Esito tac per sospetta calcolosi delle vie urinarie

Buongiorno.
Innanzitutto volevo ringraziarvi per il servizio che offrite.
Vorrei chiedere un consulto in merito all'esito della TAC spirale, cui mi sono sottoposta, per una sospetta calcolosi delle vie urinarie.
Aggiungo che ho eseguito, in precedenza, un'ecografia all'addome, dalla quale è stata rilevata microlitiasi renale bilaterale, una radiografia diretta renale, dalla quale non sono stati rilevati calcoli radio-opachi, tre visite ginecologiche con annesse ecografie, che non hanno rilevato anomalie, e numerosi esami di laboratorio (esami delle urine, urinocolture, tamponi vaginali completi, pap test).
Questi esami sono stati effettuati a causa di un "fastidio" che percepisco, a livello della fossa iliaca sinistra, e che si acuisce nell'ultimo tratto della minzione, e per infezioni delle vie urinarie, sempre più frequenti, da quando ho iniziato ad accusare questo problema.
Vorrei, inoltre, precisare di aver avuto, in passato, una colica renale a destra, con crampi a livello centrale (non laterale) dell'addome, che si è conclusa con l'espulsione di un calcolo, apparentemente, di 2 o 3 mm, che, mio malgrado, non ho fatto analizzare.
Riporto, dunque, l'esito della TAC: "Non si rilevano calcoli radio-opachi in corrispondenza delle cavità calico-pieliche (che non sono dilatate) e lungo il decorso degli ureteri.
I reni si presentano nei limiti morfo-dimensionali della norma.
Non sono possibili più precisi ragguagli sugli stessi e sugli organi parenchimatosi dell'addome superiore, giacché l'esame è stato richiesto senza somministrazione di e.
v di Mdc.
Come reperto collaterale, senz'altro meritevole di ulteriori approfondimenti, si segnala una raccolta fluida del Douglas, con alcune irregolari componenti gassose.
Per lo studio del tubo digerente si rimanda alle più accurate procedure diagnostiche".
Ammetto che mi perplime la dicitura "calcoli radio-opachi", poiché mi era stato riferito che con la TAC sarebbe stato possibile osservare calcoli sia radio-opachi che radio-trasparenti.
Premesso che prenderò un appuntamento per una visita urologica, mi chiedo se sia possibile escludere, a questo punto, una calcolosi oppure no.
Mi preoccupa anche la dicitura "irregolari componenti gassose nel Douglas".
Chiedendo scusa per il messaggio molto lungo e ringraziandovi per la vostra disponibilità, porgo i miei più cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Posto che in medicina non esistono certezze, ma solo probabilità, con questo tipo di referto si può ragionevolmente escludere la presenza di calcoli significativi delle vie urinarie. La dizione radio-opachi è errata poiché la TAC individua qualsiasi tipo di calcolo. È comunque opportuno che sia direttamente un nostro Collega a trarre le conclusioni del caso, almeno dal punto di vista urologico. Gli altri rilievi sono in genere legati all’ovulazione ed eventualmente da valutare in sede specialistica ginecologica.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Dr. Piana, la ringrazio per la sua celere risposta. Quindi, secondi lei, c'è stato un errore nella refertazione?
Sottoporrò, il prima possibile, gli esiti della TAC sia all'urologo che al ginecologo, nella speranza di riuscire a comprendere l'origine di questo disturbo, che ormai va avanti da più di due anni.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Non un errore, diciamo una imprecisione letteraria.
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Utente
Utente
La ringrazio, dottore. Spero di poterla aggiornare al più presto.
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Utente
Utente
Gentile Dottore, torno ad aggiornarla in merito alla mia situazione. Ho effettuato una visita urologica ed anche l'urologo ritiene che ci sia stata un'imprecisione nella refertazione della TAC. Ha eseguito un'ecografia ai reni, rilevando una lievissima microlitiasi, non ritenuta significativa, giacché non è stata osservata nella TAC. Per comprendere l'origine del mio disturbo, mi ha consigliato di effettuare un altro esame delle urine ed urinocoltura Quest'ultima è risultata positiva ed è, dunque, la terza recidiva in due mesi, nonostante l'assunzione di D Mannosio. L'urologo mi ha, poi, consigliato di sottopormi ad una RMN dell'addome e della pelvi con Mdc, per la diagnosi differenziale. Inoltre, in seguito al l'esecuzione della RMN, mi ha prospettato la possibilità di sottopormi ad una cistoscopia per comprendere la causa di queste infezioni ricorrenti. Relativamente alla sintomatologia, da me accusata, sostiene che, esclusi i calcoli, possa trattarsi di un reflusso vescico ureterale di grado lieve, diagnosticabile con una cistografia, sebbene abbia specificato che nel mio caso non sarebbe indicato un trattamento chirurgico. Sono molto soddisfatta della visita, ma ho qualche dubbio, riguardo al quale le chiedo delucidazioni. Quali sono le cause che possono favorire un reflusso vescico ureterale in un adulto? Questa patologia può insorgere da un momento all'altro (un secondo prima stavo bene, il secondo dopo ho cominciato ad avvertire questo "fastidio" in fossa iliaca sinistra)? Nella prospettiva di un esame endoscopico, si potrebbe estendere l'indagine anche all'uretere (ureteroscopia), per escludere ogni possibilità circa la presenza di un calcolo e, al contempo, rilevare magari una condizione irritativa/infiammatoria, associabile ad un reflusso?
Rivvovo la mia gratitudine per la sua disponibilità e la saluto cordialmente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
A prima vista l'impressione è che i suoi disturbi possano avere più facilmente una causa ginecologica. Ma si tratta solo di una nostra impressione, ovviamente non potendo valutare direttamente ci basiamo solo sulle sintetiche notizie che possono essere scambiate a distanza. I suoi disturbi non sono tipici per una infezione delle vie urinarie e le urocolture positive nella donna vanno sempre valutate con molto senso critico. Ci chiediamo ad esempio quale sia la qualità della sua funzione inestinale.
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Utente
Utente
Dottore, la ringrazio per la sua celere risposta. Ho una buona regolarità intestinale e, nel corso di questi due anni, da quando ho cominciato ad accusare questo disturbo, fortunatamente non ho sofferto di stipsi. Soffro, tuttavia, da quando avevo 20 anni di malattia emorroidaria, che si presenta un paio di volte all'anno. Da 6 anni soffro di candidosi vaginale altamente recidivante e, a tal proposito, spero di poter beneficiare dell'immunoterapia specifica per la candida albicans. Per prevenire episodi di candida, assumo periodicamente probiotici e lattobacilli ed evito l'assunzione di dolci. Credo, inoltre, di aver sofferto di una cistite "latente" tra i 20 ed i 22 anni (batteruria nelle urine, solo occasionalmente accompagnata da urinocoltura positiva, il batterio individuato è sempre stato l'Escherichia Coli). Aggiungo che, quando ho avuto la prima colica renale, inizialmente, l'assenza di ectasia delle vie urinarie e la presenza di crampi nella parte centrale dell'addome, anziché nella parte laterale, hanno indotto gli specialisti consultati a sospettare un problema ginecologico (endometriosi). Pertanto ho effettuato una RMN con MdC per sospetta endometriosi, fortunatamente rivelatasi negativa per questa patologia. Nello stesso periodo, in seguito ad una minzione, ho espulso una "formazione" di 2 o 3 mm, e da quel momento i crampi, che mi accompagnavano da 3 mesi e mezzo, sono cessati del tutto. L'espulsione di questa formazione (calcolo?) e l'esecuzione della RMN si sono verificate circa nove mesi prima che iniziassi ad accusare questo fastidio in fossa iliaca sinistra. In seguito all'RMN, ho anche assunto la pillola anticoncezionale per 5 mesi. La ragione per cui mi sono orientata su un problema di natura urologica è dovuta al fatto che questo "fastidio", in un primo momento, si è manifestato attraverso una sensazione di calore in fossa iliaca sinistra, la stessa identica sensazione che ho percepito quando ho avuto la potenziale colica renale a destra. Purtroppo, nonostante tutti gli esami, non si riesce a venirne a capo ed io non vorrei lasciare nulla di intentato, dal momento che il mio compagno ed io stiamo pensando di pianificare una gravidanza.
Le chiedo scusa se sono stata un po' prolissa e la ringrazio per la sua pazienza.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Nonostante la regolarità intestinale, le urocolture positive per Coli sono il segnale di una disbiòsi intestinale. D'altronde, lei già assume giustamente fermenti e probiotici, non sapremmo proprio consigliarle di diverso. Se il versante ginecologico è indifferente, ci si potrebbe anche indirizzare ad una colite, vista la corrospondenza del suo fastidio con il sigma e l'ultima parte dell'intetstino. Spesso una buona visita diretta è più suggestiva di tanti accertamenti e le tante parole che ne conseguono.
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Utente
Utente
La ringrazio Dottor Piana, spero di poterla aggiornare a breve.
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