Uretrite da quattro mesi che non passa dopo diverse cure antibiotiche, sono disperata
Buongiorno, sono una ragazza di vent'anni, da quattro mesi soffro di quella che pare essere uretrite.
È iniziato tutto a giugno, mentre facevo attività fisica ho avvertito una fortissima fitta vicino all'ombelico, che sembrava propagarsi come una scarica elettrica fino alla vescica.
Il giorno dopo ho iniziato ad avere tutti i classici sintomi della cistite: minzione frequente e scarsa, sensazione di bruciore all'uretra e di vescica continuamente piena.
Questi sintomi sono peggiorati i primi due mesi: avvertivo anche delle fitte al clitoride, sia esternamente che internamente.
Durante le prime settimane ho preso sottogamba i sintomi, non avendo mai sofferto di cistite in vita mia pensavo potesse passare da sola.
Non accennando ad un miglioramento dopo un paio di settimane ho contattato il mio dottore, da allora è iniziato un calvario di visite ed esami che non hanno portato a nulla.
Ho effettuato tre urocolture che risultano negative, e analisi delle urine da cui risulta tutto regolare, ho effettuato due volte delle analisi del sangue che escludono diabete e hiv, che non evidenziano per altro uno stato di infezione attiva nel mio corpo secondo i medici, solo il numero dei miei neutrofili è un po' basso ma a quanto pare non abbastanza da essere un problema.
Ho effettuato due tamponi vaginali e due tamponi uretrali a distanza di circa tre settimane.
I tamponi uretrali sono risultati negativi mentre il primo tampone uretrale mostrava la presenza di stafilococco emolitico, enterococco fecale e citrobacter koseri.
In base a questi risultati ho assunto per otto giorni con bactrim e amoxicillina prescritte dal mio medico di base.
Alcune settimane dopo ho preso anche due compresse di azitromicina sempre su consiglio del medico.
I sintomi non sono passati, per cui ho effettuato il secondo tampone uretrale da cui risultano stafilococco emolitico, Escherichia coli e stafilococco hominis hominis, ma ormai i dottori dicono che potrebbero non essere questi la causa dei miei fastidi.
Ho dimenticato di dire che ho effettuato anche un'ecografia addominale completa da cui risulta tutto nella norma.
Ora attendo di essere visitata da un urologo ma cerco disperatamente dei pareri aggiuntivi, il mio medico di base al momento ha consigliato di prendere fermenti lattici e cistexx, che non stanno aiutando.
Un mese fa mi ha prescritto anche il cistalgan sperando fosse solo uno stato infiammatorio, ma anche quello non è servito.
Non riesco a vivere la mia vita normalmente, sento sempre la vescica piena e devo urinare spesso, anche più di due volte all'ora.
Non posso mai stare in posti che non abbiano bagni, è un incubo che va avanti da quattro mesi e non accenna a passare.
I medici con cui ho parlato sconsigliano altre terapie antibiotiche temendo di non creare più squilibrio.
Bevo molta acqua e ho una dieta equilibrata, pratico attività fisica.
Ormai non so più cosa fare.
È iniziato tutto a giugno, mentre facevo attività fisica ho avvertito una fortissima fitta vicino all'ombelico, che sembrava propagarsi come una scarica elettrica fino alla vescica.
Il giorno dopo ho iniziato ad avere tutti i classici sintomi della cistite: minzione frequente e scarsa, sensazione di bruciore all'uretra e di vescica continuamente piena.
Questi sintomi sono peggiorati i primi due mesi: avvertivo anche delle fitte al clitoride, sia esternamente che internamente.
Durante le prime settimane ho preso sottogamba i sintomi, non avendo mai sofferto di cistite in vita mia pensavo potesse passare da sola.
Non accennando ad un miglioramento dopo un paio di settimane ho contattato il mio dottore, da allora è iniziato un calvario di visite ed esami che non hanno portato a nulla.
Ho effettuato tre urocolture che risultano negative, e analisi delle urine da cui risulta tutto regolare, ho effettuato due volte delle analisi del sangue che escludono diabete e hiv, che non evidenziano per altro uno stato di infezione attiva nel mio corpo secondo i medici, solo il numero dei miei neutrofili è un po' basso ma a quanto pare non abbastanza da essere un problema.
Ho effettuato due tamponi vaginali e due tamponi uretrali a distanza di circa tre settimane.
I tamponi uretrali sono risultati negativi mentre il primo tampone uretrale mostrava la presenza di stafilococco emolitico, enterococco fecale e citrobacter koseri.
In base a questi risultati ho assunto per otto giorni con bactrim e amoxicillina prescritte dal mio medico di base.
Alcune settimane dopo ho preso anche due compresse di azitromicina sempre su consiglio del medico.
I sintomi non sono passati, per cui ho effettuato il secondo tampone uretrale da cui risultano stafilococco emolitico, Escherichia coli e stafilococco hominis hominis, ma ormai i dottori dicono che potrebbero non essere questi la causa dei miei fastidi.
Ho dimenticato di dire che ho effettuato anche un'ecografia addominale completa da cui risulta tutto nella norma.
Ora attendo di essere visitata da un urologo ma cerco disperatamente dei pareri aggiuntivi, il mio medico di base al momento ha consigliato di prendere fermenti lattici e cistexx, che non stanno aiutando.
Un mese fa mi ha prescritto anche il cistalgan sperando fosse solo uno stato infiammatorio, ma anche quello non è servito.
Non riesco a vivere la mia vita normalmente, sento sempre la vescica piena e devo urinare spesso, anche più di due volte all'ora.
Non posso mai stare in posti che non abbiano bagni, è un incubo che va avanti da quattro mesi e non accenna a passare.
I medici con cui ho parlato sconsigliano altre terapie antibiotiche temendo di non creare più squilibrio.
Bevo molta acqua e ho una dieta equilibrata, pratico attività fisica.
Ormai non so più cosa fare.
[#1]
L'esordio atipico dei suoi disturbi e la persistente negatività degli esami delle urine parrebbero escludere il quadro di una semplce cistite. I tamponi uretrali nella femmina sono spesso contaminati da una flora batterica opportunista della zona ano-genitale, questo accade molto probabilmente anche nel suo caso. L'assunzione di antibiotici è quindi inutile ed a lungo termine può addirittura essere controproducente. La valutazione specialistica diretta è pertanto inderogabile, l'ipotesi più suggestiva è che si tratti di una manifestazione di origine neurologica o neuromuscolare, ma sono ovviamente necessari ulteriori riscontri.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.7k visite dal 21/09/2020.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.