Stenosi del giunto e rene grinzo, come procedere?
Egregi Dottori,
Sono un ragazzo di 40 anni molto attivo e sportivo che ha scoperto di avere un rene grinzo solo pochi giorni fa a seguito di fastidi alla schiena ed al ventre lato destro all'altezza dell’ultima costola che cliccava come se spinta da dentro.
Ammetto che sono circa 4 anni che sento dei fastidi alla schiena ma li ho sempre associati allo sport, solo ultimamente ho iniziato a sentirli anche nella parte anteriore del ventre.
Mi sono quindi deciso di capire da cosa fossero dovuti e ho eseguito una ecografia all’addome che ha evidenziato questo: Marcata dilatazione delle cavità calico pieliche di destra in assenza di evidenti cause ostruttive, necessario approfondimento URO TC.
Quindi ho eseguito la TAC che ha evidenziato questo: Rene destro ridotto di volume con parenchima assottigliato, calici dilatati e corticalizzati (rene pielonefritico?) , ipertrofia compensatoria del rene controlaterale.
Durante somministrazione di MDC si evidenzia rappresentazione simultanea della fase vascolare e nefrografica.
In fase escretoria il rene destro appare funzionalmente escluso con sedimentazione del contrasto eliminato.
Ovviamente il tutto è stato ed è tutt'oggi uno shock per il sottoscritto in quanto eseguendo annualmente visite di controllo non si è mai notato nulla di anomalo nelle analisi del sangue e delle urine.
Anche la pressione è sempre stata nei limiti, attualmente ho 125/85 (raramente, quanto ho fastidi evidenti la minima sale a 90/93 ma la massima non sale mai sopra i 130).
A seguito di questi controlli ho fatto vedere la TAC ad un ulteriore radiologo il quale ha evidenziato una stenosi del giunto causato da una arteria polare accessoria.
A seguire ho eseguito una visita presso un nefrologo il quale vedendo la TAC ha confermato che la conformazione del rene è molto probabilmente congenita e mi ha indicato ulteriori controlli della creatinemia e della clearance nelle 24h che non hanno evidenziato nulla di patologico.
Infine ho eseguito una scintigrafia renale con il seguente referto:
Sintesi clinica: ipoplasia renale destra con dilatazione calico/pielica e ritardo escretorio.
Filtrato renale glomerulare GFR normalizzato pari a 114ml/min (v.n.118 +/- 16 ml/min) percentualmente ripartito per il 31% a destra e 69% a sinistra.
Conclusione della scintigrafia sono una normale capacità di filtrazione globale in paziente con alterata funzione renale destra e quadro compensatorio a sinistra.
Sapendo che un eventuale peggioramento della situazione complicherebbe la mia professione, come anche una nefrectomia che mi escluderebbe la possibilità di continuarla, secondo Voi un intervento di pieloplastica preserverebbe la capacità di filtrazione del rene e ridurrebbe i fastidi probabilmente dovuti ad un rigonfiamento del rene stesso che si svuota con lentezza a causa della stenosi?
Attendo un Vostro gentile risconto e suggerimento sul come procedere,
Cordialmente
Sono un ragazzo di 40 anni molto attivo e sportivo che ha scoperto di avere un rene grinzo solo pochi giorni fa a seguito di fastidi alla schiena ed al ventre lato destro all'altezza dell’ultima costola che cliccava come se spinta da dentro.
Ammetto che sono circa 4 anni che sento dei fastidi alla schiena ma li ho sempre associati allo sport, solo ultimamente ho iniziato a sentirli anche nella parte anteriore del ventre.
Mi sono quindi deciso di capire da cosa fossero dovuti e ho eseguito una ecografia all’addome che ha evidenziato questo: Marcata dilatazione delle cavità calico pieliche di destra in assenza di evidenti cause ostruttive, necessario approfondimento URO TC.
Quindi ho eseguito la TAC che ha evidenziato questo: Rene destro ridotto di volume con parenchima assottigliato, calici dilatati e corticalizzati (rene pielonefritico?) , ipertrofia compensatoria del rene controlaterale.
Durante somministrazione di MDC si evidenzia rappresentazione simultanea della fase vascolare e nefrografica.
In fase escretoria il rene destro appare funzionalmente escluso con sedimentazione del contrasto eliminato.
Ovviamente il tutto è stato ed è tutt'oggi uno shock per il sottoscritto in quanto eseguendo annualmente visite di controllo non si è mai notato nulla di anomalo nelle analisi del sangue e delle urine.
Anche la pressione è sempre stata nei limiti, attualmente ho 125/85 (raramente, quanto ho fastidi evidenti la minima sale a 90/93 ma la massima non sale mai sopra i 130).
A seguito di questi controlli ho fatto vedere la TAC ad un ulteriore radiologo il quale ha evidenziato una stenosi del giunto causato da una arteria polare accessoria.
A seguire ho eseguito una visita presso un nefrologo il quale vedendo la TAC ha confermato che la conformazione del rene è molto probabilmente congenita e mi ha indicato ulteriori controlli della creatinemia e della clearance nelle 24h che non hanno evidenziato nulla di patologico.
Infine ho eseguito una scintigrafia renale con il seguente referto:
Sintesi clinica: ipoplasia renale destra con dilatazione calico/pielica e ritardo escretorio.
Filtrato renale glomerulare GFR normalizzato pari a 114ml/min (v.n.118 +/- 16 ml/min) percentualmente ripartito per il 31% a destra e 69% a sinistra.
Conclusione della scintigrafia sono una normale capacità di filtrazione globale in paziente con alterata funzione renale destra e quadro compensatorio a sinistra.
Sapendo che un eventuale peggioramento della situazione complicherebbe la mia professione, come anche una nefrectomia che mi escluderebbe la possibilità di continuarla, secondo Voi un intervento di pieloplastica preserverebbe la capacità di filtrazione del rene e ridurrebbe i fastidi probabilmente dovuti ad un rigonfiamento del rene stesso che si svuota con lentezza a causa della stenosi?
Attendo un Vostro gentile risconto e suggerimento sul come procedere,
Cordialmente
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In base a quanto ci riferisce è facile concordare con una diagnosi di malformazione congenita con danno funzionale completo e stabilizzato. E' molto probabile che da moltissimo trempo, se non addirittura da sempre, la funzione renale (peraltro normale) sia assicurata dal rene sinistro. E' noto che un rene non funzionante sia più soggetto a dare dei problemi nel lungo periodo, perlopiù di tipo infettivo, ma è pur vero che fino ad oggi lei non ha ancora manifestato alcuna complicanza. Pertanto le indicazioni alla rimozione non sono certamente urgenti e dipendono sostanzialmente dall'entità dei suoi disturbI. Non riteniamo ragionevole eseguire un intervento correttivo (pieloplastica) su un rene funzionalmente muto.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Dottore la ringrazio per la celere risposta, la sua costante presenza in questo sito le fa onore, Grazie!
Per quanto riguarda la mia situazione, la sua valutazione di un danno presente da molto tempo (se non da sempre) è condivisa da altri dottori che ho interpellato ma il mio dubbio sull'eventuale pieloplastica è dovuto al 31% che il rene ancora riesce a produrre come evidenziato dalla scintigrafia.
Ritiene che quel valore possa rimanere tale o andrà a peggiorare?
Per quanto riguarda la mia situazione, la sua valutazione di un danno presente da molto tempo (se non da sempre) è condivisa da altri dottori che ho interpellato ma il mio dubbio sull'eventuale pieloplastica è dovuto al 31% che il rene ancora riesce a produrre come evidenziato dalla scintigrafia.
Ritiene che quel valore possa rimanere tale o andrà a peggiorare?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.6k visite dal 16/11/2019.
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