Biopsia prostatica a saturazione

Le posto di seguito l'esito dell'ultima visita urologica:

"Familiarità (ereditarietà) per K prostatico (padre e due zii paterni).
Migliorata con terapia (Silodyx e Profluss) la sintomatologia minzionale.
Per la familiarità ed un PSA 4. 1 ng/ml (PSA-libero/PSA-totale 16%) pur compatibile con la volumetria prostatica (80 cc) è stata eseguita un'agobiopsia prostatica che è risultata negativa per patologia m. m.
Il PSA, a distanza di 3 mesi dalla biospia si è portato a 10 ng/ml con rapporto L/T di 9%. Per ridiscendere un anno fa a circa 4. 4 ng/ml. Nell'ultimo anno il marcatore è progressivamente risalito e recentemente è stato dosato ad 11, 11 ng/ml.
La RM, effettuata sia l'anno scorso che recentemente, è risultata negativa per lesioni sospette (2 sec. Pl-RADS 2. 1) mentre l'ecografia conferma una prostata notevolmente ipertrofica (75 cc circa) e vescica a pareti regolari, vuota dopo minzione.
Consiglio di mantenere il trattamento farmacologico in atto (Silodyx e Profluss).
Ancorchè la prima biopsia prostatica sia risultata negativa cosiccome la Rl\4, dato l'andamento del PSA e la familiarità/ereditarietà per K prostatico consiglio la ripetizione dell'agobiopsia prostatica a numero elevato di prelievi in anestesia generale/spinale. "

Le chiedo se ritiene necessaria l'agobiopsia a saturazione richiesta nonostante l'esito negativo dei vari esami (escluso PSA) e se ritiene utile effettuare, eventualmente quale, un test clinico più accurato (PCA3, l’indice di salute prostatica PHI, il 4K score test, SelectMDx).
Distinti saluti
[#1]
Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Ci presenta una questione più di ordine filosofico che medico. Se si consiglia ed esegue la risonanza magnetica multiparametrica, si presuppone che si creda ai suoi risultati, specie quando sono inequivocabili (vedi PIRADS 2). Le precedenti vistose oscillazioni del PSA propenderebebro per una causa di tipo infiammatorio, sovrapposta ad una prostata notevolmente aumentata di volume per l'età. Il franco sospetto tumorale è causato perlopiù da un aumento progressivo anche se lento dei valori, senza oscillazioni. Ora, se sia il caso di accontentarsi di queste considerazioni, o continuare con la caccia di una ipotetica positività microscopica dipende dall'indole più o meno ansiosa sia sua che del suo urologo. Tenga conto che il riscontro di un microfocolaio tumorale altro non farebbe che fomentare ulteriori dubbi su quanto sia opportuno fare o non fare. L'importante è che tutto ciò venga discusso apertamente, nell'ambito di un buon rapporto di comunicazione e fiducia.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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