Blocco renale, quando correre in PS?
Buongiorno.
L'anno scorso (2019) a seguito di alcune coliche renali mi è stato diagnosticato un calcolo di circa 1cm.
Considerata la dimensione, mi era stata comunque appuntata una data per rimuoverlo a gennaio se non fosse sceso prima da solo.
A causa di ritardi dell'ospedale e poi dell'emergenza COVID, l'operazione non è stata più effettuata.
Ho comunque tenuto sotto controllo la cosa e secondo l'ultima eco di giugno 2020, risultava ora a "pochi millimetri dalla vescica".
Un mese fa ho chiamato l'ospedale per capire cosa ne era della mia operazione e mi è stato detto che tutte le operazioni non vitali erano state sospese e dunque che io sarei stato operato solo d'urgenza nel caso mi fossi recato in PS con problemi ed avessero diagnosticato un blocco renale.
Io non so però quali sono questi problemi per cui dovrei correre in PS e vorrei evitare di correre in ospedale per una "semplice" colica e passare 24h su un lettino per farmi dire semplicemente di bere di più come accaduto più volte in passato, quindi come distinguo la colica "normale" per la mia situazione da un evento più serio che mi dovrebbe far correre in PS?
Quali sono i sintomi che non dovrei sottovalutare?
Allo stato attuale, con la frequenza di circa una volta al mese, mi sveglio di notte con la classica colica renale e dolore al fianco che però si risolve autonomamente in una 15ina di minuti, niente sangue nelle urine ne febbre.
L'ultimo evento è durato di più e i momenti acuti sono stati 3, ma si è comunque risolto, sempre senza febbre o urine scure.
L'anno scorso (2019) a seguito di alcune coliche renali mi è stato diagnosticato un calcolo di circa 1cm.
Considerata la dimensione, mi era stata comunque appuntata una data per rimuoverlo a gennaio se non fosse sceso prima da solo.
A causa di ritardi dell'ospedale e poi dell'emergenza COVID, l'operazione non è stata più effettuata.
Ho comunque tenuto sotto controllo la cosa e secondo l'ultima eco di giugno 2020, risultava ora a "pochi millimetri dalla vescica".
Un mese fa ho chiamato l'ospedale per capire cosa ne era della mia operazione e mi è stato detto che tutte le operazioni non vitali erano state sospese e dunque che io sarei stato operato solo d'urgenza nel caso mi fossi recato in PS con problemi ed avessero diagnosticato un blocco renale.
Io non so però quali sono questi problemi per cui dovrei correre in PS e vorrei evitare di correre in ospedale per una "semplice" colica e passare 24h su un lettino per farmi dire semplicemente di bere di più come accaduto più volte in passato, quindi come distinguo la colica "normale" per la mia situazione da un evento più serio che mi dovrebbe far correre in PS?
Quali sono i sintomi che non dovrei sottovalutare?
Allo stato attuale, con la frequenza di circa una volta al mese, mi sveglio di notte con la classica colica renale e dolore al fianco che però si risolve autonomamente in una 15ina di minuti, niente sangue nelle urine ne febbre.
L'ultimo evento è durato di più e i momenti acuti sono stati 3, ma si è comunque risolto, sempre senza febbre o urine scure.
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Ormai la maggioranza dei centri ha ripreso anche l'attività ordinaria, seppure con variabili difficoltà. Considerato che la situazione si trascina ormai da molto tempo, noi le sconsigliamo di attendere ulteriormente, quantomeno senza alcuna speranza di risoluzione. Se il centro cui fa attualmente riferimento non è ancora in grado di darle riscontro, provi a rivolgersi altrove.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta. Cercherò dunque un'altra struttura più disponibile. Ma nel frattempo? Fin tanto che non la troverò o non arriverà la data dell'intervento per l'estrazione, quali sono i sintomi per cui dovrei considerare l'eventuale evento una normale colica da trattare come fin ora fatto, e quali invece quelli che dovrebbero allarmarmi e farmi recar di corsa in PS? Quali sono i sintomi di un blocco renale che se non vedo posso confidare si tratti "solo" di una colica?
[#3]
Per arrivare ad una insufficienza renale acuta bisognerebbe presupporre che quello del lato del calcolo sia l'unico rene funzionante, cosa che lei non ci riferisce. Quindi non vi sono reali rischi dal punto di vista funzionale, ovviamente la situazione necessita comunque di un trattamento veramente urgente nel momento in cui si manifestassero coliche subentranti non responsive alla terapia od altre complicazioni come la febbre od alterazioni significative degli esami di sangue.
[#4]
Ex utente
Buongiorno. Vorrei aggiornarvi sul mio decorso. Sabato scorso sono stato colto da una forte colica renale per cui sono andato in PS. Mi hanno visitato, mi hanno ricoverato e mi hanno estratto il calcolo che non aveva ancora causato un blocco totale, ma non poteva più aspettare dall'essere rimosso.
Ieri sono stato dimesso e sebbene dopo aver rimosso il catetere durante l'ultima giornata in ospedale le urine sono arrivate ad essere rosate e non ho riscontrato disturbi dallo stent che mi hanno messo (quello senza cordino) ne camminando ne stando in piedi, dopo il viaggio di ritorno che ho accusato particolarmente tra vibrazioni della macchina e dossi, ho iniziato a riscontrare fastidi al fianco e sanguinamenti maggiori rispetto gli ultimi fatti in ospedale.
Ad oggi, il giorno seguente, escludendo la prima minzione del giorno che è stata molto brutta e scura, in tutte le successive riscontro un primo getto roseo, un flusso giallognolo (non il classico giallo ma quasi) e un gocciolamento finale rosso vivo a termine di tutto, a flusso già concluso. Mi pare che la cosa si accentui se mi alzo dal letto camminando anche poco per qualche motivo.
Mi chiedo: può il viaggio in macchina aver fatto "danni" spostando lo stent, oppure posso stare tranquillo? Il sanguinolento visibile solo a inizio e a fine può essere considerato derivante da un posizione meno "delicata" del rene? Con la situazione covid in atto e le difficoltà che hanno gli ospedali, prima di tornare inutilmente in reparto con anche affaticamento del mio corpo, vorrei capire se quello che mi capita è uno scenario normale.
Grazie
Ieri sono stato dimesso e sebbene dopo aver rimosso il catetere durante l'ultima giornata in ospedale le urine sono arrivate ad essere rosate e non ho riscontrato disturbi dallo stent che mi hanno messo (quello senza cordino) ne camminando ne stando in piedi, dopo il viaggio di ritorno che ho accusato particolarmente tra vibrazioni della macchina e dossi, ho iniziato a riscontrare fastidi al fianco e sanguinamenti maggiori rispetto gli ultimi fatti in ospedale.
Ad oggi, il giorno seguente, escludendo la prima minzione del giorno che è stata molto brutta e scura, in tutte le successive riscontro un primo getto roseo, un flusso giallognolo (non il classico giallo ma quasi) e un gocciolamento finale rosso vivo a termine di tutto, a flusso già concluso. Mi pare che la cosa si accentui se mi alzo dal letto camminando anche poco per qualche motivo.
Mi chiedo: può il viaggio in macchina aver fatto "danni" spostando lo stent, oppure posso stare tranquillo? Il sanguinolento visibile solo a inizio e a fine può essere considerato derivante da un posizione meno "delicata" del rene? Con la situazione covid in atto e le difficoltà che hanno gli ospedali, prima di tornare inutilmente in reparto con anche affaticamento del mio corpo, vorrei capire se quello che mi capita è uno scenario normale.
Grazie
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Quanto ci riferisce è ampiamente compatibile con la condizione di portaore di stent ureterale. Il sanguinamento non è mai preocupante. Diremmo che non ha motivo di preoccuparsi, quando lo stent si sposta, e molto raramente può accadere, i disturbi sarebbero di tutt'altro tenore.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.9k visite dal 14/09/2020.
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