Stimolo di urinare dal pene

Salve. Sono un ragazzo di 31 anni. Mi è stata diagnostica da poco un prostatite da enterococco acuta (10000 colonie) in un quadro di prostatite cronica che non sapevo d'avere. Ora sto prendendo il bactrim perché dall'antibiogramma è risultato che l'enterococco sia sensibile al questo antibiotico ma la cosa che mi preoccupa di più è che in questo frangente, parlando con l'urologo, ho scoperto che ciò che io consideravo normale, ovvero avere lo stimolo di urinare dal pene, non lo è affatto. Ho questa sensazione da quando ho memoria. Di fatti non ho mai avuto un flusso molto forte tranne in rari casi ma pensavo fosse dovuto al fatto che bevo poco. La cosa che mi terrorizza di più è che oltre al prostatite ci possa essere una stenosi uretrale. E mi chiedo un getto di sperma forte (quale ho sempre avuto tranne in questi ultimi giorni per via della prostatite) potrebbe escludere l'ipotesi di stenosi?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
La stenosi dell'uretra si manifesta con un flusso urinario costantemente molto ridotto, minzioni prolungate con necessità di attivare il torchio addominale (spingere). Non ci pare questo momento di infiammazione più intensa adatto per poter esprimere un giudizio. Quando il disturbo irritativo sarà scemato, persistendo il sospetto si potrà pensare a qualche accertamento, a partire da una semplice flussometria minzionale.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la rapidissima risposta.
Per spingere spingo, verso la fine, ma immagino che 200 ml circa in 10 secondi ( senza spinta) non si possa definire un flusso molto lento così come immagino che anche se a volte il flusso è meno intenso, se ci fosse la stenosi sarebbe poco intenso sempre.

In ogni caso la cosa che mi da più i brividi è questa dislocazione dello stimolo da urinare dalla vescica al pene. Non capisco come ho fatto a non rendermene conto ma saranno anni che è così e spero di non aver fatto danni irreparabili per questa mia disattenzione.
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Utente
Utente

Salve dottore. Dopo una nuova visita si è scoperto che ho una stenosi del collo vescicale del 90%. Questo mi causa quel fastidio al pene di cui le parlavo. Mi sono state prospettate due strade. L'omnic o l operazione. Non è detto che l'omnic risolva però. Io sono terrorizzato che l'operazione possa causarmi eiaculazione retrograda anche se il dottore mi ha assicurato che non accadrà. Lei me lo conferma per sua esperienza? Scusi il mio essere paranoica ma questa cosa per me sarebbe molto demoralizzante. Grazie in anticipo

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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Prima di esprimere qualsiasi considerazione dobbiamo sapere in base a quali accertamenti si è arrivati a questa diagnosi.
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Utente
Utente
Sì, certamente. Uroflussometria con flusso debolissimo e interrotto. Ecografia vescica prima e dopo la minzione con svuotamento di meno della metà dell'urina. Sonda nell'uretra con individuazione dell'occlusione che per quello che mi ha spiegato il dottore consiste in un ispessimento del muscolo inferiore della parte che connette la vescica all'uretra. Mi scuso per il linguaggio poco tecnico e grazie ancora. Probabilmente farò l'operazione a breve. L'eiaculazione retrogradata mi è stato detto da amici che hanno avuto lo stesso problema che non avviene. Ora però sono un po' preoccupato per l'alto tasso di recidiva. Mi conferma che è del 30% anche nel caso in cui l'occlusione è in quel punto lì?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
La premessa funzionale a questa situazione è che all'atto dell'eiaculazione il collo vescicale si chiude in via riflessa ed involontaria, impedendo così al liquido seminale di passare in vescica, verso la quale avrebbe una via di fuga molto più breve, ed invece incanalarsi lungo l'uretra verso l'esterno. Tutti gli interventi sul collo della vescica e la prostata interferiscono in qualche modo con questo delicato meccanismo fisiologico. Pertanto, il risultato di questi interventi è frutto di un compromesso tra il desiderio di disostruire il collo della vescica per permettere un maggiore flusso di urina e il desiderio di mantenere una eiaculazione normale anterograda. Se nella distruzione prostatica di un sessantenne a queste cose ovviamente non ci si bada, la situazione è differente per un giovane. L'eiaculazione retrograda non è una cosa nociva di per sé, certo è che la fertilità naturale può ridursi e per procreare è necessario ricorrere a procedure assistite. Non parliamo quindi di sterilità. Tenersi troppo "leggeri" nella distruzione può portare a risultati poco soddisfacenti o recidive precoci, mentre essere troppo "generosi" aumenta la possibilità di eiaculazione retrograda. Questa è in sintesi la teoria, poi ognuno di noi specialisti ha il suo modo di porsi nei confronti del paziente e di questo tipo di intervento.
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Utente
Utente
Ai fini riproduttivi non mi interessa. Non ho intenzione di avere figli. Mi interessa più l'impatto psicologico per cui almeno spererei che eiaculazione retrograda non fosse totale perlomeno. Chiaramente preferisco non avere recidive. Tra i due mali scelgo il minore anche perché ho capito che la seconda operazione in caso di fallimento della prima sarebbe a cielo aperto. Mi conferma anche quest'ultima eventualità?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
No, non è vero. Le operazioni a cielo aperto sulla prostata ed il collo della vescica sono ormai rarissime. Con le attuali tecnologie a disposizione (es. laser) paticamente tutte le situazioni sono dominabili per via endoscopica.
Sull'espressione "non desidero avere figli" ci vada moto cauto, perché lei ha solo 33 anni ed una lunghissima vita davanti a sè, durante la quale le condizioni potrnno variare anche radicalmente.
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Utente
Utente
Vede dottore. La mia non è una riflessione a cuore leggero ma frutto di una forte convinzione. Io sono gay e felice di esserlo ma sono anche convinto fermamente che se sono nato così non ero destinato alla procreazione. Per fare figli dovrei in ogni caso forzare madre natura quindi va bene così. La ringrazio ancora per aver sedato la mia ansia su questioni che mi preoccupavano molto di più.
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Utente
Utente
Salve dottore. Ci siamo operazione fatta. Ora mi pongo due problemi. Uno quando vado di corpo soprattutto se sforzo un po' dopo avverto dolore ed esce sangue dal catetere praticamente nel momento in cui di solito uriavo dopo la defecazione. Due a causa di erezioni otturne mi esce un bel po' di sangue dal meato, tanto da scolarmi dalla coscia. Mi chiedo se una di queste due condizioni sia pericolosa. Ho tenuto il catetere per due giorni e lo terrò per altri due. Grazie in anticipo per la risposta.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Questo é il normale decorso di questo tipo di interventi. Dopo la rimozione del catetere la minzione si stabilizzerà progressivamente nel corso di due mesi circa. Pertanto, prima di allora sarà inutile fare considerazioni od esprimere giudizi,
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Utente
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Pertanto non c'è nulla che devo evitare? Sa non vorrei che dopo la stenosi posteriore mi venga quella anteriore causa catetere.
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Utente
Utente
salve dottore. Mi è stato rimosso oggi il catetere e mi è stato detto di bere molto per evitare che l'urina diventi troppo acida. La mia domanda è: di notte che succede? perché mi posso mettere a bere pure nel sonno. L'indomani l'urina sarà acida quindi. Altra domanda: il flusso è aumentato notevolmente e l'urologo che mi ha operato ha detto che va bene tuttavia ho sempre uno stimolo frequente. Come mai? devo aspettare qualche giorno?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Ovviamente si fa quel che si può, è relativamente normale che l'urina sia acida. Non si proccupi che non sarà corroso dall'interno ...
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Utente
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Dottore Salve. Mi scuso se la disturbo di nuovo ma avrei necessità di fare chiarezza riguardo ad un punto. Durante la fase del pre e post operatorio mi è stato più volte ribadito che non avrei accusato in futuro il problema dell'eiaculazione retrograda. Ora per quello che ho capito ho subito due incisioni sul muscolo ispessito e comunque a fine operazione, quando ho chiesto al chirurgo se mi confermava l'assenza di possibilità di retrograda ma la escluso categoricamente. Leggendo in giro vedo che le possibilità invece ci sono quindi mi chiedo: è possibile che il chirurgo ad intervento concluso possa tirar fuori le sue valutazioni in qualche modo? Io purtroppo per testare su me stesso dovrò aspettare ancora due settimane e la cosa l'ho mal digerita.
Ringranziandola come sempre in anticipo mi scuso ancora per le numerose domande.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Non c'è ovviamente altra possibilità che la prova diretta. Attenda fiducioso, viste le "categoriche" affermazioni del Collega. Il nostro parere l'abbiamo già espresso nel contributo #6.
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Utente
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La ringrazio sempre per il suo appoggio dottore. è stato prezioso.
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Utente
Utente
Dottor Piana, salve. Approfitto ancora della sua gentilezza per chiarire alcuni dubbi di carattere pratico. Mi preme capire l'andamento di alcuni aspetti. per cui, facendo la premessa che ogni mattina bevo circa 700 gr di liquidi le chiedo.

1) Se da un lato non si possono fare previsioni definitive, si può dire che se a nove giorni dall'operazione il getto è più che buono questo sia un buon segno?
2) è normale che dopo quasi 40 min di attesa dall'introito dei suddetti liquidi urino circa una decina di volte a distanza di 15 20 min?
3) è normale che ancora a distanza di 9 giorni dall'intervento la zona del perineo è indolenzita al punto da causarmi un lieve stimolo frequentissimo?
4) Altro dubbio: un andare di corpo frequente ( 3 4 volte al giorno) può compromettere la buona guarigione della ferita?
5) infine: mi è stato detto di non provare ad eiaculare prima di tre settimane dall'intervento altrimenti proverei dolore. Mi chiedevo se, per la sua esperienza, questo range temporale fosse risicato o sia con un margine di sicurezza. Cioè, ( dato il dubbio che le ho esposto fino alla nausea) per esempio tentare al ventesimo giorno sarebbe un rischio?

Scusi il romanzo e grazie sempre per la sua infinita pazienza.
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Utente
Utente
Mi scusi dottore se la disturbo ancora ma sono a 14 giorni dal post operatorio e il prurito stimolo urinario non mi abbandona neanche un secondo. Non riesco a dormire la notte e il sonno tolto mi sta portando in ansia. Solo ieri il mio urologo si è convinto a prescrivermi il feldene ma dopo la prima iniezione non è cambiato nulla. Mi chiedo invece perché il citstalgan che mi ha tolto l effetto per 8 ore mi si è detto che è inutile. Ma poi questo prurito continuo a cosa è dovuto?io temo un infezione dell' uretra a causa del catetere. La prego sono nelle sue mani.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
La fiducia che ripone in noi ci può far piacere da un lato, ma dall'altro ci fa sospettare che lei non abbia ben compreso la natura ed i limiti del nostro servisio gratuito, che è unicamente informativo e non può per forza di cose entrare nel dettaglio della valutazione e del trattamento di ogni singolo caso, laddove può aver valore solamente il rapporto con il proprio specialsita di riferimento. Dopo qualsiasi intervento sulle basse vie urinarie la fase di stabilizzazione non è mai breve e può prolungarsi fino a 2 mesi e più anche in condizioni normali. Raraente insorgono in questo periodo complicazoni tali da dover imporre attenzioni e cure magiori, la pazienza qusi sempre è la terapia più effcace. Laddove questa non basti, è indispensabile la rivalutazione specialistica diretta e talora la prescrizione di qualche anti-infiammatorio.
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Utente
Utente
Salve, Dottori. Riprendo un vecchio consulto perché ho la necessità di capire se il mio sia una naturale decorso post operatorio. Sono passati quasi sette mesi dall'operazione di incisione di collo vescicale e a parte qualche lieve miglioramento la mia situazione è la seguente. Ho un bruciore lungo l'uretra che dura tutto il giorno e che cessa solo una ventina di minuti dopo la minzione. Durante la minzione, avverto bruciore e soprattutto avverto dolore e bruciore costante nella zona del perineo. Posto che dagli esami risulta che non ho residuo postminzionale e che non ci sono infezioni di natura batterica, quale potrebbe essere il problema?
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Sarebbe opprotuno conoscere anche il risultato di una flussometria minzionale. A sette mesi dall'intervento si può pensare che la situazione sia ormai stabilizzata.
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Utente
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Salve Dottor Piana. La ringrazio sempre per la sua disponibilità. Uroflussometria fatta circa un mese fa. Non le so dire i risultati precisi perché non ho il documento sotto mano ma il flusso era a campana e, a detta dell'urologo, molto soddisfacente. In pratica funzionalmente nessun medico riscontra delle anomalie. Non capisco a questo punto quale possa essere il problema.
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Dr. Paolo Piana Urologo 43k 1.9k
Verosimilmente coesiste una irritazione cronica della prostata, peraltro abbastanza comune nelle sclerosi del collo vescicale.
Prostatite

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