Pelvicalicectasia
Buongiorno, sono una signora di quasi 65 anni che domenica scorsa ha avuto le sue prime coliche renali, precedute da lieve senso di pesantezza in vescica e diminuzione del flusso di urina nei 2 giorni precedenti.
Le coliche sono state trattate inizialmente con 1 cp di Voltfast 50 mg e poi con 2 iniezioni di Voltaren 75 mg.
Dopo 2 giorni ho fatto eco addome completo con il seguente referto (relativo solo alle vie urinarie): "Reni in sede, con dimensioni, morfologia e struttura nella norma.
Pelvicalicectasia a Sn per probabile concrezione calcolotica all'uretere pelvico.
Spots iperecogeni litiasici e microlitiasi endorenali bilateralmente.
Vescica priva di alterazioni ecograficamente apprezzabili".
Al termine dell'indagine l'ecografista mi ha riferito che probabilmente si tratta di un calcolo di quasi 1 cm.
posizionato nella parte finale dell'uretere sinistro, consigliandomi un ulteriore accertamento tramite Tac s.
m.c.
di cui attendo il referto per il 6 maggio p.
v.
Al momento sto bevendo circa 2 l.
di acqua al giorno e non ho particolari fastidi se non qualche occasionale riflesso al tratto lombare e al basso ventre.
In attesa del referto della TAC, chiedo cortesemente se nel mio caso potrebbe funzionare la terapia espulsiva e quanto tempo aspettare l'eventuale eliminazione spontanea del calcolo prima di intervenire in altro modo.
Grazie per il vostro interessamento.
Le coliche sono state trattate inizialmente con 1 cp di Voltfast 50 mg e poi con 2 iniezioni di Voltaren 75 mg.
Dopo 2 giorni ho fatto eco addome completo con il seguente referto (relativo solo alle vie urinarie): "Reni in sede, con dimensioni, morfologia e struttura nella norma.
Pelvicalicectasia a Sn per probabile concrezione calcolotica all'uretere pelvico.
Spots iperecogeni litiasici e microlitiasi endorenali bilateralmente.
Vescica priva di alterazioni ecograficamente apprezzabili".
Al termine dell'indagine l'ecografista mi ha riferito che probabilmente si tratta di un calcolo di quasi 1 cm.
posizionato nella parte finale dell'uretere sinistro, consigliandomi un ulteriore accertamento tramite Tac s.
m.c.
di cui attendo il referto per il 6 maggio p.
v.
Al momento sto bevendo circa 2 l.
di acqua al giorno e non ho particolari fastidi se non qualche occasionale riflesso al tratto lombare e al basso ventre.
In attesa del referto della TAC, chiedo cortesemente se nel mio caso potrebbe funzionare la terapia espulsiva e quanto tempo aspettare l'eventuale eliminazione spontanea del calcolo prima di intervenire in altro modo.
Grazie per il vostro interessamento.
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La invitiamo a leggere questo nostro articolo che tratta in modo approfondito queste situazioni:
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
La TAC chiarirà posizione e dimensioni del calcolo, che l'ecografia tende in genere a sovrastimare di un 25%. Comunque non si tratta di un calcolo così piccolo e la sua possibilità di espulsione spontanea è modesta. La terapia "espulsiva" viene comunque in genere consigliata in questi casi, valutando ovviamenete l'evoluzione dei sintomi e la possibile comparsa di complicazioni. Come avrà letto nell'articolo, in linea di massima in queste situazioni noi SCONSIGLIAMO di assumere molti liquidi per evitare un sovraccarico renale e la sgradia ricomparsa di sintomi. La progressione del calcolo non avviene infatti mai grazie alla spinta da tergo del flusso urinario, ma solo grazie alla compiacenza delle pareti dell'uretere. Questo perché il calcolo non è liscio e regolare come un pallino da caccia, ma perlopiù irregolare e spinoso, quindi molto soggetto ad aggrapparsi alla mucosa, in particolare nel tratto terminale che è sempre il più stretto di tutto il decorso.
https://www.medicitalia.it/minforma/urologia/1194-coliche-renali-trattare-i-sintomi-o-risolvere-il-problema.html
La TAC chiarirà posizione e dimensioni del calcolo, che l'ecografia tende in genere a sovrastimare di un 25%. Comunque non si tratta di un calcolo così piccolo e la sua possibilità di espulsione spontanea è modesta. La terapia "espulsiva" viene comunque in genere consigliata in questi casi, valutando ovviamenete l'evoluzione dei sintomi e la possibile comparsa di complicazioni. Come avrà letto nell'articolo, in linea di massima in queste situazioni noi SCONSIGLIAMO di assumere molti liquidi per evitare un sovraccarico renale e la sgradia ricomparsa di sintomi. La progressione del calcolo non avviene infatti mai grazie alla spinta da tergo del flusso urinario, ma solo grazie alla compiacenza delle pareti dell'uretere. Questo perché il calcolo non è liscio e regolare come un pallino da caccia, ma perlopiù irregolare e spinoso, quindi molto soggetto ad aggrapparsi alla mucosa, in particolare nel tratto terminale che è sempre il più stretto di tutto il decorso.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#4]
Utente
Buongiorno gentile dottore, trascrivo di seguito il referto della TC:
"Surreni e reni nei limiti. Non segni di stasi urinaria. Nello scavo pelvico la vescica è discretamente espansa con pareti pressoché simmetriche; nella parete posterolaterale di sinistra, nella possibile sede del meato ureterale di questo lato, è presente minuta calcificazione".
Secondo lei, dottore, la minuta calcificazione rilevata nella TC è sovrapponibile al calcolo rilevato nella precedente Ecografia? Non sarebbe opportuno richiedere all'ecografista di indicarne la misura?
Infine vorrei sapere, se possibile, qual è il farmaco più efficace tra gli alfabloccanti usati per la terapia espulsiva.
Grazie mille per la sua risposta.
"Surreni e reni nei limiti. Non segni di stasi urinaria. Nello scavo pelvico la vescica è discretamente espansa con pareti pressoché simmetriche; nella parete posterolaterale di sinistra, nella possibile sede del meato ureterale di questo lato, è presente minuta calcificazione".
Secondo lei, dottore, la minuta calcificazione rilevata nella TC è sovrapponibile al calcolo rilevato nella precedente Ecografia? Non sarebbe opportuno richiedere all'ecografista di indicarne la misura?
Infine vorrei sapere, se possibile, qual è il farmaco più efficace tra gli alfabloccanti usati per la terapia espulsiva.
Grazie mille per la sua risposta.
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Sarebbe necessario valutare direttamente le immagini, ma la definizione "minuta" ci fa pensare a dimensioni inferiori ai 3 mm, che in ecografia (che in genere sovrastima) potrebbero risultate anche 4-4 mm. A questo punto, in assenza di sintomi importanti, pare opportuno insistere con la terapia espulsiva, a questo riguardo non vi sono particolari preferenze tra gli alfa litici. Se non si apprezza direttamente l'espulsione, come molto probabile, bisognerà comunque ripetere una ecografia tra 3 settimane circa.
[#11]
Un calcolo di 5 mm ha discrete possibilità di espulsione spontanea, specie se aiutato da una terapia idonea. Ovviamente l’espulsione deve avvenire entro un tempo determinato, che anche in assenza di disturbi particolari non può comunque superare le 4-6 settimane. Ovvero se una successiva ecografia ci dimostrasse tra un mese che il calcolo è ancora presente, bisognerà valutare le indicazioni ad un semplice intervento endoscopico per la sua rimozione. Abbiamo già scritto che, specie nella donna, è abbastanza raro che il calcolo venga materialmente recuperato, pertanto ci si può unicamente basare sugli esiti dell’ecografia ripetuta. Abbiamo anche già scritto che, dal nostro punto di vista, in questa fase espulsiva una eccessiva introduzione di liquidi (anche se teoricamente consigliata a fin di bene) rischia di essere controproducente mettendo il rene sotto carico eccessivo in presenza di una ostruzione al deflusso dell’urina.
[#13]
Utente
Buonasera dottore, dopo appena 2 giorni dall'inizio della terapia espulsiva con Tamsulosina, verso le 13:00 di oggi ho sentito un leggero dolore al basso ventre che si è poi concentrato al fianco sinistro con riflesso davanti e dietro e un senso di addormentamento alla gamba sinistra. È cominciato poi un leggero stimolo ad urinare, sempre più forte e frequente. Poiché dopo circa 1 ora e mezza anche il dolore sembrava aumentare, ho preso una cp di Voltfast 50 mg e nel giro di un'ora il dolore è diminuito fino a calmarsi. Adesso è rimasto un fastidio continuo al basso ventre a sinistra e alla zona lombare. Inoltre continuo a sentire un forte peso sopra il pube e lo stimolo ad urinare di frequente anche se l'emissione di urina è poca (durante la colica non ho bevuto molto).
Secondo lei è possibile che la terapia espulsiva abbia già prodotto un suo effetto dopo soli 2 giorni?
Grazie per l'attenzione.
Secondo lei è possibile che la terapia espulsiva abbia già prodotto un suo effetto dopo soli 2 giorni?
Grazie per l'attenzione.
[#14]
I disturbi che ci riferisce parrebbero ascrivibili alla tipica "sintomatologia espulsiva" che si instaura quando il calcolo si trova nell'ultimo tratto del'uretere, quello che attraversa la parete della vescica (cosiddetto tratto intramurale). Da qui in avanti serve solo un po' di fortuna ed ottimismo, ma certezze purtroppo non ve ne sono. In effetti questo è il tratto naturalmente più ristretto e meno compiacente di tutto l'uretere.
[#16]
Utente
Buongiorno gentile dottore, volevo informarla che -a 10 giorni dalla terapia con Tamsulosina- stamattina ho espulso un calcolo di mm. 5 3 2 a forma di chicco di riso, colore giallastro e consistenza friabile. Non so se sia il caso di farlo analizzare, visto che nell'esame dell'urina di sei mesi fa erano risultati numerosi cristalli di ossalato di calcio e un pH pari a 6,5.
Inoltre vorrei sapere se è il caso di ripetere ecografia considerando che la prima del 29 aprile scorso aveva evidenziato anche "Spots iperecogeni litiasici e microlitiasi endorenali bilateralmente".
Molte grazie
Inoltre vorrei sapere se è il caso di ripetere ecografia considerando che la prima del 29 aprile scorso aveva evidenziato anche "Spots iperecogeni litiasici e microlitiasi endorenali bilateralmente".
Molte grazie
Questo consulto ha ricevuto 19 risposte e 2.9k visite dal 03/05/2020.
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