Referto tampone uretrale
Buongiorno,
A seguito di una settimana in cui presentavo bruciore durante la minizione, prurito continuo alla punta del pene e abbondanti secrezioni banchiastre ho effettuato tampone uretrale.
Dalla fattura allegata sembra che l'unico batterio puntualmente ricercato sia stata la clamidia, le altre analisi sono: microplasmi uretrali, estrazione acidi nucleici e microscopico uretrale.
Il medico che ha effettuato il tampone, viste le secrezioni abbondanti e visto che gli esiti sarebbero arrivati solo a distanza di 11 giorni, ha fatto subito un controllo a microscopio e pur non riuscendo a capire quale fosse il batterio coinvolto mi ha prescritto immediatamente la cura di 1000 di azitromicina e 400 di suprax che da quello che ho capito è la cura per la clamidia.
Cura che ha fatto effetto fermando le secrezioni e il bruciore continuo già il giorno dopo, ma presento a distanza di una settimana occasionalmente fastidio durante la minzione (forse anche a causa del dolore e irritazione causato dal tampone uretrale e uretrite?)
Lo stesso è stato prescritto per la mia partner che purtroppo, all'assunzione dell'azitromicina in forma di granuli da sospensione orale, ha avuto dopo un'ora diarrea e vomito e su consiglio medico ha evitato di prendere i 400gr di suprax il giorno dopo.
Ora il problema è che una volta arrivato il referto scopro che è negativo alla clamidia, che c'è un altra presenza di leucociti ed è negativo anche ai microplasmi urogenitali.
In sostanza non so a cosa sia dovuta la mia uretrite e se la mia partner dovesse completare la cura con altri antibiotici non sappiamo su che batterio "indirizzarci", visto che lei poi non ha mai presentato sintomi.
Potrebbe la mia uretrite essere dovuta a cause non batteriche o altri batteri?
In particolare io soffrivo anche di dolore e sanguinamenti al retto a causa di un ulcera solitaria, soprattutto bruciore interno durante la defecazione che è diminuito parecchio quando ho preso l'antibiotico, potrebbe esserci un collegamento, una risalita di batteri dal retto?
Tutti i medici mi stanno dicendo che è impossibile e che questi problemi si trasmettono solo sessualmente.
Cosa dovremmo fare per sapere se siamo guariti?
In particolare vorrei evitare un nuovo tampone uretrale visto il dolore che mi ha causato sopratutto postumo durante la minzione.
PS: Il referto e aggiungo anche che alla visita urologica, fatta il giorno dopo aver preso l'azitromicina, prostata e vescica non presentano problemi
CHLAMYDIA TRACHOMATIS TAMPONE URETRALE (Metodo: PCR Realtime) ASSENTE
ESAME COLTURALE TAMPONE URETRALE: NEGATIVO
ESAME MICROSCOPICO TAMPONE URETRALE (Metodo: Microscopico): Leucociti numerosi
ESAME COLTURALE PER MICOPLASMI UROGENITALI - TAMPONE URETRALE: Negativo
A seguito di una settimana in cui presentavo bruciore durante la minizione, prurito continuo alla punta del pene e abbondanti secrezioni banchiastre ho effettuato tampone uretrale.
Dalla fattura allegata sembra che l'unico batterio puntualmente ricercato sia stata la clamidia, le altre analisi sono: microplasmi uretrali, estrazione acidi nucleici e microscopico uretrale.
Il medico che ha effettuato il tampone, viste le secrezioni abbondanti e visto che gli esiti sarebbero arrivati solo a distanza di 11 giorni, ha fatto subito un controllo a microscopio e pur non riuscendo a capire quale fosse il batterio coinvolto mi ha prescritto immediatamente la cura di 1000 di azitromicina e 400 di suprax che da quello che ho capito è la cura per la clamidia.
Cura che ha fatto effetto fermando le secrezioni e il bruciore continuo già il giorno dopo, ma presento a distanza di una settimana occasionalmente fastidio durante la minzione (forse anche a causa del dolore e irritazione causato dal tampone uretrale e uretrite?)
Lo stesso è stato prescritto per la mia partner che purtroppo, all'assunzione dell'azitromicina in forma di granuli da sospensione orale, ha avuto dopo un'ora diarrea e vomito e su consiglio medico ha evitato di prendere i 400gr di suprax il giorno dopo.
Ora il problema è che una volta arrivato il referto scopro che è negativo alla clamidia, che c'è un altra presenza di leucociti ed è negativo anche ai microplasmi urogenitali.
In sostanza non so a cosa sia dovuta la mia uretrite e se la mia partner dovesse completare la cura con altri antibiotici non sappiamo su che batterio "indirizzarci", visto che lei poi non ha mai presentato sintomi.
Potrebbe la mia uretrite essere dovuta a cause non batteriche o altri batteri?
In particolare io soffrivo anche di dolore e sanguinamenti al retto a causa di un ulcera solitaria, soprattutto bruciore interno durante la defecazione che è diminuito parecchio quando ho preso l'antibiotico, potrebbe esserci un collegamento, una risalita di batteri dal retto?
Tutti i medici mi stanno dicendo che è impossibile e che questi problemi si trasmettono solo sessualmente.
Cosa dovremmo fare per sapere se siamo guariti?
In particolare vorrei evitare un nuovo tampone uretrale visto il dolore che mi ha causato sopratutto postumo durante la minzione.
PS: Il referto e aggiungo anche che alla visita urologica, fatta il giorno dopo aver preso l'azitromicina, prostata e vescica non presentano problemi
CHLAMYDIA TRACHOMATIS TAMPONE URETRALE (Metodo: PCR Realtime) ASSENTE
ESAME COLTURALE TAMPONE URETRALE: NEGATIVO
ESAME MICROSCOPICO TAMPONE URETRALE (Metodo: Microscopico): Leucociti numerosi
ESAME COLTURALE PER MICOPLASMI UROGENITALI - TAMPONE URETRALE: Negativo
[#1]
Le secrezioni biancastre non sono tipiche della clamidia, dove invece sono tipicamente chiare e filanti, come saliva densa. In base a quanto ci descrive, è più probabile che la causa fosse costituita da ntteri comuni (es. intestinali). D'ogni modo, gli antibiotici sono generalmente efficaci e nell'uretrite anche una somministrazione molto breve può decapitare l'infezione. Non c'è però da stupirsi se taluni lievi disturbi possano perdurare ancora per qualche tempo, poiché spesso vi è la persistenza di ina certa infiammazione, anche ad infezione debellata. Questa va poi a risolversi nell'arco di un paio di settimane. Per ora diremmo che non sia il caso di fare nulla e valutare l'eventuale evoluzione. La partner in assenza di sintoni non necessita di terapia,specie se mal sopportata. Ovviamente bisogna proteggere eventuali rapporti con il preservativo, almeno per alcune settimane.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.8k visite dal 06/03/2020.
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