Calcoli nel glande/uretra
Gentili Dottori,
da circa 30 giorni, per la prima volta in 46 anni, soffro di un bruciore piuttosto intenso al glande/punta del pene (esordito dopo la minzione come lieve fastidio ma poi perdurante nel giorno ed ingravescente), tipo ago o spillo infilato nel pene.
No febbre, no perdita di sangue, urine chiare palglierine ed abbondanti.
Il medico di famiglia ha ritenuto esserci una cistite, dandomi Berny e poi, visto che non passava ma diventava + fastidioso, antibiotico Bactrim.
Mi sono rivolto ad un urologo che pure é partito da una diagnosi di una cistite (o prostatite) confermandomi bactrim + supposte topster cortisoniche e dmannosio (+ analgesico al bisogno perché il dolore comincia a causarmi difficoltà a dormire).
Dopo 5/6 gg.
situazione migliorava (i particolare mi é sembrato grazie alle supposte), dolore spariva quasi del tutto (giusto un leggero fastidio), dovevo interrompere prima antibiotico per comparsa di rush allergico (preso comunque x 8 gg.
).
Dopo una settimana da interruzione terapia purtroppo il bruciore ritorna forte, come e più di prima (sensazione di spillone nel pene e difficoltà a dormire), nel frattempo effettuo esame urine ed urinocultura completamente negativi.
Torno dall'urologo che un po' perplesso mi prescrive nuovo ciclo antibiotico con diverso medicinale e supposte lenitive.
Poiché i dolori in realtà aumentano su consiglio di un amico mi rivolgo ad altro urologo, di maggiore esperienza, che dai sintomi mi diagnostica "un calcolo" (per la precisione microlitiasi urinaria), mi sospene subito gli antibiotici, verifica positivamente la regolrità della prostata e mi prescrive antinfiammatorio e integratore per espellere naturalmente il calcolo (o i calcoli).
In assenza di miglioramenti mi prospetta (entro un mese) una urotac con m.
d.c... Ora dopo circa 5 gg.
la situazione é migiliorata, bruciore divenuto molto + lieve e gestibile, riesco (sia pure con un po' d'aiuto farmacologico) a riposare.
Quello che volevo sapere, secondo voi, un calcolo può arrestarsi per così tanto tempo in zona glande (o poco sotto...il dolore é solo lì per il resto nessun problema) e, se così fosse, se non riuscissi ad espellerlo naturalmente esisotono sistemi chirurgici o similari per eliminarlo?
Non nego che il problema (improvviso e su una situazione di salute da sempre ottimale) mi sta creando gravi disagi.
Grazie per l'attenzione.
da circa 30 giorni, per la prima volta in 46 anni, soffro di un bruciore piuttosto intenso al glande/punta del pene (esordito dopo la minzione come lieve fastidio ma poi perdurante nel giorno ed ingravescente), tipo ago o spillo infilato nel pene.
No febbre, no perdita di sangue, urine chiare palglierine ed abbondanti.
Il medico di famiglia ha ritenuto esserci una cistite, dandomi Berny e poi, visto che non passava ma diventava + fastidioso, antibiotico Bactrim.
Mi sono rivolto ad un urologo che pure é partito da una diagnosi di una cistite (o prostatite) confermandomi bactrim + supposte topster cortisoniche e dmannosio (+ analgesico al bisogno perché il dolore comincia a causarmi difficoltà a dormire).
Dopo 5/6 gg.
situazione migliorava (i particolare mi é sembrato grazie alle supposte), dolore spariva quasi del tutto (giusto un leggero fastidio), dovevo interrompere prima antibiotico per comparsa di rush allergico (preso comunque x 8 gg.
).
Dopo una settimana da interruzione terapia purtroppo il bruciore ritorna forte, come e più di prima (sensazione di spillone nel pene e difficoltà a dormire), nel frattempo effettuo esame urine ed urinocultura completamente negativi.
Torno dall'urologo che un po' perplesso mi prescrive nuovo ciclo antibiotico con diverso medicinale e supposte lenitive.
Poiché i dolori in realtà aumentano su consiglio di un amico mi rivolgo ad altro urologo, di maggiore esperienza, che dai sintomi mi diagnostica "un calcolo" (per la precisione microlitiasi urinaria), mi sospene subito gli antibiotici, verifica positivamente la regolrità della prostata e mi prescrive antinfiammatorio e integratore per espellere naturalmente il calcolo (o i calcoli).
In assenza di miglioramenti mi prospetta (entro un mese) una urotac con m.
d.c... Ora dopo circa 5 gg.
la situazione é migiliorata, bruciore divenuto molto + lieve e gestibile, riesco (sia pure con un po' d'aiuto farmacologico) a riposare.
Quello che volevo sapere, secondo voi, un calcolo può arrestarsi per così tanto tempo in zona glande (o poco sotto...il dolore é solo lì per il resto nessun problema) e, se così fosse, se non riuscissi ad espellerlo naturalmente esisotono sistemi chirurgici o similari per eliminarlo?
Non nego che il problema (improvviso e su una situazione di salute da sempre ottimale) mi sta creando gravi disagi.
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Nella nostra esperienza questi dolori al glande sono quasi sempre irradiati da irritazioni della prostata, pertanto nel punto preciso in cui vengono percepiti non vi è praticamente mai alcuna alterazione. È noto come buona parte delle irritazioni prostatiche non hanno una causa infettiva e pertanto gli antibiotici sono poco o per niente efficaci. La presenza di un calcolo nell’ultimo tratto dell’uretra ci pare un dubbio abbastanza remoto, poiché se così fosse si dovrebbe manifestare anche una evidente ostruzione, con getto urinario molto ridotto (a gocce) oppure molto sfrangiato. Inoltre, nei rari casi in cui questo avviene veramente, il calcolo è perlopiù facilmente percepibile alla palpazione. Ma noi non possiamo visitarla e pertanto queste sono solo supposizioni. In ogni caso, una buona ecografia sarebbe certamente in grado di darci qualche notizia in più, anche senza attendere così tanto per
a TAC.
a TAC.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gent.mo Dottore,
La ringrazio per la celerissima risposta. In questi giorni il bruciore si é affievolito (settimana scorsa per calmarlo dovevo per forza prendere Cistalgan che mi aveva dato il primo urologo perché il fastidio era davvero forte e lo calmava per alcune ore), presumo per l'uso dell'antinfiammatorio FANS che prendo la mattina e per il fatto che riesco a dormire in maniera continuativa (dopo una settimana con diverse notti insonni anche per l'ansia di una malattia mai risentita lo ammetto). Il getto urinario é sfrangiato solo negli ultimi secondi (si divide in due..ma mi succede da sempre a quanto mi ricordo), per il resto a me sembra normale. L'unica ecografia che mi é stata fatta é stata "postminzionale "negativa per residuo vescicale" (é durata 1 minuto). Il secondo urologo, anche sulla base del controllo manuale della prostata e giusta l'assenza di rapporti sessuali negli ultimi 8 mesi, ha escluso prostatatite. Ovviamente sono abbastanza preoccupato del fatto che non sembra che si sia ancora centrato il problema, grazie ancora della sua attenzione comunque.
La ringrazio per la celerissima risposta. In questi giorni il bruciore si é affievolito (settimana scorsa per calmarlo dovevo per forza prendere Cistalgan che mi aveva dato il primo urologo perché il fastidio era davvero forte e lo calmava per alcune ore), presumo per l'uso dell'antinfiammatorio FANS che prendo la mattina e per il fatto che riesco a dormire in maniera continuativa (dopo una settimana con diverse notti insonni anche per l'ansia di una malattia mai risentita lo ammetto). Il getto urinario é sfrangiato solo negli ultimi secondi (si divide in due..ma mi succede da sempre a quanto mi ricordo), per il resto a me sembra normale. L'unica ecografia che mi é stata fatta é stata "postminzionale "negativa per residuo vescicale" (é durata 1 minuto). Il secondo urologo, anche sulla base del controllo manuale della prostata e giusta l'assenza di rapporti sessuali negli ultimi 8 mesi, ha escluso prostatatite. Ovviamente sono abbastanza preoccupato del fatto che non sembra che si sia ancora centrato il problema, grazie ancora della sua attenzione comunque.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 10.9k visite dal 01/09/2020.
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