Come porre fine o tenere sotto controllo una cistite ricorrente ?
Scrivo per un caso di cistite ricorrente da cui è affetta dal 2013 la mia povera mamma ormai prossima ai 91 anni e da cui non riesce a liberarsi.
Episodi acuti di cistite batterica:
dal 2013 al 2016 due episodi: 1 dovuto a E. coli e 1 ad Ent. cco fecale;
nel 2017 due episodi da Ent. co f.;
nel 2018, da aprile a luglio, 4 episodi di cui 3 da E. coli ed 1 da Ent. co f.
Sintomi comuni: prurito locale, bruciore, urine maleodoranti, incremento frequenza minzionale. Assenza di dolore e di perdite di sangue. Nicturia assente.
TERAPIA (n. 2 urologi): FASE ACUTA: antibiotico specifico a seconda dei casi. PREVENZIONE: integratori (KYSTELLA o KISTINOX ACT); fermenti lattici con D-Mannosio (UTIBIS), e NOSTIP; invito a bere molta acqua (1, 5 - 2, 0 l al giorno). Ma il problema ricompare.
Dopo episodio di luglio - il 4 del 2018 - altro urologo (il terzo) prescrive cura più articolata - ma sostanzialmente identica alle precedenti - per 6 mesi, con fermenti lattici e probiotici (NATURAFLORA PLUS, PROLACTIS IVU), estrogeni (GELISTROL), IALURIL SOFTGELS capsule; UROGYN e, sino a fine cura, 1 cp/die di NEOFURADANTIN 100 mg.
Al controllo (11/2018) compare nuovamente Ent. co fecale (5 episodio 2018), debellato con BACTRIM. A dicembre 2018 compare Klebs. Pn. (6 episodio 2018). Interpellato cattedratico uroginecologo il 27. 12. 2018, dopo la visita -che individuava anche una infezione vaginale (che poteva essere la causa dell’inefficacia della precedente cura limitata alla vescica) - prescrive per le IVU UNIDROX 600, 1 cp a sett. per 4 mesi. Contro la stipsi: SYCON sciroppo.
La terapia, seguita sino al 19. 04. 2019, subisce breve interruzione il 30. 01. 2019 a causa di E. coli (1 episodio 2019) debellata con AUGMENTIN.
Il 15. 05. 2019 ricompare E. coli (2 episodio del 2019). Sintomi: urine maleodoranti. Il medico afferma che <<la ricorrenza delle infezioni urinarie è genetica, dovuta alla presenza di una colla adesa sulle cellule delle vie urinarie che calamita ogni batterio che vi si affaccia. Quindi la strategia profilattica è quella di cambiare il protocollo di prevenzione. Una volta negativizzata l’urinocoltura [AUGMENTIN] può prendere una bustina di Monuril alla settimana, prima di coricarsi>>. Dal 01/06/2019 inizia assunzione di n. 1 bustina di MONURIL alla settimana. Sfortunatamente, in data 29. 07. 2019, ricompare (3 episodio 2019) Kleb. Pneum., constrastata con ALLGRAM 500 mg. Per il mantenimento: D-Mannosio, Cranberry, UNIDROX 600 -1 cp a settimana. Compare però nicturia.
A QUESTO PUNTO non so più cosa fare. Ho iniziato a perdere la speranza di venirne fuori. Chiedo se mi devo rassegnare o se esistono terapie efficaci in casi simili, magari senza l'utilizzo di antibiotici, almeno nella fase di prevenzione. Chiedo, inoltre, se in Italia e/o in Puglia o, più genericamente, al Sud o Centro-Sud, vi sono Centri specializzati in grado di affrontare e risolvere o almeno tenere sotto controllo il problema della cistite ricorrente di mia madre.
Grato delle Vs. risposte.
Episodi acuti di cistite batterica:
dal 2013 al 2016 due episodi: 1 dovuto a E. coli e 1 ad Ent. cco fecale;
nel 2017 due episodi da Ent. co f.;
nel 2018, da aprile a luglio, 4 episodi di cui 3 da E. coli ed 1 da Ent. co f.
Sintomi comuni: prurito locale, bruciore, urine maleodoranti, incremento frequenza minzionale. Assenza di dolore e di perdite di sangue. Nicturia assente.
TERAPIA (n. 2 urologi): FASE ACUTA: antibiotico specifico a seconda dei casi. PREVENZIONE: integratori (KYSTELLA o KISTINOX ACT); fermenti lattici con D-Mannosio (UTIBIS), e NOSTIP; invito a bere molta acqua (1, 5 - 2, 0 l al giorno). Ma il problema ricompare.
Dopo episodio di luglio - il 4 del 2018 - altro urologo (il terzo) prescrive cura più articolata - ma sostanzialmente identica alle precedenti - per 6 mesi, con fermenti lattici e probiotici (NATURAFLORA PLUS, PROLACTIS IVU), estrogeni (GELISTROL), IALURIL SOFTGELS capsule; UROGYN e, sino a fine cura, 1 cp/die di NEOFURADANTIN 100 mg.
Al controllo (11/2018) compare nuovamente Ent. co fecale (5 episodio 2018), debellato con BACTRIM. A dicembre 2018 compare Klebs. Pn. (6 episodio 2018). Interpellato cattedratico uroginecologo il 27. 12. 2018, dopo la visita -che individuava anche una infezione vaginale (che poteva essere la causa dell’inefficacia della precedente cura limitata alla vescica) - prescrive per le IVU UNIDROX 600, 1 cp a sett. per 4 mesi. Contro la stipsi: SYCON sciroppo.
La terapia, seguita sino al 19. 04. 2019, subisce breve interruzione il 30. 01. 2019 a causa di E. coli (1 episodio 2019) debellata con AUGMENTIN.
Il 15. 05. 2019 ricompare E. coli (2 episodio del 2019). Sintomi: urine maleodoranti. Il medico afferma che <<la ricorrenza delle infezioni urinarie è genetica, dovuta alla presenza di una colla adesa sulle cellule delle vie urinarie che calamita ogni batterio che vi si affaccia. Quindi la strategia profilattica è quella di cambiare il protocollo di prevenzione. Una volta negativizzata l’urinocoltura [AUGMENTIN] può prendere una bustina di Monuril alla settimana, prima di coricarsi>>. Dal 01/06/2019 inizia assunzione di n. 1 bustina di MONURIL alla settimana. Sfortunatamente, in data 29. 07. 2019, ricompare (3 episodio 2019) Kleb. Pneum., constrastata con ALLGRAM 500 mg. Per il mantenimento: D-Mannosio, Cranberry, UNIDROX 600 -1 cp a settimana. Compare però nicturia.
A QUESTO PUNTO non so più cosa fare. Ho iniziato a perdere la speranza di venirne fuori. Chiedo se mi devo rassegnare o se esistono terapie efficaci in casi simili, magari senza l'utilizzo di antibiotici, almeno nella fase di prevenzione. Chiedo, inoltre, se in Italia e/o in Puglia o, più genericamente, al Sud o Centro-Sud, vi sono Centri specializzati in grado di affrontare e risolvere o almeno tenere sotto controllo il problema della cistite ricorrente di mia madre.
Grato delle Vs. risposte.
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Tutti i batteri coinvolti in queste cistiti sono di inequivocabile origine intestinale. In assenza di altri fattori predisponenti, a parte ovviamente l’età molto avanzata, le vie urinarie sono la vittima innocente di un problema originato altrove, ovvero la malfunzione intestinale e lo squilibrio della flora batterica residente. Gli antibiotici fanno magari fronte per brevissimo tempo all’infezione, ma arrecano ulteriori danni all’intestino. Il circolo vizioso é arduo da risolvere, tanto più nel grande anziano. Questo per dire che l’approccio é unicamente palliativo e il principale bersaglio dell’impegno terapeutico dev’essere appunto l’intestino, eventualmente in collaborazione con il gastro-enterologo. Dal punto di vista urologico, una volta escluse altre condizioni favorenti (basta la visita diretta ed una eventuale ecografia), altro non possiamo fare che consigliare la migliore idratazione possibile, compatibilmente con la compiacenza di una ultra-novantenne. Vi é poi l'immensa gamma di integratori alimentari, nessuno dei quali ha mai dato risultati veramente significativi, ma che continuano ad essere prescritti largamente. Gli antibiotici andrebbero utilizzati con grande parsimonia e solo quando strettamente indispensabile (febbre, gravi complicazioni, eccetera). In conclusione dobbiamo dire che realisticamente non vi sono Colleghi o centri di cura che si dedichino in particolare a queste situazioni, ogni specialista di buon senso dovrebbe essere in grado di gestire il caso in modo pragmatico senza false promesse.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Gent.mo Dott. Piana. La ringrazio per la risposta pressochè immediata e per la franchezza della stessa. L'aggettivo "palliativo" purtroppo mi fa capire che non ci sarà modo di risolvere a monte ed in via definitiva il problema, rimuovendone le cause, ma solo di tenere a bada/contrastare i sintomi della cistite e, naturalmente, neutralizzarne le eventuali conseguenze a danno di altri organi (uretra, reni). Il suggerimento di cambiare bersaglio e occuparsi dell'intestino e della stipsi che può causare la trasmigrazione dei germi in vescica indica un diverso percorso finora affrontato in modo generico e non mirato. Attualmente, infatti, nonostante l'impiego di Naturaflora Plus e Prolactis IVU, solo il Sycon (sciroppo) riesce a sbloccare l'evacuazione, ma è difficile calibrarne il dosaggio e talvolta ciò provoca diarrea. Il problema della stipsi, peraltro, affligge mia madre da tempo immemorabile ed ignoro se non abbia trovato soluzione perchè non si è provato a risolverlo o perchè i rimedi sperimentati sono stati inefficaci. Sull'idratazione dice bene: la migliore idratazione possibile necessita della compiacenza di una ultra-novantenne, in questo caso stabilmente refrattaria ad ingerire acqua in assenza dello stimolo provocato dalla sete. Vorrei anche io evitare, infine, gli antibiotici, per riservarne l'uso in presenza di episodi acuti di cistite o di eventuali complicazioni. Il problema sta nella terapia di mantenimento: se addirittura l'antibiotico somministrato settimanalmente (forte dosaggio) o giornalmente (basso dosaggio) con aggiunta di integratori non ha funzionato, a maggior ragione i soli integratori potranno ben poca cosa. Quanto ai professionisti in grado di gestire il problema dico solo che, certamente, Lei non ignora certamente che in ogni arte o professione esistono persone più coscienziose di altre e più preparate di altre. Il problema è capire dove operano le prime e non incappare nelle altre.
[#3]
Realisticamente a 91 anni tutto é indirizzato al meno peggio ed é vano pensare di ottenere risultati eroici. Diremmo però che le attenzioni all’intestino dovrebbero fra tutte essere quelle più promettenti. Tra urine concentrate e stitichezza, la cistite più che un rischio e quasi una certezza.
[#4]
Utente
Egregio dott. Piana La ringrazio per la Sua disponibilità, competenza, sincerità e saggezza.
Terrò a mente questa Sua conclusione che, forse involontariamente, è anche formulata in rima: <<Tra urine concentrate e stitichezza, la cistite più che un rischio è una certezza>>. Servirà a ricordarmi di far bere mia madre il più possibile e di affrontare più seriamente il problema della stitichezza.
Ovviamente, anche i risultati eroici non devono diventare una ossessione: a 91 anni bisogna accontentarsi di salvare il salvabile.
Ancora grazie.
Terrò a mente questa Sua conclusione che, forse involontariamente, è anche formulata in rima: <<Tra urine concentrate e stitichezza, la cistite più che un rischio è una certezza>>. Servirà a ricordarmi di far bere mia madre il più possibile e di affrontare più seriamente il problema della stitichezza.
Ovviamente, anche i risultati eroici non devono diventare una ossessione: a 91 anni bisogna accontentarsi di salvare il salvabile.
Ancora grazie.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 9.5k visite dal 25/08/2019.
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Approfondimento su Cistite
La cistite è un'infiammazione della vescica che si avverte con frequente bisogno di urinare, con bruciore o dolore. Si può curare con farmaci o rimedi naturali.