Un tumore al rene sinistro
Vorrei sottoporvVi il caso di mia madre di 64 anni, prossimi 65 ad agosto, la quale circa venti giorni fa ha avuto alcuni episodi di ematuria; di qui una serie di accertamenti (Ecografia, Tac) che hanno diagnosticato un tumore al rene sinistro.-
Riporto esattamente il referto tac:
“Il quadro RM è caratterizzato dalla presenza di formazione espansiva solida di significato eterologo del terzo superore del rene sinistro, del diametro di circa 4,5 cm. a struttura disomogenea con estesi fenomeni di necrosi colliquativa centrale.-
La neoformazione sembra infiltrare calici del gruppo superiore ma non la vena renale omolaterale.
Fini irregolarità del profilo capsulare e del tessuto cellulare lasso perirenale posteriore.
Rene destro di dimensioni assai ridotte con funzionalità residua ancora conservata.
Piccole formazioni nodulari di sospetto significato ripetitivo si aprezzano in corrispondenza del lobo medio e del segmento apicale del lobo inferiore di sinistra, del diametro inferiore ad 1 cm.
Assenti linfoadenopatie ilomediastiniche, ascellari, addominopelviche od inguinali.
Non versamento pleurico, né ascitico.
Fegato, milza, pancreas e surreni come di norma.
Assenti lesioni espansive endopelviche.
Vescica come di norma.
Integri i piani perineali”.-
Mia madre è in buone condizioni di salute, al di là del “diabete mellito” e un po’ di “ipertensione”; ad ogni buon conto le dette patologie sono controllate con terapia farmacologica (no insulina); ha una vita di relazione normale e quei fenomeni di ematuria prima riferiti, ad oggi non si sono ripetuti.-
Al momento la paziente non sa nulla dell’esito della tac.
Dai primi consulti in sede, mi è stato riferito dai chirurghi urologi che occorre una nefrectomia radicale (al di là della possibile condanna alla dialisi, attesa la ridotta funzionalità dell’altro rene bilaterale), in metodologia tradizionale (a cielo aperto) o laparascopica (sconsigliata quest’ultima perché trattasi di tumore del terzo superiore del rene sinistro); sulle “formazioni nodulari sospette”, qualcuno le esclude, altri no (sembrano metastasi, ma non ne sono sicuri);
Che fare?
E’ opportuno fare ulteriori accertamenti diagnostici sulla natura della “formazione espansiva solida di significato eterologo” ? E sulle “formazioni nodulari sospette”? E’ opportuno un consulto oncologico nonostante tre chirurghi urologi hanno riferito trattarsi di un tumore maligno?
E se il trattamento chirurgico è necessario si può pensare ad una nefrectomia parziale e non radicale per una qualità di vita differente (no dialisi)? In laparoscopia o no?
Sarei grato se ottenessi una risposta a breve per le ovvie considerazioni del caso.
Se ritenete opportuno potrei farVi avere la tac.-.- Grazie in ogni caso.-
Cordiali saluti.-
27marzo 2009
Riporto esattamente il referto tac:
“Il quadro RM è caratterizzato dalla presenza di formazione espansiva solida di significato eterologo del terzo superore del rene sinistro, del diametro di circa 4,5 cm. a struttura disomogenea con estesi fenomeni di necrosi colliquativa centrale.-
La neoformazione sembra infiltrare calici del gruppo superiore ma non la vena renale omolaterale.
Fini irregolarità del profilo capsulare e del tessuto cellulare lasso perirenale posteriore.
Rene destro di dimensioni assai ridotte con funzionalità residua ancora conservata.
Piccole formazioni nodulari di sospetto significato ripetitivo si aprezzano in corrispondenza del lobo medio e del segmento apicale del lobo inferiore di sinistra, del diametro inferiore ad 1 cm.
Assenti linfoadenopatie ilomediastiniche, ascellari, addominopelviche od inguinali.
Non versamento pleurico, né ascitico.
Fegato, milza, pancreas e surreni come di norma.
Assenti lesioni espansive endopelviche.
Vescica come di norma.
Integri i piani perineali”.-
Mia madre è in buone condizioni di salute, al di là del “diabete mellito” e un po’ di “ipertensione”; ad ogni buon conto le dette patologie sono controllate con terapia farmacologica (no insulina); ha una vita di relazione normale e quei fenomeni di ematuria prima riferiti, ad oggi non si sono ripetuti.-
Al momento la paziente non sa nulla dell’esito della tac.
Dai primi consulti in sede, mi è stato riferito dai chirurghi urologi che occorre una nefrectomia radicale (al di là della possibile condanna alla dialisi, attesa la ridotta funzionalità dell’altro rene bilaterale), in metodologia tradizionale (a cielo aperto) o laparascopica (sconsigliata quest’ultima perché trattasi di tumore del terzo superiore del rene sinistro); sulle “formazioni nodulari sospette”, qualcuno le esclude, altri no (sembrano metastasi, ma non ne sono sicuri);
Che fare?
E’ opportuno fare ulteriori accertamenti diagnostici sulla natura della “formazione espansiva solida di significato eterologo” ? E sulle “formazioni nodulari sospette”? E’ opportuno un consulto oncologico nonostante tre chirurghi urologi hanno riferito trattarsi di un tumore maligno?
E se il trattamento chirurgico è necessario si può pensare ad una nefrectomia parziale e non radicale per una qualità di vita differente (no dialisi)? In laparoscopia o no?
Sarei grato se ottenessi una risposta a breve per le ovvie considerazioni del caso.
Se ritenete opportuno potrei farVi avere la tac.-.- Grazie in ogni caso.-
Cordiali saluti.-
27marzo 2009
[#1]
caro utente, penso che diagnosi sia stata fatta, e come detto dai colleghi l'unica cura è l'asporatzione chirurgica del rene.
per quanto riguarada il tipo di intervento, i risultati sono gli stessi, quello laparoscopico ha il vantaggio di una migliore degenza post operatoria.
cmq le consiglio di seguire le indicazioni dei colleghi che la seguono che sono ben orientati
per quanto riguarada il tipo di intervento, i risultati sono gli stessi, quello laparoscopico ha il vantaggio di una migliore degenza post operatoria.
cmq le consiglio di seguire le indicazioni dei colleghi che la seguono che sono ben orientati
Dott. Giuseppe Quarto. Urologo andrologo
rep urologia Ist. tumori Napoli fond Pascale
www.andrologo-urologo.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.2k visite dal 28/03/2009.
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