Infiammazione della prostata e sgocciolamento urinario post minzione
Salve, Marco 30 anni, atleta, no alcool, no fumo.
Il sintomo che mi ha allarmato è stato un fastidioso e invalidante quotidiano sgocciolamento post minzione per circa 10 minuti (seppur poche gocce di piccola entità) ed un aumento della incontinenza.
Per tali motivi mi sono recato da un urologo, il quale dopo ecg prostatica, vescicale, renale e flussometria non ha rivelato nulla, per cui ha prescritto iproben per 3 mesi per i sintomi.
A distanza di 15 giorni i sintomi non migliorano se non peggiorano con qualche dolore/bruciorino localizzato all'interno dell'uretra, vado a visita da un andrologo il quale dopo una visita rettale manuale mi diagnostica una forte infiammazione prostatica (ma definendola non ancora prostatite), mi ha prescritto antibiotico e deflan per 10gg, + perlaprott.
Ho evitato la cura cortisonica e per qualche giorno ho preso flaminase, ma di tutto l'antibiotico sembrava avermi giovato, tant'è che i sintomi sparirono ma provocandomi una brutta diarrea e ulteriore ingrossamento emmoroidario, concluso il ciclo antibiotico i sintomi sono tornati, peggiorando altri aspetti.
Ho trovato sollievo intestinale ed emoroidale aggiungendo alla sola terapia della serenoa vit.
c e camomilla la sera, il ché mi ha giovato anche nel sintomo del gocciolamento (quasi sparito).
Chiedo quale sarebbe la terapia + opportuna per intervenire sui sintomi?
Faccio un ulteriore riflessione, ho notato ché con un'eiaculazione prolungata, i sintomi tornano pesantemente, provocandomi anche una forte stanchezza fino al giorno seguente, un'eiaculazione in pochi minuti, provoca un leggero rit.
al gocciolamento e un piccolo bruciore uretrale nel giorno seguente.
Ho notato che i sintomi quindi variano in base all'atto.
Tant'è che credo di aver provocato io questi sintomi, separato dalla mia compagnia per insonnia e nervosismo ho trovato sollievo nell'atto manuale per circa 2 mesi, in una ultima cadenza quasi giornaliera di una o 2 volte al dì; da considerare che da sempre ho un'eiaculazione tardiva con rapporti anche dopo i 30 min e difficoltà a raggiungere l'orgasmo.
A 30 anni mi consigliate i voti?! Insomma mi chiedo se la migliore terapia sarebbe l'astinenza prolungata?
(2 anni fa ho eseguito per mia premura un'ecg rettale con perfetto stato prostatico), oggi sono a 30 giorni di serenoa, chiedo consulto sui sintomi e la terapia più adeguata sopratutto per eliminare il post minzione?
Grazie.
Il sintomo che mi ha allarmato è stato un fastidioso e invalidante quotidiano sgocciolamento post minzione per circa 10 minuti (seppur poche gocce di piccola entità) ed un aumento della incontinenza.
Per tali motivi mi sono recato da un urologo, il quale dopo ecg prostatica, vescicale, renale e flussometria non ha rivelato nulla, per cui ha prescritto iproben per 3 mesi per i sintomi.
A distanza di 15 giorni i sintomi non migliorano se non peggiorano con qualche dolore/bruciorino localizzato all'interno dell'uretra, vado a visita da un andrologo il quale dopo una visita rettale manuale mi diagnostica una forte infiammazione prostatica (ma definendola non ancora prostatite), mi ha prescritto antibiotico e deflan per 10gg, + perlaprott.
Ho evitato la cura cortisonica e per qualche giorno ho preso flaminase, ma di tutto l'antibiotico sembrava avermi giovato, tant'è che i sintomi sparirono ma provocandomi una brutta diarrea e ulteriore ingrossamento emmoroidario, concluso il ciclo antibiotico i sintomi sono tornati, peggiorando altri aspetti.
Ho trovato sollievo intestinale ed emoroidale aggiungendo alla sola terapia della serenoa vit.
c e camomilla la sera, il ché mi ha giovato anche nel sintomo del gocciolamento (quasi sparito).
Chiedo quale sarebbe la terapia + opportuna per intervenire sui sintomi?
Faccio un ulteriore riflessione, ho notato ché con un'eiaculazione prolungata, i sintomi tornano pesantemente, provocandomi anche una forte stanchezza fino al giorno seguente, un'eiaculazione in pochi minuti, provoca un leggero rit.
al gocciolamento e un piccolo bruciore uretrale nel giorno seguente.
Ho notato che i sintomi quindi variano in base all'atto.
Tant'è che credo di aver provocato io questi sintomi, separato dalla mia compagnia per insonnia e nervosismo ho trovato sollievo nell'atto manuale per circa 2 mesi, in una ultima cadenza quasi giornaliera di una o 2 volte al dì; da considerare che da sempre ho un'eiaculazione tardiva con rapporti anche dopo i 30 min e difficoltà a raggiungere l'orgasmo.
A 30 anni mi consigliate i voti?! Insomma mi chiedo se la migliore terapia sarebbe l'astinenza prolungata?
(2 anni fa ho eseguito per mia premura un'ecg rettale con perfetto stato prostatico), oggi sono a 30 giorni di serenoa, chiedo consulto sui sintomi e la terapia più adeguata sopratutto per eliminare il post minzione?
Grazie.
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Dr. Giovanni Beretta
Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo
56.7k 1.2k
Gentile lettore,
quando sono presenti queste "problematiche andro-urologiche , oltre alle indicazioni mirate terapeutiche che solo il suo andrologo od urologo le può dare, utile seguire anche alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale:
1) vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;
2) limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc.;
3) lo stesso vale per le bevande come il caffè, il tè, le bibite gassate od alcoliche;
4) altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
5) combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
6) se si fuma, spegnere la sigaretta perché la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
7) infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Si ricordi comunque che sempre la visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per poterle dare un’indicazione terapeutica corretta e che i consigli forniti via internet vanno sempre intesi come meri suggerimenti di comportamento.
Un cordiale saluto.
quando sono presenti queste "problematiche andro-urologiche , oltre alle indicazioni mirate terapeutiche che solo il suo andrologo od urologo le può dare, utile seguire anche alcune indicazioni di tipo dietetico-comportamentale:
1) vita sessuale regolare, non lunghi periodi di astinenza;
2) limitare l'assunzione di alcuni alimenti tipo cioccolato, uova, frutta secca, formaggi stagionati, ecc.;
3) lo stesso vale per le bevande come il caffè, il tè, le bibite gassate od alcoliche;
4) altra cosa importante è bere con intelligenza ad esempio durante tutto l'arco della giornata sono consigliati almeno 2 litri di liquidi, soprattutto acqua (se non esistono altre controindicazioni di ordine generale), smettendo però di bere almeno tre-quattro ore prima di andare a letto;
5) combattere la stitichezza quindi fare una dieta ricca di fibre e praticare una regolare attività fisica;
6) se si fuma, spegnere la sigaretta perché la nicotina ha un'azione irritante sulla vescica;
7) infine ultimo consiglio, ma non meno importante, quello di ascoltare sempre attentamente il proprio medico di famiglia e lo specialista urologo che la stanno seguendo.
Si ricordi comunque che sempre la visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per poterle dare un’indicazione terapeutica corretta e che i consigli forniti via internet vanno sempre intesi come meri suggerimenti di comportamento.
Un cordiale saluto.
Giovanni Beretta M.D.
http://andrologiamedica.org/prenota-consulto-online/
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.2k visite dal 26/03/2020.
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