Prostatite batterica curata con idrocolonterapia

Buon giorno
E'dal 2017 che soffro di prostatite batterica con dolori al retto alla prostata ai testicoli e al glande.
Il 15/06/17 all'esame di Spermiocoltura mi trovano l'Enterococco faecalis curato con Augmentin
Il 25/07/17 all'esame di Spermiocoltura mi trovano l'Escherichia coli curata con Levoxacin
Il 06/07/18 all'esame di Spermiocoltura mi trovano il Citrobacter freudii e Pseudomonas A curata con Ciproxin
Il 21/02/19 all'esame di Spermiocoltura mi trovano il Proteus mirabili curato con Ciproxin
Il 25/07/19 all'esame di Spermiocoltura mi trovano di nuovo Escherichia coli curata con Bactrim forte
L'ultimo esame di Spermiocoltura eseguito a settembre da ancora esito positivo con Klebsiella Oxyoca
Ora la domanda:
Il mio urologo che è sempre stato lo stesso mi dice che si rifiuta di darmi altri antibiotici, il che a me va bene perché incomincio a preoccuparmi per il mio stomaco e i miei reni, e per l'eventualità di diventare antibiotico resistente. In alternativa mi propone una cura che parte da una Idrocolonterapia seguita da 1 mese a base di fermenti lattici 2 volte al giorno, più un successivo test di Stamey.
Vi chiedo un parere su questa terapia, che mi lascia un poco perplesso. E sinceramente per farmi infilare un tubo nel retto devo essere convinto che possa funzionare.
Grazie per i vostri consigli
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Senz'altro tutti i batteri che hanno positivizzato le sue colture derivano dal suo intestino, la cui flora batterica è certamente squilibrata: Lei non ci riferisce di disturbi intestinali ed altri problemi dell'apparato digerente, ma potrebbero non essere così evidenti. Non è assolutamente certo che in tutti i casi vi fosse una reale colonizzazione batterica della prostata, oppure si trattasse solo di contaminazione da parte di batteri presenti sulla superficie dell'area genitale. D'ogni modo questo è uno dei casi in cui le ripetute terapie antibiotiche aggressive rischiano di diventare addirittura controproducenti, andando a selezionare batteri semre più resistenti. In queste situazioni non sempre diciamo che il massimo delle attenzioni deve spostarsi sull'intetstino, se necessario coinvolgendo anche un gastro-enterologo ed un nutrizionista. Le intolleranze alimentari sono molto frequenti e non raramente alla base di tutta questa catena di disturbi. Sarebbe appunto meglio fosee in gastro-enterologo a pronunciarsi sulle indicazioni eventuali alla idro-colon-terapia, pratica su cui l'urologo non può ovviamente avere competenza specifica.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Buon giorno.
Credo che lei abbia centrato il punto, sicuramente chiederò il parere di un gastroenterologo, prima di iniziare questo tipo di terapia. Grazie mille
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