Testicolo sinistro dolorante / sangue nel liquido seminale
Buongiorno,
da qualche settimana lamento un'alterazione della colorazione del mio liquido seminale (arancione intenso) e delle secrezioni molto costanti di un liquido molto simili a quello pre-eiaculatorio.
Poiché seguo una cura contro la calvizie (finasteride + minoxidil + integratore Aros) la prima cosa che ho fatto è stata quella di chiarire la situazione al mio medico tricologo curante il quale però mi ha detto che la cura che sto facendo può alterare la consistenza del liquido seminale ma non la colorazione. Mi ha dunque suggerito di procedere con esame colturale + antibiograma che ho poi girato al mio medico di base. L'esame però è stato negativo. Dopo un consulto tra il mio medico di base ed un suo collega urologo, mi viene diagnosticato che la presenza del sangue nel liquido seminale è probabilmente dovuto alla rottura di qualche capillare delle vescicole seminali. Mi viene dunque detto di stare a riposo e che sarebbe poi passato. Due giorni dopo appena però (questo lunedì pomeriggio) sono iniziati dei dolori al testicolo sinistro dapprima lievi fino ad intensificarsi sempre più (su una scala da 1 a 10 dire che il dolore spazia da 3 a 7/8 su 10).
La situazione ora è questa:
il testicolo sinistro si gonfiato, sembra molto infiammato, e mi fa abbastanza male.
La parte dello scroto del testicolo sinistro è più calda ed arrossata rispetto a quello destro.
Riesco ad attenuare un pò il dolore quando sono sdraiato (specialmente se applico degli del ghiaccio), trovo invece più doloroso stare seduto ed ancor di più in piedi. Quando lo tocco sento dei rigonfiamenti/tumefazioni sotto (abbastanza grande) e dietro il testicolo (che sono poi i punti in cui mi fa più male toccandolo).
Ad Aprile 2016 (ultima visita che ho effettuato) mi era stato diagnosticato al testicolo sinistro la presenza di flebectasie diffuse, interessate da reflusso breve al Valsalva, suggestive per varicocele di 1 - 2 grado.
Nel 2013 sono stato operato invece di orchidopessi bilaterale.
In virtù di questo il medico di base ha escluso che possa essere il varicocele e mi ha prescritto una cura per l'orchite: "CIPROXIN 500 1 compressa due volte al giorno per sei giorni, BRUFEN 1 bustina dopo pranzo e cena per tre giorni e poi solo 1 dopo un pasto per altri 3 giorni.
Stare a riposo, ogni trauma anche piccolo può dar fastidio, e potrebbero essere utili impacchi freddi sullo scroto.
"
Mi fido del mio medico di base, però sono molto preoccupato perché mi ha diagnosticato il tutto senza vedermi (l'urologia non è poi la sua specializzazione sebbene abbia chiesto consulto ad un suo collega urologo) e ad oggi il dolore mi sembra più intenso rispetto a ieri.
Proprio in virtù di questo sono preoccupato che possa essere qualcosa di più grave, ed è il motivo per cui cerco il vostro parere.
Se dovesse peggiorare (oltre ovviamente ad avvisare il mio medico) consigliate in caso di andare al pronto soccorso?
Grazie davvero tante poi per tutto quello che state facendo.
Grazie mille
da qualche settimana lamento un'alterazione della colorazione del mio liquido seminale (arancione intenso) e delle secrezioni molto costanti di un liquido molto simili a quello pre-eiaculatorio.
Poiché seguo una cura contro la calvizie (finasteride + minoxidil + integratore Aros) la prima cosa che ho fatto è stata quella di chiarire la situazione al mio medico tricologo curante il quale però mi ha detto che la cura che sto facendo può alterare la consistenza del liquido seminale ma non la colorazione. Mi ha dunque suggerito di procedere con esame colturale + antibiograma che ho poi girato al mio medico di base. L'esame però è stato negativo. Dopo un consulto tra il mio medico di base ed un suo collega urologo, mi viene diagnosticato che la presenza del sangue nel liquido seminale è probabilmente dovuto alla rottura di qualche capillare delle vescicole seminali. Mi viene dunque detto di stare a riposo e che sarebbe poi passato. Due giorni dopo appena però (questo lunedì pomeriggio) sono iniziati dei dolori al testicolo sinistro dapprima lievi fino ad intensificarsi sempre più (su una scala da 1 a 10 dire che il dolore spazia da 3 a 7/8 su 10).
La situazione ora è questa:
il testicolo sinistro si gonfiato, sembra molto infiammato, e mi fa abbastanza male.
La parte dello scroto del testicolo sinistro è più calda ed arrossata rispetto a quello destro.
Riesco ad attenuare un pò il dolore quando sono sdraiato (specialmente se applico degli del ghiaccio), trovo invece più doloroso stare seduto ed ancor di più in piedi. Quando lo tocco sento dei rigonfiamenti/tumefazioni sotto (abbastanza grande) e dietro il testicolo (che sono poi i punti in cui mi fa più male toccandolo).
Ad Aprile 2016 (ultima visita che ho effettuato) mi era stato diagnosticato al testicolo sinistro la presenza di flebectasie diffuse, interessate da reflusso breve al Valsalva, suggestive per varicocele di 1 - 2 grado.
Nel 2013 sono stato operato invece di orchidopessi bilaterale.
In virtù di questo il medico di base ha escluso che possa essere il varicocele e mi ha prescritto una cura per l'orchite: "CIPROXIN 500 1 compressa due volte al giorno per sei giorni, BRUFEN 1 bustina dopo pranzo e cena per tre giorni e poi solo 1 dopo un pasto per altri 3 giorni.
Stare a riposo, ogni trauma anche piccolo può dar fastidio, e potrebbero essere utili impacchi freddi sullo scroto.
"
Mi fido del mio medico di base, però sono molto preoccupato perché mi ha diagnosticato il tutto senza vedermi (l'urologia non è poi la sua specializzazione sebbene abbia chiesto consulto ad un suo collega urologo) e ad oggi il dolore mi sembra più intenso rispetto a ieri.
Proprio in virtù di questo sono preoccupato che possa essere qualcosa di più grave, ed è il motivo per cui cerco il vostro parere.
Se dovesse peggiorare (oltre ovviamente ad avvisare il mio medico) consigliate in caso di andare al pronto soccorso?
Grazie davvero tante poi per tutto quello che state facendo.
Grazie mille
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Gli effetti della finasteride sull’apparato genitale del giovane (somministrata per motivi tricologici) possono essere talora particolari e considerevoli, questo è ben noto da tempo alll’urologo. Ad occhio la sua situazione potrebbe essere interpretata come una irritazione della prostata (non necessariamente su base infettiva) evoluta in una epididimite. L’assenza di febbre e la negatività della spermiocoltura potrebbe confermarci che non vi sia una reale infezione in atto. Tutto questo ha una certa coerenza sul piano teorico, ma la valutazione diretta è comunque imprescindibile. Anche se possiamo comprenderne in parte le ragioni legate al complesso momento che stiamo vivendo, ci turba abbastanza che fino ad ora lei sia stato curato solo a distanza . Se è vero che le manifestazioni non possono far pensare a qualcosa di veramente pericoloso, solo una definizione diagnostica più completa potrebbe assicurarci che si stia agendo per il meglio. Pertanto, se non è possibile farlo altrimenti, per sua tranquillità le consiglieremmo certamente di andare al pronto soccorso di un ospedale in cui vi sia una guardia urologica attiva. Senz’altro e fin d’ora riterremmo di considerare la sospensione della finasteride.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 934 visite dal 03/04/2020.
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