Problemi dopo inserimento di uno stent ureterale doppi
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Lo stent, seppure sottile e di materiale morbido è pur sempre un corpo estraneo, destinato ad essere sopportato perlopiù con fatica e con disturbi molto variabili da caso a caso. Il suo inserimento è quasi sempre necessario per evitare complicazioni, che nella maggior parte dei casi sono però limitate ai primi giorni successivi all'intervento. Per questo motivo, a meno che vi siano dei motivi particolari, si cerca di ridurre i tempi al minimo indispensabile (5-7 giorni nella nostra pratica). Il disturbo più comune è l'irritazione vescicale, con bruciori e stimoli frequenti, seguito dal dolore al fianco durante la minzione, per reflusso di urina all'interno dello stent. Tutto questo è da considerare come un fatto puramente meccanico/idraulico, non vi sono i presupposti per l'esistenza di una infezione, in assenza di febbre è inutile assumere antibiotici. In genere con pazienza e qualche antidolorifico si riesce ad arrivare alla meta, anche se in alcuni casi si è comunque costretti a rimuovere anzitempo. Non deve invece preoccupare il colore delle urine, che può essere assolutamente variabile per tutto il periodo in cui lo stent è presente e non è predittivo di nulla in particolare, nè nel bene nè nel male. La presenza di tracce di sangue è quasi costante, ma mai si tratta di un sanguinamento importante e rischioso.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 10/08/2020.
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