Prostatite forse clamidia
Gentili Dottori,
Sono ormai tre mesi che soffro di bruciore post minzione, urgenza ad andare in bagno, dolori e fastidi perineali. La sintomatologia si presenta con un fare altalenante.
I sintomi sono iniziati esattamente il 18 maggio scorso (peraltro a 40 giorni esatti da un rapporto sessuale che mi ha sempre fatto venire qualche dubbio, nel senso che era protetto, ma che ho sempre avuto il timore che si fosse bucato il preservativo).
Ricordo inoltre che proprio prima di accusare questa sintomatologia urologica ogni giorno per una ventina di giorni verso sera accusavo come una specie di febbricola e una specie di fastidio vicino agli occhi che mi sembravano lucidi
Prima di allora ho avuto un solo episodio nell'agosto del 2018: avevo sempre urgenza di andare in bagno. Ricordo che però passò subito (due o tre giorni) e che presi all'epoca un antibiotico che prendeva la mia ex per la cistite, ma non ricordo il nome
Accusando questi sintomi mi sono recato dal mio medico, che mi ha prescritto dapprima in noroxin per una settimana (nessun effetto), poi lo zitromax (1g il primo giorno, 0, 5 il secondo) che mi fece stare meglio, ma dopo tre giorni ebbi una ricaduta con bruciori ancora più forti e fastidio "come se fossi andato in bicicletta per ore". Il mio medico mi diede quindi il bactrim che ha attenuato per un po' la sintomatologia che dopo un po' è tornata la solita, per poi attenuarsi da sé nel giro di un'altra decina di giorni.
Dopo 20 giorni ho avuto una ricaduta con fastidio alla punta del glande, il mio medico di base mi ha quindi prescritto lo zitromax che nuovamente mi ha fatto stare bene per un po', prescrivendomi poi un tampone uretrale oltre agli altri esami fatti.
Al laboratorio mi hanno detto di aspettare una settimana dopo l'antibiotico per il tampone.
L'esito del tampone (effettuato dopo 8 giorni dall'ultima dose di zitromax) è stato klebsiella pn. e enterococco f. le, negativo per gonorrea (metodo colturale), clamidia (pcr), micoplasmi-ureaplasimi (pcr).
Sono finalmente andato ai primi di agosto dall'urologo che dopo esame della prostata e massaggio mi ha diagnosticato una prostatite, prescrivendomi il topster e dicendo di non volermi dare l'antibiotico.
Dopo qualche giorno i sintomi si sono aggravati e sono andato alla guardia medica che mi ha dato il ciproxin 500 per 4 sett 2 v a giorno.
Dopo una settimana sto meglio (ma non so se è l'ab o se sono i sintomi altalenanti). La settimana prossima ritorno dal mio urologo. Mi è però venuto un dubbio atroce. Ho letto che la ricerca della clamidia con metodica pcr può dare falsi negativi se effettuata entro un mese dall'ultimo antibiotico (e non una settimana come detto dal laboratorio)
Ho paura che la mia possa essere clamidia e che assumendo il ciproxin possa peggiorare le cose, dandomi solo un miglioramento temporaneo, con cronicizzazione dell'infezione. Non so che fare, sospendere l'antibiotico o continuare? C'è un qualche esame per clamidia da fare in costanza di antibiotico?
Grazie
Sono ormai tre mesi che soffro di bruciore post minzione, urgenza ad andare in bagno, dolori e fastidi perineali. La sintomatologia si presenta con un fare altalenante.
I sintomi sono iniziati esattamente il 18 maggio scorso (peraltro a 40 giorni esatti da un rapporto sessuale che mi ha sempre fatto venire qualche dubbio, nel senso che era protetto, ma che ho sempre avuto il timore che si fosse bucato il preservativo).
Ricordo inoltre che proprio prima di accusare questa sintomatologia urologica ogni giorno per una ventina di giorni verso sera accusavo come una specie di febbricola e una specie di fastidio vicino agli occhi che mi sembravano lucidi
Prima di allora ho avuto un solo episodio nell'agosto del 2018: avevo sempre urgenza di andare in bagno. Ricordo che però passò subito (due o tre giorni) e che presi all'epoca un antibiotico che prendeva la mia ex per la cistite, ma non ricordo il nome
Accusando questi sintomi mi sono recato dal mio medico, che mi ha prescritto dapprima in noroxin per una settimana (nessun effetto), poi lo zitromax (1g il primo giorno, 0, 5 il secondo) che mi fece stare meglio, ma dopo tre giorni ebbi una ricaduta con bruciori ancora più forti e fastidio "come se fossi andato in bicicletta per ore". Il mio medico mi diede quindi il bactrim che ha attenuato per un po' la sintomatologia che dopo un po' è tornata la solita, per poi attenuarsi da sé nel giro di un'altra decina di giorni.
Dopo 20 giorni ho avuto una ricaduta con fastidio alla punta del glande, il mio medico di base mi ha quindi prescritto lo zitromax che nuovamente mi ha fatto stare bene per un po', prescrivendomi poi un tampone uretrale oltre agli altri esami fatti.
Al laboratorio mi hanno detto di aspettare una settimana dopo l'antibiotico per il tampone.
L'esito del tampone (effettuato dopo 8 giorni dall'ultima dose di zitromax) è stato klebsiella pn. e enterococco f. le, negativo per gonorrea (metodo colturale), clamidia (pcr), micoplasmi-ureaplasimi (pcr).
Sono finalmente andato ai primi di agosto dall'urologo che dopo esame della prostata e massaggio mi ha diagnosticato una prostatite, prescrivendomi il topster e dicendo di non volermi dare l'antibiotico.
Dopo qualche giorno i sintomi si sono aggravati e sono andato alla guardia medica che mi ha dato il ciproxin 500 per 4 sett 2 v a giorno.
Dopo una settimana sto meglio (ma non so se è l'ab o se sono i sintomi altalenanti). La settimana prossima ritorno dal mio urologo. Mi è però venuto un dubbio atroce. Ho letto che la ricerca della clamidia con metodica pcr può dare falsi negativi se effettuata entro un mese dall'ultimo antibiotico (e non una settimana come detto dal laboratorio)
Ho paura che la mia possa essere clamidia e che assumendo il ciproxin possa peggiorare le cose, dandomi solo un miglioramento temporaneo, con cronicizzazione dell'infezione. Non so che fare, sospendere l'antibiotico o continuare? C'è un qualche esame per clamidia da fare in costanza di antibiotico?
Grazie
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Una infezione conclamata da clamidia dovrebbe dare la classica secrezione uretrale trasparente-filante, che lei non ci riferisce. Anche secondo noi lei di antiabiotici ne ha già assunti fin troppi ed in modo perlopiù empirico. Prima di rovinarsi definitivamente l'intestino, forse è il caso di ragionare un po', come ci pare stia facendo il nostro Collega. Il risultato del tampone uretrale ci pare da interpretare criticamente, poiché molto probabilmente contaminato da flora batterica intestinale opportunista presente sulla pelle dell'area genitale e dell'ultimo tratto dell'uretra. Non è sassolutamente detto che la sua prostatite abbia una causa infettiva, pertanto va appunto trattata più che altro con un approccio anti-infiammatorio, in accordo quindi con il suo urologo. Ricodi che anche importantissima è l'adozione di uno stile di vita indirizzato alla massima regolarità in particolare nei riguardi di idrtatazione, alimentazione, funzione intestinale, attività fisica ed attività sessuale.
Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it
[#2]
Utente
Dottore, La ringrazio per la sua risposta!!
In effetti per qualche giorno (nemmeno una settimana e a quasi un mese e mezzo dall'inizio della sintomatologia) ho sperimentato anche delle perdite di liquido trasparente (in tutto e per tutto simile al liquido preiaculatorio) al tatto "olioso", come una goccia ogni tanto.
Ho fatto anche altre analisi (HIV Ab/Ag negativo a 90 gg, TPHA/VDRL negativi a 90 gg, urinocoltura sempre negativa, analisi delle urine normali). Da ultimo (il 9 agosto) ho fatto spermiogramma e spermiocoltura (quest'ultimo negativo per streptococchi, stafilococchi, enterobatteri e lieviti). Dallo spermiogramma sono usciti leucociti a 3'000'000 (segnato come eccessivo), aspetto, fluidificazione e consistenza normali, PH 7,2.
Dottore, è quindi possibile che il tampone mi abbia dato un falso negativo perché effettuato a 8 giorni dallo zitromax e che sia clamidia o qualche altra infezione sessuale?
Da quando ho letto che la metodica PCR richiede almeno un mese (e non una settimana come detto dal laboratorio) di lontananza dall'ultimo antibiotico ho un terrore nero addosso e in più temo che il ciproxin possa essere la cura sbagliata e fare peggio (laddove fosse clamidia o altro), oltre ai problemi intestinali che Lei giustamente già ha spiegato laddove invece fosse un'infiammazione non batterica e che temo tantissimo non avendo mai fatto una cura così lunga con antibiotici in vita mia e sapendo bene i danni permanenti che possono provocare.
Quanto a stile di vita ho sempre praticaato molta attività fisica, mangiato bene e con moderazione, evito alcolici e caffé (max uno al giorno), bevo tantissima acqua, ho molta regolarità intestinale e non ho mai avuto problemi intestinali.
Tra l'altro il mio medico di base, sospettando anche lui un problema intestinale, mi ha fatto fare la ricerca del sangue occulto e la calprotectina fecale, entrambe negative.
La ringrazio ancora tantissimo Dottore!
In effetti per qualche giorno (nemmeno una settimana e a quasi un mese e mezzo dall'inizio della sintomatologia) ho sperimentato anche delle perdite di liquido trasparente (in tutto e per tutto simile al liquido preiaculatorio) al tatto "olioso", come una goccia ogni tanto.
Ho fatto anche altre analisi (HIV Ab/Ag negativo a 90 gg, TPHA/VDRL negativi a 90 gg, urinocoltura sempre negativa, analisi delle urine normali). Da ultimo (il 9 agosto) ho fatto spermiogramma e spermiocoltura (quest'ultimo negativo per streptococchi, stafilococchi, enterobatteri e lieviti). Dallo spermiogramma sono usciti leucociti a 3'000'000 (segnato come eccessivo), aspetto, fluidificazione e consistenza normali, PH 7,2.
Dottore, è quindi possibile che il tampone mi abbia dato un falso negativo perché effettuato a 8 giorni dallo zitromax e che sia clamidia o qualche altra infezione sessuale?
Da quando ho letto che la metodica PCR richiede almeno un mese (e non una settimana come detto dal laboratorio) di lontananza dall'ultimo antibiotico ho un terrore nero addosso e in più temo che il ciproxin possa essere la cura sbagliata e fare peggio (laddove fosse clamidia o altro), oltre ai problemi intestinali che Lei giustamente già ha spiegato laddove invece fosse un'infiammazione non batterica e che temo tantissimo non avendo mai fatto una cura così lunga con antibiotici in vita mia e sapendo bene i danni permanenti che possono provocare.
Quanto a stile di vita ho sempre praticaato molta attività fisica, mangiato bene e con moderazione, evito alcolici e caffé (max uno al giorno), bevo tantissima acqua, ho molta regolarità intestinale e non ho mai avuto problemi intestinali.
Tra l'altro il mio medico di base, sospettando anche lui un problema intestinale, mi ha fatto fare la ricerca del sangue occulto e la calprotectina fecale, entrambe negative.
La ringrazio ancora tantissimo Dottore!
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.4k visite dal 17/08/2019.
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Approfondimento su Prostatite
La prostatite è un'infiammazione della prostata molto diffusa. Si manifesta con bruciore alla minzione, può essere acuta o cronica: tipologie, cause e cura.