Infezione urinaria

Buongiorno,
Sono un uomo di 40 anni (forse è utile precisare che sono in terapia con l'immunosoppressore Ustekinumab per morbo di Crohn).
Il 10 febbraio ho avuto un rapporto sessuale occasionale, il rapporto orale è stato senza preservativo, mentre la penetrazione è stata con il preservativo.
Qualche giorno dopo ho cominciato ad avvertire bruciore durante la minzione, e dopo aver urinato avevo come la sensazione che qualche goccia di urina fosse rimasta nel pene, dandomi intenso fastidio.
Inoltre quando finito di fare la pipì non riuscivo a spingere bene fuori le ultime gocce.

Dopo averne parlato con il mio medico di base abbiamo deciso di fare la terapia antibiotica con mezzo grammo di ceftriaxone intra muscolo + 2 grammi di azitromicina in un' unica somministrazione.
Dopo questa terapia per qualche giorno i sintomi sono regrediti, ma a distanza di circa una settimana sono tornati, anche se più sfumati rispetto a prima, e soprattutto c'erano dei giorni nei quali la situazione era migliore, e degli altri invece nei quali i sintomi erano più forti.
Nell'ultima settimana mi è anche capitato di avere 2 episodi di sudorazione notturna accompagnata da sensazione di avere un po di febbre, e ho di nuovo bruciore alla minzione, difficoltà a spingere fuori l'ultima urina, e sensazione che qualche goccia di urina mi rimanga sempre nel pene; invece non ho mai avuto perdite dal pene.
Avevo prenotato una visita con l'urologo, ma purtroppo a causa di questa situazione di blocco per il coronavirus non sono andato, anche se ora me ne pento.
Comunque oggi ho parlato al telefono con una mia vecchia compagna di scuola che fa la Dermatologa, la quale, (pur precisando che nel mio caso è meglio sentire il parere dell'urologo), mi ha detto che posso eseguire l'esame gonorrea NAAT e clamidia NAAT, e nel frattempo prendere azitromicina 1 grammo per 3 giorni consecutivi, da ripetere dopo 1 settimana.
Nel frattempo ho provato a prendere un appuntamento per visita urologica, ma al momento è tutto bloccato.
Confesso di essere piuttosto preoccupato, e mi faccio una colpa di aver sottovalutato la situazione.

Volevo chiedere pertanto una vostra opinione sulle analisi e sulla terapia consigliatemi dalla dermatologa, e in particolare se gli esami gonorrea NAAT e clamidia NAAT sono validi anche in ASSENZA di perdite dal pene; e se c'è qualche altro esame di cui posso provare a parlare al mio medico di base per valutarne la prescrizione.

Ringrazio in anticipo per la cortesia e l'attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
In effetti se non vi è secrezione evidente dall’uretra è meno probabile che i tamponi dimostrino qualcosa di significativo, anzi, vi è il rischio che siano falsamente positivi per germi innocui, sviando così la diagnosi. Considerati i suoi disturbi, ci pare molto più probabile una irritazione della prostata. In assenza di febbre e se i disturbi non sono proprio devastanti, nell’attesa di una indispensabile visita diretta le diremmo di bere molta acqua e darsi una regolata con l’alimentazione e (forse) con l’attività sessuale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buongiorno dottore, la ringrazio di cuore per la risposta. Infatti oggi ho ricevuto il risultato dell'urino coltura ( avevo richiesto la ricerca di tutti i patogeni coinvolti nelle MTS) ed è negativo (ma mi sembra di capire che non è attendibile in assenza di secrezione dal pene). Però la sintomatologia persiste. Nella sua risposta ha parlato di una possibile "irritazione" della prostata. Ma questa irritazione sarebbe una cosa diversa da una eventuale MTS? E ci sarebbero degli esami che possono rilevare una eventuale infezione o gli altri tipi di problemi legati alla prostata, anche in assenza di secrezioni dal pene? Sono piuttosto sconfortato, sto pensando di ripetere la terapia antibiotica magari con un dosaggio più elevato, ma davvero non so che fare
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Se non vi è febbre e gli esami colturali sono negativi non vi è motivo di insistere con la terapia antibiotica, che talora può anche essere controproducente. Buona parte delle prostatiti non hanno una caus infettiva, ma solo infiammatoria e legata alla congestione (stile di vita poco sano, alimentazione, alcoolici, sedentarietà, eccetera).
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Utente
Utente
Buongiorno Dottore, purtroppo la situazione da venerdì scorso è precipitata. Ho cominciato ad avere dolore forte e sempre presente al perineo e al pene, ho sempre sensazione di avere urina nel pene, e ho febbre intermittente, che sale fino a 37,5 - 37,8 e scende dopo un'oretta.
Da sabato sera, non resistendo al dolore, ho iniziato a prendere Bassano 2 volte al giorno, inoltre sto prendendo 2 al dì di permixon e fortilase, e una supposta di mictalase, ma non ho miglioramenti sostanziali. Volevo chiedere se dopo 5 giorni di antibiotico senza miglioramento significa che l'antibiotico non è efficace, oppure è ancora presto per giudicare.
Il 26 marzo avevo fatto la visita presso un urologo il quale aveva rilevato urine torbide nella vescica, e avevamo fatto gli esami colturali sul secreto prostatico, tutte risultare negative. Purtroppo però non riesco più a contattare l'urologo. Non so più che fare
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Nelle vere prostatiti acute la febbre è in genere molto elevata, con brividi scuotenti, non solo i pochi decimi che lei ci riferisce. Bon ci stupisce quindi che la terapia antibiotica non sia risolutiva, tra l'altro trattandosi di un approccio empirico e non basato su un esame colturale positivo. La rivalutazione specialistica diretta è a questo punto imprescindibile, a distanza non possiamo dire nulla di più.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore, volevo chiederLe dopo quanto tempo dalla fine della terapia con Zetamicin e levoxacin posso ripetere l'esame colturale sul liquido prostatico e sulle urine.
Grazie in anticipo per l'attenzione
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Almeno una decina di giorni.