un problema renale, la TAC è l’indagine più sensibile per la ricerca dei calcoli ed in tutte le situazioni in cui si ipotizza una ostruzione delle vie urinarie (anche da parte di cisti annessiali) vi è qualche grado di dilatazione renale. In situazioni simili spesso un accurata visita diretta è più suggestiva di tanti accertamenti, che in caso di un problema neuro-muscolare da cause neuro-muscolari sono perlopiù completamente negativi. Il lupus, come tutte le malattie autoimmuni o reumatiche, ha manifestazioni assolutamente diverse e variabili, diremmo che questa componente sia molto suggestiva e merito di essere considerata, anche se questo esula dalle competenze dell’urologo.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buongiorno,
Innanzitutto la ringrazio per il tempestivo riscontro. Quindi lei esclude dolore per compressione della cisti (16 cm 15 cm? Purtroppo il lupus non mi é stato mai diagnosticato con certezza, sono in attesa di diagnosi da anni in quanto ho sempre sofferto di strane infiammazioni diffuse che non hanno mai trovato una risposta negli esami clinici (compresa neurite ottica retrobulbare con perdita totale del visus nel 2013). Aggiungo che un mese fa ho avuto anche forti attacchi di emicrania trattati con Auradol (triptofani) che non avevo più da 3 anni; aggiungo che mi fu diagnosticata altresì a 15 anni endometriosi a causa di ciclo dolorosissimo ed irregolare che poi nel tempo si é sistemato. Ad oggi ho notato comunque solo indolenzimento (basso ventre e fianco dx) post camminata e defecazione, quindi non so se c'entra l'intestino che in parte é situato anche in zona fianco; secondo lei in conclusone quali esami dovrei fare, anche per escludere patologie dell'intestino o infezione vie urinarie? Esami di virologia? Urine e feci? Dosaggi ormonali? Specialisti da consultare? Ultima domanda: se il dolore é modesto secondo lei posso tornare a fare attività fisica semi agonistica (sollevamento pesi e funzionale) 5 volte su 7 come prima?
Sono terrorizzata dal non sapere di cosa si tratta. Grazie.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.5k 1.9k
Sei lei svolge una attività fisica anaerobica intensa (dettaglio molto importante che aveva parimenti omesso in precedenza) anche una causa articolare/neuromuscolare sarebbe da tenere in seria considerazione. Una voluminosa cisti ovarica può essere causa di disturbi addominali, ma con espressione diversa da quanto ci pare di coglier edalla sua descrizione. Una volta esclusa la causa renale, diremmo che l'urologo non è più lo specialista competente a dare delle indicazioni. Come le abbiamo già scritto è essenziale che lei venga visitata direttamente con attenzione, questo lo può anche fare il suo medico curante. Da lì procederà eventualmente il ppercorso diagnostico ulteriore. Ovviamente le sconsigliamo gli sforzi fisici intensi fino a quando la situazione sarà chiarita sufficientemente.
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Utente
Utente
Benissimo, domani ho appuntamento con il medico di base (specializzata in ogni caso in diabetologia) e faccio il punto della situazione.
Grazie mille. Buon lavoro.
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