Flogosi uretrale

Gentilissimi Dottori,
Ho deciso di richiedere un consulto in quanto dopo svariate visite non sono riuscita a venire a capo del mio problema.

A inizio marzo, durante la detersione quotidiana, mi accorgo di avere un gonfiore al meato uretrale, senza però avere nessun altro sintomo.

Contatto la mia ginecologa che sarebbe stata disponibile solo dopo qualche giorno; nel frattempo compare senso di ostacolo alla minzione (ma nessun bruciore) accompagnato da sensazione di peso e algie sovrapubiche.

All'ecografia, la Dottoressa mi diagnostica uretrite con flogosi di 2cm all'introito vaginale.

Sospettando la Clamidia come batterio responsabile, pur non avendo avuto rapporti nei precedenti mesi, mi prescrive Zitromax 500mg per 3gg, più gentamicina da applicare localmente.

Dopo la cura, i sintomi si attenuano solo lievemente, perciò su consiglio della dottoressa, passati 10 giorni eseguo tampone uretrale ed urinocoltura.

Urinocoltura negativa, mentre il tampone risulta positivo per Ureaplasma e negativo per tutti gli altri batteri.

Come l'abbia preso è un mistero, in quanto l'ultimo rapporto risale a novembre scorso e sono molto attenta all'igiene intima.

Mi rivolgo dunque ad un urologo che mi prescrive una cura di Bassado, l'antibiotico più specifico per il suddetto batterio, 2cpr al giorno per 10 giorni.

La situazione sembra pian piano migliorare, ma il gonfiore al meato uretrale persiste, e dopo circa una decina di giorni dalla fine della cura si ripresenta la tensione al basso ventre.

Mi viene suggerito di proseguire con un secondo ciclo di Bassado ed aggiungere Meclon 1000 localmente per 6gg.

Finito il secondo ciclo di Bassado tutti i sintomi "interni" sembrano essere risolti: il senso di ostacolo durante la minizione e la tensione al basso ventre, ed il getto d'urina adesso è continuo e uniforme (non più doppio come in precedenza).

Il meato uretrale però rimane gonfio come due mesi fa; solamente al tatto risulta meno rigido e più mobile.

Attualmente sono in attesa di eseguire un altro tampone per verificare che sia stato debellato l'Ureaplasma.

Vi chiedo dunque, essendo passati ormai più di due mesi: è possibile che pur avendo curato l'infezione, l'infiammazione sia così lenta a scomparire, o sto sbagliando la cura?


Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione ed auguro una buona serata.
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Dr. Franco Fanciullacci Urologo 91 5
Il Suo caso è interessante e anche ben seguito. Secondo il concetto giusto è che infezione e infiammazione non vanno necessariamente di pari passo, soprattutto nel determinare i sintomi . ecco perché mi sentirei tranquillo data la riduzione dei sintomi e, per ora, mi limiterei all'uso di anti-infiammatori anche naturali (curcumina, bromelina ecc. ) + F Lattici (anche locali) + Dieta leggera ecc.
... non penserei al momento a terapie antibiotiche.. infine il mio pensiero è che l'Ureaplasma così come il Mycoplasma non è detto che uno debba prenderlo necessariamente dall'esterno, ma può essere dovuto alla virulentazione/proliferazione dei microorganismi che normalmente sono presenti nella flora batterica vaginale (( a causa di una disbiosi)
Cordialità

Dr. Franco Fanciullacci-Primario Urologo
www.francofanciullacci.it

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