Dolore al bacino da seduto
Sono un ragazzo di 29 anni.
Intorno al 10 febbraio ho cominciato ad avvertire un dolore intorno al pube che si presentava solo stando seduto, mai in piedi o sdraiato.
Pensando fosse semplice stanchezza dopo qualche giorno ho comprato un cuscino imbottito e più o meno la cosa si è tranquillizzata.
Al termine della settimana il dolore era praticamente passato e poi è sparito per 2 settimane.
Il dolore è ritornato i primi di marzo accompagnato da altri disturbi.
La sera del 2 ho avuto la costante urgenza di svuotare la vescica protrattasi fino alle 3 di notte, in due occasioni quella settimana ho avuto dolore durante la minzione, frequenti sensazioni di prurito all'uretra e nel weekend una riduzione del flusso urinario; il tutto accompagnato da qualche altro disturbo come la sensazione tavolta di avere delle emorroidi.
Quest'ultimo è molto interessante perché prima di riapparire a marzo era comparso nei primi giorni di febbraio (e solo nei primi giorni di febbraio) immediatamente dopo un'influenza intestinale.
Data la situazione, il 5 marzo sono stato dal medico di famiglia.
Tramite un'esplorazione rettale ha concluso che non ci sono emorroidi né niente di preoccupante e detto che si trattava probabilmente di prostatite e ipotizzato che l'irritazione sia dovuta sia all'influenza intestinale che al colon irritabile, di cui soffro.
Mi ha suggerito di prendere l'Aulin per qualche giorno (che ha funzionato per il dolore da seduto), mi ha dato delle particolari indicazioni alimentari e detto di aspettare perché probabilmente per guarire ci vorrà del tempo.
Nel mentre mi ha suggerito di fare un'ecografia all'addome inferiore.
Con il referto "Prostata in sede anatomica di dimensioni conservate; l'ecostruttura ghiandolare risulta disomogenea con fini calcificazioni mediane" il 9 marzo sono ritornato dal medico che mi ha detto che non c'è bisogno di altre indagini ma solo di aspettare che guarisca (stavo in realtà già meglio).
Per le due settimane successive non ho avuto alcun fastidio.
Il dolore da seduto si è ripresentato domenica, stavolta molto meno fastidioso ma persiste ancora oggi.
Sempre da domenica tutte le notti o al massimo la mattina presto mi sono svegliato con la vescica piena e l'urgenza di andare in bagno.
Ora, in una situazione normale avrei già prenotato una visita dall'urologo due settimane fa ma, dato il lockdown e trovandomi al momento dai miei genitori che proprio giovani non sono, ho preferito restare a casa.
D'altra parte la situazione è tendenzialmente gestibile.
Ad ogni modo, alla luce di questa per niente sintentica descrizione dei disturbi che saltuariamente si ripresentano da un mese e mezzo c'è ragione di pensare che sia qualcosa di più preoccupante?
È normale che, se di prostatite si tratta, ancora non sia guarita?
È ragionevole aspettare, per non rischiare, la fine delle misure restrittive per il coronavirus (o quanto meno procedere intorno a metà aprile, se tutto resta uguale) per fare altre visite e/o analisi?
Intorno al 10 febbraio ho cominciato ad avvertire un dolore intorno al pube che si presentava solo stando seduto, mai in piedi o sdraiato.
Pensando fosse semplice stanchezza dopo qualche giorno ho comprato un cuscino imbottito e più o meno la cosa si è tranquillizzata.
Al termine della settimana il dolore era praticamente passato e poi è sparito per 2 settimane.
Il dolore è ritornato i primi di marzo accompagnato da altri disturbi.
La sera del 2 ho avuto la costante urgenza di svuotare la vescica protrattasi fino alle 3 di notte, in due occasioni quella settimana ho avuto dolore durante la minzione, frequenti sensazioni di prurito all'uretra e nel weekend una riduzione del flusso urinario; il tutto accompagnato da qualche altro disturbo come la sensazione tavolta di avere delle emorroidi.
Quest'ultimo è molto interessante perché prima di riapparire a marzo era comparso nei primi giorni di febbraio (e solo nei primi giorni di febbraio) immediatamente dopo un'influenza intestinale.
Data la situazione, il 5 marzo sono stato dal medico di famiglia.
Tramite un'esplorazione rettale ha concluso che non ci sono emorroidi né niente di preoccupante e detto che si trattava probabilmente di prostatite e ipotizzato che l'irritazione sia dovuta sia all'influenza intestinale che al colon irritabile, di cui soffro.
Mi ha suggerito di prendere l'Aulin per qualche giorno (che ha funzionato per il dolore da seduto), mi ha dato delle particolari indicazioni alimentari e detto di aspettare perché probabilmente per guarire ci vorrà del tempo.
Nel mentre mi ha suggerito di fare un'ecografia all'addome inferiore.
Con il referto "Prostata in sede anatomica di dimensioni conservate; l'ecostruttura ghiandolare risulta disomogenea con fini calcificazioni mediane" il 9 marzo sono ritornato dal medico che mi ha detto che non c'è bisogno di altre indagini ma solo di aspettare che guarisca (stavo in realtà già meglio).
Per le due settimane successive non ho avuto alcun fastidio.
Il dolore da seduto si è ripresentato domenica, stavolta molto meno fastidioso ma persiste ancora oggi.
Sempre da domenica tutte le notti o al massimo la mattina presto mi sono svegliato con la vescica piena e l'urgenza di andare in bagno.
Ora, in una situazione normale avrei già prenotato una visita dall'urologo due settimane fa ma, dato il lockdown e trovandomi al momento dai miei genitori che proprio giovani non sono, ho preferito restare a casa.
D'altra parte la situazione è tendenzialmente gestibile.
Ad ogni modo, alla luce di questa per niente sintentica descrizione dei disturbi che saltuariamente si ripresentano da un mese e mezzo c'è ragione di pensare che sia qualcosa di più preoccupante?
È normale che, se di prostatite si tratta, ancora non sia guarita?
È ragionevole aspettare, per non rischiare, la fine delle misure restrittive per il coronavirus (o quanto meno procedere intorno a metà aprile, se tutto resta uguale) per fare altre visite e/o analisi?
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La caratteristica principale della prostatite è proprio quella di non "guarire subito" come invece tutti, noi specialisti compresi, desidereremmo ardentemente! Pe r quanto rigiarda il suo caso, riteniamo che sia stato gestito in modo puntuale ed intelligente dal suo medico curante, che non le ha somministrato erroneamente antibiotici, come è invece purtroppo così abituale. La valutazione specialistica diretta è comunque opportuna, ma certamente non urgente, potrà tranquillamente rimandarla a tempi migliori.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
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Utente
Buonasera. Scrivo qui perché non sono riuscito a mettermi in contatto con il mio medico (riproverò domani). Da ieri sera oltre ai sintomi sopra citati (che comunque si sono leggermente attenuati) sto avvertendo un dolore più o meno costante all'inguine destro che tende a calmarsi con l'aulin per qualche ora. È ragionevole assumere che sia dovuto sempre alla prostatite?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.3k visite dal 25/03/2020.
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