Prostatite in esito a biopsia prostatica

Ho 52 anni e mi sono sottoposto (lo scorso 16 luglio), in seguito a valori alti PSA ed esito risonanza magnetica, a una biopsia prostatica pur in assenza di sintomi. La biopsia è risultata. negativa (flogosi cronica) . Dalla settimana successiva ho iniziato ad avvertire un fastidio nella zona perineale in particolare da seduto.
Questo intenso fastidio tuttora permane (a distanza di quasi due mesi) non avendo riscontrato benefici nonostante le varie cure a cui mi sono sottoposto.
Il sintomo consiste in un fastidio diffuso in zona perineale che sembra coinvolgere anche la base dei testicoli, l’inguine che si manifesta in particolare durante la postura seduta (tende ad aumentare con il permanere per lungo tempo in questa posizione). Questo sintomo è associato con una lieve sensazione di una maggior stimolo ad urinare.
Le terapie in questione a cui mi sono sottoposto sono state:
- inizio di agosto per due settimane integratore a base di serenoa e supposte (calendula, curcuma) e (in seguito ad una giornata di febbre) ho assunto augumenti per 5 giorni (indicazioni medico di famiglia)
- poi l’urologo mi ha prescritto terapia antibiotica (7 giorni bactrim e nemesulide)
- successivamente in seguito a visita, l’urologo, dopo aver constatato l’esito negativo della urinocoltura e dalla spermiocoltura, mi ha prescritto per 7 giorni bentelan e supposte mictalase. Nella diagnosi ha indicato una prostatite in esito alla biopsia.
Purtroppo anche questa ultima cura che ho terminato in questi giorni non ha portato alcun beneficio. Anzi in questi ultimi giorni il livello di fastidio è aumentato.
Mi sembra di aver capito che si tratta di una patologia che può avere una lungo decorso e che non sempre risponde alle varie terapie. Per questo volevo chiedere un parere in proposito e possibilmente qualche consiglio

Ringraziando in anticipo, porgo i migliori saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Sull'assenza di terapie specifiche ed efficaci per la prostatite cronica scriviamo praticamente tutti i giorni. Non è consueto che questi disturbi insorgano dopo le biopsie, ma certamente non si può negare che vi possa essere un collegamento. Noi riteniamo che in questi casi le terapie meno utili siano gli antibiotici e le più promettenti siano le attenzioni allo stile di vita, nelle sue cinque classiche articolazioni: alimentazione, idratazione, funzione intestinale, attiività fisica ed attività sessuale. Tutte queste devono essere indirizzate ad una ideale e costante regolarità. Oltre a questo è anche importante relazionarsi direttamente con un nostro Collega con il quale si riesca ad intrattenere un buon rapporto di comunicazione e fiducia, evitando di cambiare medico ad ogni piè sospinto, poiché nessuno di noi ha in tasca la cura miracolosa per la prostatite.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Grazie delle indicazioni.
A proposito di attività fisica, volevo chiederle se la pratica regolare del nuoto libero in piscina ha delle controindicazioni in relazione a questa patologia.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43.6k 1.9k
Ok per il nuoto.
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